Sciopero metalmeccanici ad ancona, in 800 in corteo per il rinnovo del contratto nazionale

Sciopero metalmeccanici ad ancona, in 800 in corteo per il rinnovo del contratto nazionale

Circa 800 metalmeccanici delle Marche hanno manifestato ad Ancona per il rinnovo del contratto nazionale, chiedendo migliori condizioni di lavoro e un impegno concreto da parte delle aziende.
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Un corteo di circa 800 metalmeccanici ha attraversato il centro di Ancona durante uno sciopero regionale per chiedere il rinnovo del contratto nazionale e migliori condizioni di lavoro. - Gaeta.it

Un corteo ha attraversato il centro di ancona nell’ambito dello sciopero di otto ore organizzato dai metalmeccanici delle marche. Circa 800 lavoratori hanno risposto all’appello di fim cisl, fiom cgil e uilm uil per chiedere la riconquista del contratto nazionale e migliori condizioni di lavoro.

La manifestazione metalmeccanica nel cuore di ancona

La protesta ha preso il via da piazza cavour, storico punto d’incontro in ancona, per dirigersi verso piazza del plebiscito. Lungo il percorso, i partecipanti hanno sfilato portando uno striscione con la scritta “orgoglio metalmeccanico, riconquistiamo il contratto”. Lo slogan sintetizza la volontà di ottenere un rinnovo contrattuale che tuteli maggiormente i lavoratori.

Nel corteo si sono alternate bandiere sindacali con i colori di fim, fiom e uilm, insieme a vessilli arcobaleno della pace, a testimonianza di un richiamo anche a valori più ampi di solidarietà sociale. Alcuni manifestanti hanno acceso fumogeni rossi, mentre molti indossavano magliette colorate, creando un’atmosfera visivamente carica e partecipata.

L’iniziativa regionale si è svolta nel rispetto della mobilitazione nazionale dei lavoratori metalmeccanici, che in tutta italia manifestano contro il blocco delle trattative contrattuali. Secondo fonti sindacali, l’adesione nelle marche è stata particolarmente elevata, a dimostrazione del malcontento diffuso nel settore.

Interventi e richieste dei sindacati durante lo sciopero

Alla manifestazione sono intervenuti i segretari regionali di fim e uilm, che hanno ribadito la necessità di un contratto che garantisca diritti salariali e normativi in linea con le richieste delle nuove generazioni di lavoratori. Hanno evidenziato come la stagnazione delle trattative abbia creato un clima di sfiducia e ha rallentato il rinnovo che scade nel 2023.

La segretaria nazionale di fiom, barbara tibaldi, ha chiuso la giornata con un discorso davanti ai partecipanti. Ha invitato le aziende metalmeccaniche a riprendere un dialogo serio, sottolineando che i lavoratori chiedono investimenti concreti su sicurezza, salario e formazione professionale. L’obiettivo comune è mettere un freno a una serie di criticità accumulate da anni, e ripristinare un clima di stabilità all’interno del comparto.

Il sindacato ha inoltre posto l’accento sull’importanza di riconoscere il ruolo del lavoro metalmeccanico nell’economia locale e nazionale. Ha ricordato come i metalmeccanici marchigiani contribuiscano in modo rilevante alla produzione industriale e che il futuro del settore dipende da contratti aggiornati, capaci di rispondere a mutamenti tecnologici e sfide ambientali.

Adesione e impatto della protesta nelle marche

Secondo i promotori, circa 800 persone hanno partecipato al corteo da tutto il territorio regionale. Un numero significativo, considerando il carattere specifico della categoria metalmeccanica e la mobilitazione concentrata in una sola giornata. L’affluenza così ampia indica la forte volontà di far valere le proprie richieste e la tensione che si respira nei reparti produttivi.

La manifestazione di ancona si è svolta senza incidenti e con un alto livello di partecipazione anche da parte di lavoratori giovani, elemento che fa riflettere sulla preoccupazione condivisa tra diverse fasce anagrafiche. I sindacati hanno sottolineato come la protesta abbia messo in evidenza il bisogno di coinvolgimento diretto sul tema del contratto collettivo, oggi fermo.

Molte imprese metalmeccaniche della regione hanno subito rallentamenti nelle attività, confermando l’efficacia della protesta anche come leva di pressione sulle trattative. Le sigle sindacali hanno annunciato ulteriori iniziative per i prossimi mesi, preannunciando possibili scioperi più estesi nel caso in cui le controparti non diano risposte più concrete.

Il giorno dello sciopero rimane un momento simbolico, capace di far emergere le tensioni e le aspettative accumulate a lungo. A ancona e nelle marche, il comparto metalmeccanico resta al centro dell’attenzione, impegnato a chiedere una svolta nel rapporto con le aziende e nelle condizioni di lavoro.

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