Il futuro della asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila si trova in una fase delicata. La scadenza dell’incarico del direttore generale Ferdinando Romano avvicina un momento di possibile cambiamento che sta destando preoccupazione tra le rappresentanze sindacali locali. CISL FP e UIL FPL della provincia dell’Aquila hanno espresso dubbi sulla capacità di garantire continuità e stabilità amministrativa senza una decisione tempestiva da parte della Regione Abruzzo. Le questioni aperte coinvolgono sia la gestione del personale sia il mantenimento della guida strategica, cruciale in un periodo segnato da assenze rilevanti nelle figure chiave della dirigenza aziendale.
Scadenza dell’incarico e timori per la continuità della gestione amministrativa
La figura del direttore generale Ferdinando Romano sta per terminare il suo mandato, una scadenza ben nota da tempo ma che la Regione Abruzzo non ha ancora affrontato con procedure di selezione attivate per tempo. I sindacati evidenziano come questa mancanza di programmazione possa generare un vuoto nella governance dell’azienda sanitaria locale. La continuità nel ruolo di vertice è vista come fondamentale, almeno fino a quando non si completerà la selezione e la nomina definitiva di un nuovo direttore. Il rinnovo o la proroga temporanea dell’incarico attuale rappresentano per loro l’unica soluzione percorribile per non interrompere i processi amministrativi in corso. Questa attenzione nasce da una responsabilità concreta, perché in mancanza di una guida sicura la struttura rischia di affrontare rallentamenti o decisioni difformi, con ricadute negative su lavoratori e cittadini.
Impatto della perdita di figure chiave nella dirigenza asl 1
La situazione si complica ulteriormente per la perdita di due dirigenti importanti all’interno della asl 1. Il recente decesso di Alfonso Mascitelli, direttore sanitario, ha lasciato un vuoto di esperienza e di riferimento clinico. Allo stesso tempo, il prossimo pensionamento del direttore amministrativo Stefano Di Rocco rappresenta un’altra assenza significativa nel quadro manageriale. Questi due eventi, sommati alla potenziale rotazione della guida generale, mettono a rischio la stabilità operativa dell’azienda, soprattutto in un momento caratterizzato da passaggi organizzativi delicati. Senza una cabina di regia forte, la asl 1 potrebbe faticare a gestire le decisioni strategiche necessarie per garantire servizi essenziali e rispondere alle esigenze di utenti e personale.
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Criticità aperte nella gestione del personale e nella fase organizzativa
I sindacati segnalano alcune delle criticità più urgenti che richiederebbero una direzione salda. Prima di tutto la gestione del personale amministrativo ancora in condizioni precarie, con situazioni da regolarizzare. Altre questioni riguardano il completamento del processo di internalizzazione degli operatori socio-sanitari e del personale tecnico e amministrativo. Fondamentale anche la gestione delle graduatorie, lo scorrimento degli elenchi e la conclusione del concorso per i lavoratori amministrativi. Infine, sono ancora aperti i confronti sulle nuove regole per la mobilità interna e sulle condizioni relative ai buoni pasto. Questi aspetti definiscono il lavoro quotidiano dell’azienda sanitaria e incidono direttamente sulla vivibilità dei dipendenti e sull’efficienza dei servizi offerti. Senza una guida stabile queste procedure rischiano di rallentare o bloccarsi.
Proposta sindacale per un commissariamento temporaneo e superamento delle divisioni politiche
Le organizzazioni sindacali suggeriscono una soluzione chiara per evitare l’instabilità: confermare temporaneamente Ferdinando Romano alla guida della asl 1. Accanto a questa riconferma provvisoria vorrebbero la nomina rapida di un direttore sanitario facente funzioni con esperienza adeguata per mantenere una supervisione clinica efficace. Per i sindacati, è necessario abbattere le divisioni politiche o territoriali che spesso influenzano le decisioni, puntando invece a un percorso che assicuri la continuità dei processi già avviati. La fase transitoria, gestita con competenza, permetterebbe di affrontare i cambiamenti con ordine e senza interruzioni. L’obiettivo è mantenere la capacità di azione dell’azienda nonostante le assenze dirigenziali importanti e le necessità di riorganizzare alcune funzioni. Questa proposta arriva nell’interesse degli utenti, ma anche per dare certezza ai dipendenti sulle condizioni lavorative.
Posizione dei sindacati: assenza di motivazioni politiche, priorità alla tutela del servizio pubblico
I sindacati sottolineano con decisione che la loro proposta non si fonda su interessi politici o di parte. La richiesta di mantenere in carica l’attuale direttore generale nasce da una preoccupazione concreta: tutelare la sanità pubblica nel territorio aquilano. Puntano a evitare che fasi di incertezza indeboliscano la risposta dell’azienda sanitaria ai bisogni della collettività. Credono che il buon senso amministrativo imponga adesso un intervento rapido, che garantisca continuità e stabilità. Solo così sarà possibile affrontare le difficoltà economiche e organizzative che la asl 1 deve ancora superare. La tutela dei lavoratori, ma anche la protezione degli utenti, sono messi al centro di questa richiesta, rivolta alla Regione Abruzzo per un intervento che metta fine a questa fase di incertezza.