Lo sciopero nazionale di medici, infermieri e operatori socio-sanitari del settore privato e delle residenze per anziani ha portato a una manifestazione a Potenza, in Basilicata. La mobilitazione ha coinvolto vari sindacati regionali, che hanno organizzato un presidio davanti alla sede della regione per chiedere interventi urgenti sulle condizioni di lavoro e sul sistema sanitario locale.
La mobilitazione dei lavoratori della sanità privata in basilicata
Il 2025 è stato segnato da una forte protesta degli operatori impegnati nella sanità privata e nelle strutture per anziani. A Potenza, in via Verrastro, i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl della Basilicata hanno promosso un presidio per dare voce alle problematiche del settore. La scelta del luogo non è casuale: la sede della Regione rappresenta il centro decisionale delle politiche sanitarie regionali. Dalle ore del presidio è emersa la difficoltà nel sostenere le condizioni di lavoro e la mancanza di aggiornamenti contrattuali.
Il ruolo degli operatori sanitari
Questi lavoratori svolgono un ruolo fondamentale nella cura e nell’assistenza di pazienti anziani e con necessità riabilitative. Ogni giorno si confrontano con situazioni delicate e richiedono tutele in grado di garantire continuità e qualità nelle prestazioni erogate. Lo sciopero nazionale ha messo in evidenza come molte degli accordi contrattuali siano scaduti o fermi da anni, creando una situazione di disagio diffuso.
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I temi al centro della vertenza sindacale in basilicata
Ai sindacati interessava mettere in evidenza più punti chiave riguardanti la sanità privata locale. In primo luogo, hanno invitato la Regione Basilicata a prestare attenzione alle richieste che arrivano dalla vertenza nazionale e a interagire con le associazioni Aris e Aiop, che raccolgono i rappresentanti degli operatori del settore. Nella nota diffusa dai sindacati si legge chiaramente la volontà di riportare all’attenzione pubblica e istituzionale problemi legati a un settore fondamentale per la salute dei cittadini.
Punti critici della protesta
Uno dei problemi principali riguarda la mancata applicazione di contratti adeguati a fronte dei mutati carichi di lavoro e delle responsabilità riconosciute agli operatori. Un altro punto critico è rappresentato dalle tariffe, ferme ai livelli del 2009, che non riflettono più i costi reali né le esigenze attuali degli enti che erogano assistenza. Questi ritardi hanno ricadute dirette sulla qualità dell’assistenza e sulla possibilità di garantire servizi efficaci sul territorio lucano.
Chiedere alla Regione un ruolo attivo significa cercare di superare queste difficoltà, puntando a un rilancio di un settore che incide direttamente sul diritto alla salute dei lucani. La sanità assistenziale e riabilitativa in Basilicata richiede interventi tempestivi per evitare che si allarghino le disuguaglianze e si indebolisca l’offerta sanitaria locale.
L’incontro con il direttore generale del dipartimento salute
Dopo il presidio, una delegazione dei rappresentanti sindacali è stata ricevuta da Domenico Tripaldi, direttore generale del Dipartimento Salute della regione Basilicata. L’incontro aveva lo scopo di mettere a fuoco le esigenze della categoria e di illustrare le priorità che i sindacati hanno posto all’attenzione pubblica. Tripaldi ha ascoltato le posizioni esposte sui nodi contrattuali e tariffari, confermando la necessità di un confronto più approfondito con le istituzioni e le associazioni di categoria.
Prospettive per la vertenza
Questo momento di confronto ha rappresentato un passaggio importante per la vertenza in corso. La disponibilità a dialogare con i sindacati può offrire un’opportunità per individuare possibili soluzioni nell’ambito del bilancio regionale e delle politiche sanitarie. Ad oggi però, le risposte attese devono tradursi in azioni concrete per riavviare i rinnovi contrattuali e aggiornare le tariffe, al fine di regolarizzare la situazione degli operatori privati e migliorare la qualità dei servizi.
La questione resta aperta e verrà monitorata con attenzione nelle prossime settimane, soprattutto perché riguarda una fascia di operatori che assiste una parte fragile della popolazione. A Potenza, così come in altre città italiane, la sanità privata e le residenze per anziani continuano a essere oggetto di lotte e rivendicazioni legate ai diritti e alla tutela del lavoro.