Scoperti lavoratori in nero in panificio napoletano: sospesa attività e multe per 22mila euro

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Controlli in panificio napoletano, scoperti lavoratori in nero e sanzioni. - Gaeta.it

Sara Gatti

18 Settembre 2025

Nel centro di Napoli, un controllo dei Carabinieri ha rilevato gravi irregolarità in un panificio tra via Cassano e via Imperatore. L’intervento, parte di un’azione più ampia contro il lavoro nero e lo sfruttamento nel settore agroalimentare, ha evidenziato che tre dipendenti su cinque erano impiegati senza contratto regolare. All’operazione hanno partecipato unità specializzate come il Nucleo Ispettorato del Lavoro e il Nas, impegnate a verificare il rispetto delle norme sui luoghi di lavoro e a contrastare pratiche illecite nel comparto.

Il blitz nei panifici: attenzione alle condizioni di lavoro e alla sicurezza

L’ispezione ha riguardato un’attività di panificazione nota per i rischi di sfruttamento e irregolarità sul lavoro. La verifica ha interessato soprattutto il rispetto delle norme sulla sicurezza, oltre alla regolarità del personale impiegato. È emerso che il 60% dei lavoratori non era inquadrato contrattualmente. Questa situazione configura una forma di sfruttamento che danneggia i diritti dei dipendenti e crea concorrenza sleale.

Oltre agli aspetti occupazionali, gli accertamenti hanno riguardato anche i requisiti igienico-sanitari, affidati al Nas, vista la natura alimentare dell’attività. I controlli congiunti hanno evidenziato irregolarità multiple, legate non solo all’impiego irregolare di manodopera ma anche alla gestione delle misure di sicurezza e qualità.

Sanzioni, denuncia e sospensione: le conseguenze per la titolare e il panificio

Le irregolarità riscontrate hanno avuto ripercussioni immediate. La titolare, amministratrice unica della società che gestisce il forno, è stata denunciata per le violazioni accertate. L’attività è stata sospesa temporaneamente, bloccando produzione e vendita e causando un forte impatto sull’operatività quotidiana. Le sanzioni amministrative ammontano a circa 22.000 euro, comprensive di ammende previste dalla legge.

Questi provvedimenti mirano a scoraggiare pratiche irregolari e a garantire il rispetto delle norme. La sospensione impedisce all’esercente di proseguire l’attività fino alla regolarizzazione delle situazioni irregolari, sottolineando l’importanza della conformità anche in termini di concorrenza.

Sequestro di prodotti panificati: un danno economico aggiuntivo per il forno

Durante il controllo sono stati sequestrati 150 chilogrammi di prodotti finiti pronti alla vendita. Il provvedimento è legato alle condizioni della produzione e al mancato rispetto dei requisiti igienico-sanitari. Il sequestro rappresenta un ulteriore danno economico per l’attività, già colpita da sanzioni e sospensione.

Questa misura evita che prodotti potenzialmente non conformi arrivino ai consumatori, tutelando la salute pubblica e la trasparenza del mercato. La protezione dei clienti è strettamente connessa ai controlli sulle normative del settore alimentare.

Collaborazione tra forze dell’ordine per contrastare lavoro nero e sfruttamento nel settore agroalimentare

L’operazione a Napoli ha coinvolto la Compagnia Napoli Stella, il Nucleo Ispettorato del Lavoro e il Nas. Ogni unità ha contribuito con competenze specifiche, dai controlli occupazionali a quelli sanitari, per approfondire le violazioni riscontrate. Questo coordinamento è essenziale per monitorare settori delicati come la panificazione e la ristorazione.

L’intervento mira a contrastare fenomeni che ledono i diritti dei lavoratori e alterano la regolarità commerciale. Le aziende che ricorrono al lavoro sommerso rischiano multe e sospensioni che compromettono l’attività, a testimonianza dell’impegno delle forze dell’ordine nel garantire un mercato regolare e condizioni di lavoro corrette.