A apripista un ambulatorio per l’addestramento all’autocateterismo vescicale all’ospedale di atri (teramo)

A apripista un ambulatorio per l’addestramento all’autocateterismo vescicale all’ospedale di atri (teramo)

L’ospedale di Atri inaugura un ambulatorio per l’addestramento all’autocateterismo intermittente, offrendo un percorso multidisciplinare che migliora autonomia e prevenzione per pazienti con difficoltà urinarie.
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L'ospedale di Atri ha inaugurato un ambulatorio per l'addestramento all'autocateterismo vescicale intermittente, offrendo un servizio multidisciplinare che aumenta l'autonomia dei pazienti e migliora l'accesso alle cure sul territorio. - Gaeta.it

L’ospedale di Atri, in provincia di Teramo, ha inaugurato un ambulatorio dedicato all’addestramento per l’autocateterismo vescicale intermittente. Questa tecnica è fondamentale per persone con difficoltà a svuotare completamente la vescica da sole, prevenendo complicanze come ritenzione urinaria e infezioni. L’apertura del nuovo servizio risponde a un’esigenza assistenziale significativa e mira a far acquisire maggiore autonomia ai pazienti coinvolti.

Che cos’è l’autocateterismo intermittente e come funziona

L’autocateterismo intermittente consiste nell’inserimento del catetere all’interno dell’uretra più volte nell’arco della giornata, generalmente ogni 4-6 ore. Lo scopo è quello di assicurare lo svuotamento completo della vescica evitando la presenza di urina stagnante, che può portare a infezioni e danni renali. È una pratica differente rispetto al catetere a permanenza, poiché riduce nettamente il rischio di infezioni urinari e favorisce il benessere fisico del paziente. La frequenza delle manovre viene adattata in base alla quantità di liquidi assunti e al volume di urina prodotto.

Questa tecnica richiede che la persona impari a effettuare autonomamente la procedura in sicurezza. L’addestramento è dunque fondamentale per garantire che il trattamento possa essere svolto in modo corretto ed efficace. Non è indicata per chi non è in grado di apprendere o praticare da sé la tecnica.

Come accedere al percorso terapeutico e organizzazione delle sedute

Per entrare nel programma di addestramento, il paziente deve passare attraverso una valutazione specialistica condotta da urologi e fisiatri, che stabiliscono se l’autocateterismo intermittente rappresenta la terapia più adatta. Successivamente, viene previsto un ciclo di 10 sedute della durata di circa 45 minuti ciascuna.

Le sessioni si svolgono grazie alla sinergia tra un fisioterapista e un infermiere specializzato che guidano il paziente nell’apprendimento della tecnica e accompagnano il percorso con suggerimenti pratici. Questo metodo permette di sperimentare la procedura in un ambiente protetto e con il supporto necessario, aumentando la sicurezza e la fiducia del paziente durante l’esecuzione.

La collaborazione tra i reparti e il valore del nuovo servizio

Il progetto nasce dalla cooperazione tra diverse unità operative dell’ospedale di Atri. La Medicina fisica e Riabilitazione, guidata da Giuseppina Franzone con il dirigente medico Maria Claudia D’Amico, ha lavorato con la Uosd di Urologia diretta da Guevar Maselli e con il dirigente medico Rossella Manco. A guidare le attività di riabilitazione è anche Anna Ceci, coordinatrice del settore.

Questa collaborazione multidisciplinare permette di offrire al paziente un’assistenza integrata e specifica, dando risposta a un bisogno che finora veniva soddisfatto rivolgendosi a strutture diverse e spesso lontane. La presenza dell’ambulatorio sul territorio rappresenta un passo avanti per la Asl e un’opportunità importante per chi necessita di questa tecnica.

La risposta del direttore generale della Asl e l’impatto sul territorio

Maurizio Di Giosia, direttore generale della Asl, ha sottolineato che si tratta del primo ambulatorio per l’autocateterismo nella zona. Prima di questa apertura, i pazienti dovevano spostarsi in altre strutture sanitarie della regione per ricevere l’addestramento, aumentando il disagio. Con questo nuovo servizio si dà una risposta concreta, accessibile, che unisce competenze specialistiche e un approccio multidisciplinare.

Il progetto si inserisce nel quadro più ampio della medicina territoriale, puntando ad avvicinare i servizi ai cittadini e migliorare la qualità della cura. La struttura di Atri diventa così un punto di riferimento per pazienti con problemi urinari che richiedono questa procedura, favorendo autonomia e prevenzione.

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