Sciopero generale dei lavoratori poste, mobilitazione il 3 giugno a bologna contro i tagli nelle marche e in toscana

Sciopero generale dei lavoratori poste, mobilitazione il 3 giugno a bologna contro i tagli nelle marche e in toscana

Il 3 giugno i lavoratori delle Poste italiane di Marche, Umbria e Toscana scioperano contro tagli al personale, chiusure di uffici e politiche aziendali criticate da Slc Cgil e Uil Poste con presidio a Bologna.
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Il 3 giugno i lavoratori delle Poste italiane di Marche, Umbria e Toscana scioperano per protestare contro tagli al personale, chiusure di uffici e condizioni lavorative peggiorate, con un presidio a Bologna organizzato dai sindacati Slc Cgil e Uil Poste. - Gaeta.it

Il 3 giugno è previsto uno sciopero generale di tutta la giornata dei lavoratori delle Poste italiane, con un presidio davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna. La protesta coinvolge principalmente le regioni Marche, Umbria e Toscana ed è organizzata dai sindacati Slc Cgil e Uil Poste. I lavoratori contestano le misure adottate dall’azienda, in particolare i tagli al personale e la chiusura di alcuni uffici postali, oltre alla politica salariale e organizzativa che, secondo i sindacati, non tutela il lavoro e la sicurezza dei dipendenti.

Dettagli sui tagli e le chiusure nelle marche

Nelle Marche, la riduzione del personale interessa circa 104 portalettere su un totale di circa 800. L’azienda ha deciso di sostituire questi lavoratori con 39 corrieri esterni, che saranno assunti con un contratto di 39 ore settimanali anziché 36, come avviene per i portalettere interni. Questa scelta ha generato forti critiche, soprattutto perché si ritiene che causi un peggioramento delle condizioni lavorative per chi resta e poco beneficio per i nuovi assunti.

In aggiunta ai tagli al personale, la protesta coinvolge la chiusura degli uffici recapiti di Castelfidardo e Cupramontana, entrambi situati nella provincia di Ancona. La chiusura di queste sedi è vista dalla categoria come un segnale negativo che va a limitare i servizi sul territorio e provoca disagi ai cittadini.

La situazione degli uffici postali nella regione

Sul fronte degli uffici postali, invece, al momento non si conoscono i dettagli precisi sulle chiusure ma è noto che nelle Marche ci sono circa 400 uffici distribuiti su tutto il territorio. L’attesa riguardo a possibili ulteriori riduzioni aumenta il senso di incertezza e preoccupazione tra i lavoratori.

Motivazioni e rivendicazioni alla base dello sciopero

Il dissenso si concentra soprattutto sulle politiche aziendali che privilegiano i dividendi per gli azionisti, a discapito delle condizioni dei dipendenti. I sindacati contestano una gestione che favorisce il “lavoro povero” e una riorganizzazione interna che non considera i bisogni e le necessità dei lavoratori.

Tra i punti critici segnalati ci sono i tagli alle zone di lavoro e agli organici, il calo delle tutele sulla salute e sicurezza sul posto di lavoro e la decisione del Ministero delle Finanze di procedere con la vendita di quote azionarie di Poste italiane. Secondo i sindacati, questo processo va a minare la natura pubblica dell’azienda, che a loro avviso dovrebbe rimanere sotto controllo dello Stato per garantire il mantenimento di servizi pubblici essenziali.

Una forte mobilitazione per il servizio pubblico

La protesta del 3 giugno rappresenta quindi un momento di forte mobilitazione contro scelte aziendali che vengono percepite come lesive per i lavoratori e per il pubblico servizio postale, in particolare nelle regioni maggiormente coinvolte come Marche, Umbria e Toscana.

Modalità e partecipazione allo sciopero

L’azione di protesta si svolgerà in tutta la giornata con lo sciopero dei lavoratori delle Poste italiane. Nelle regioni Marche, Umbria e Toscana è stato organizzato un presidio a Bologna, luogo strategico dove si trova la sede della Regione Emilia-Romagna.

I sindacati Slc Cgil e Uil Poste hanno promosso questa manifestazione per mettere in evidenza le critiche verso la politica aziendale e coinvolgere anche l’opinione pubblica sulla questione. La scelta del luogo non è casuale: Bologna si configura come punto di riferimento istituzionale e rappresenta un simbolo importante per la protesta.

Adesione e impatto previsto

L’adesione dovrebbe essere significativa, considerando l’impatto dei tagli e delle chiusure sul lavoro quotidiano. Lo sciopero coinvolgerà soprattutto i portalettere, ma riguarderà anche altri lavoratori dei servizi postali interessati dalle modifiche in corso.

Le conseguenze dell’interruzione del servizio saranno avvisate ai cittadini tramite comunicazioni ufficiali. Saranno possibili ritardi nelle consegne e riduzioni temporanee delle attività negli uffici. Gli operatori spiegano che questa protesta vuole far sentire la voce di chi vive la realtà quotidiana, affrontando cambiamenti che pesano sulla continuità e sulla qualità del lavoro.

L’attenzione resta alta sulle prossime mosse dell’azienda e sulle risposte possibili alle rivendicazioni emerse, anche perché la situazione nelle Marche potrebbe replicarsi in altre aree italiane. Lo sciopero del 3 giugno sarà certo un indicatore importante della tensione interna alle Poste italiane nel 2025.

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