Scontri nel Carcere Di Vibo Valentia: detenuti africani aggrediscono agenti con olio bollente e armi improvvisate

Rivolta Violenta Nel Carcere Di Vibo Valentia con detenuti africani che aggrediscono agenti usando olio bollente e oggetti improvvisati, mentre la polizia penitenziaria interviene rapidamente per contenere incendi e barricamenti
Scontri Nel Carcere Di Vibo Va Scontri Nel Carcere Di Vibo Va
Tensione nel carcere di Vibo Valentia, agenti aggrediti dai detenuti. - Gaeta.it

Ieri sera il carcere di Vibo Valentia è stato teatro di una violenta rivolta. Un gruppo di detenuti africani ha attaccato gli agenti di polizia penitenziaria, costringendo il personale a un intervento rapido e coordinato. A raccontare i momenti concitati è stato il sindacato Sappe, che ha descritto la tensione esplosa all’interno della struttura.

Aggressione al personale con olio bollente e oggetti di fortuna

La rivolta è scoppiata quando alcuni detenuti hanno usato olio bollente e armi improvvisate per aggredire gli agenti. L’attacco è stato diretto proprio contro il personale di sicurezza del carcere, mettendo a rischio la stabilità dell’intera situazione. L’olio bollente è diventato un’arma pericolosa, mentre gli strumenti rudimentali hanno reso l’azione ancora più minacciosa.

Questi gesti hanno compromesso la sicurezza immediata e alzato la tensione nel carcere, mettendo a dura prova gli agenti. Il fatto mette in luce le difficoltà sempre più evidenti nel gestire alcune sezioni carcerarie in Calabria, dove le condizioni spesso complicano il lavoro delle forze dell’ordine.

La reazione degli agenti: calma e rapidità secondo il Sappe

Nonostante la violenza, il personale di polizia penitenziaria ha mantenuto la calma e ha seguito le procedure previste. Grazie a una risposta decisa e ben organizzata, gli agenti sono riusciti a contenere la rivolta in tempi brevi, evitando che degenerasse ulteriormente.

Il sindacato Sappe ha lodato l’impegno e la professionalità degli agenti, che sono riusciti a mettere in sicurezza tutti i detenuti senza causare danni fisici tra loro. Tuttavia, non sono mancati gli infortuni tra il personale, a testimonianza delle difficoltà affrontate. Le parole di Giovanni Battista Durante e Francesco Ciccone mettono in evidenza l’alta tensione e i rischi corsi durante l’intervento.

Barricamenti, incendi e pericolo crescente

Una parte importante della rivolta è avvenuta quando i detenuti si sono barricati nelle celle, lanciando oggetti incendiari all’interno delle stanze. Le fiamme hanno reso la situazione ancora più pericolosa, mettendo a rischio sia gli agenti sia i detenuti. L’incendio ha costretto la polizia penitenziaria a intervenire con urgenza.

Barricamenti e incendi hanno aggravato la crisi, complicando il controllo e il contenimento. L’azione tempestiva degli agenti ha evitato che le fiamme si propagassero e che la rivolta si estendesse all’intero carcere. L’episodio conferma come a Vibo Valentia le tensioni interne possano rapidamente trasformarsi in situazioni di grande pericolo.

La sicurezza nelle carceri calabresi: un problema che resta aperto

I disordini a Vibo Valentia si inseriscono in un quadro più ampio di difficoltà nella gestione delle carceri calabresi. Sovraffollamento e mancanza di personale continuano a mettere sotto pressione molti istituti. La presenza di detenuti stranieri, soprattutto provenienti dall’Africa, spesso alimenta tensioni che sfociano in episodi violenti come quello di ieri.

Sindacati e operatori chiedono da tempo maggiori risorse per prevenire rivolte e migliorare le condizioni di lavoro. La rivolta conferma le difficoltà di convivenza all’interno delle carceri, dove gruppi di detenuti si organizzano per mettere in difficoltà il personale. La professionalità degli agenti è l’ultimo baluardo contro il rischio di escalation, ma la situazione resta fragile.

La rivolta di ieri a Vibo Valentia riporta alla luce le condizioni difficili delle carceri calabresi e il lavoro quotidiano di agenti che operano spesso in situazioni ad alto rischio. Il sindacato Sappe ha rilanciato l’urgenza di interventi mirati, sottolineando l’urgenza di interventi mirati e il peso umano che queste emergenze hanno su chi è chiamato a garantire la sicurezza dietro le sbarre.