Scarcerazione di Alessandro desio e Marco salvati nelle indagini sulla criminalità ai colli aminei e vomero a Napoli

Scarcerazione di Alessandro desio e Marco salvati nelle indagini sulla criminalità ai colli aminei e vomero a Napoli

Nel cuore di Napoli, il tribunale concede arresti domiciliari a Desio e Salvati, protagonisti del clan Cimmino-Caiazzo, coinvolti in estorsioni e controllo illecito di appalti e servizi ospedalieri.
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A Napoli, due esponenti del clan Cimmino-Caiazzo, Alessandro Desio e Marco Salvati, sono stati rilasciati con arresti domiciliari mentre proseguono le indagini su estorsioni e controllo illecito di appalti e servizi ospedalieri nei quartieri Colli Aminei e Vomero. - Gaeta.it

Nel cuore di Napoli, si registrano sviluppi significativi nella lotta contro la criminalità organizzata nei quartieri Colli Aminei e Vomero. Dopo anni di indagini e un maxi blitz nel 2021, uno dei protagonisti principali del clan Cimmino-Caiazzo ha lasciato il carcere ottenendo gli arresti domiciliari. La decisione segna una nuova fase nel processo che coinvolge figure chiave del clan, mescolando aspetti giudiziari e questioni di sicurezza pubblica.

Rilascio con arresti domiciliari di desio e salvati: dettaglio della decisione

Il 2025 ha visto un’importante svolta per Alessandro desio e Marco salvati, ai quali, da tre giorni, è stata concessa la scarcerazione ma con l’obbligo degli arresti domiciliari. La misura è stata adottata dal collegio A della settima sezione penale del Tribunale di Napoli, che sta affrontando il processo di primo grado riguardo ai reati contestati agli imputati.

Desio, fino a poco tempo fa rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Pagliarelli a Palermo, è tornato nella sua abitazione di Antignano, zona Vomero. L’istanza di attenuazione delle misure cautelari, presentata dai suoi avvocati Antonio Abet e Salvatore Operetto, ha convinto il tribunale che certe esigenze di custodia si fossero ridimensionate. Insieme a lui, da poco sono tornati a casa anche Marco salvati, individuato dagli inquirenti come il gestore de facto della Croce San Pio, associazione che si occupa di trasporto infermi.

Il ruolo di marco salvati e il monopolio negli ospedali della zona

Marco salvati è figurato come il responsabile di un’associazione di trasporto infermi, la Croce San Pio, che secondo gli inquirenti operava quasi in monopolio negli ospedali nei quartieri coinvolti. La Procura indica che l’attività della Croce San Pio era favorita dal clan Cimmino-Caiazzo, che avrebbe imposto il controllo tramite minacce o accordi illeciti.

Questo sistema avrebbe garantito al gruppo criminale non solo guadagni e appoggi, ma anche la possibilità di gestire le commesse in ospedali nevralgici come il Cardarelli, centro nevralgico per la sanità napoletana. Questa situazione alimentava un condizionamento evidente sulla gestione dell’associazione e sui servizi offerti, limitando la concorrenza e consolidando il potere del clan in città.

Accuse contro desio e il legame con le estorsioni sugli appalti del cardarelli

Alessandro desio è sotto accusa per essere uno dei capi del clan Cimmino, coinvolto in un vasto sistema di estorsioni, soprattutto legate a grandi appalti pubblici. Tra gli episodi al centro dell’attenzione vi è l’ipotesi di una tangente da 400mila euro imposta nel 2017 a una ATI formata dalle aziende Cosap e Co.Ge.Pa. Queste imprese avevano vinto una gara da 47 milioni per l’adeguamento tecnologico del Cardarelli.

La presunta estorsione ha provocato frizioni all’interno del clan. Luigi Cimmino, storico capo dell’organizzazione poi divenuto collaboratore di giustizia e deceduto recentemente, avrebbe avuto tensioni con suo figlio Franco Diego e altri affiliati come Andrea Basile, Giovanni Caruson e Desio stesso. In alcune intercettazioni, Desio lamentava il fatto che il denaro della tangente fosse finito tutto nelle mani di Cimmino senior, segnale di dissapori interni.

Contesto e sviluppo delle indagini dal maxi blitz del 2021 ai procedimenti odierni

Lo scenario criminale dei Colli Aminei e del Vomero ha vissuto una fase di forte pressione giudiziaria a partire dal maxi blitz del 2021, quando i carabinieri riuscirono a scompaginare la struttura del clan Cimmino-Caiazzo. L’arresto di figure di spicco e la raccolta di prove hanno portato a processi e accuse pesanti.

Oggi la scarcerazione con arresti domiciliari di figure come Desio e Salvati riapre un capitolo delicato. Il processo in corso davanti al tribunale di Napoli segue ancora il filo delle accuse, basandosi su intercettazioni, testimonianze e dati raccolti negli anni. Si tratta di un passaggio importante nelle indagini che riguardano il controllo di attività illecite su appalti, estorsioni e gestione di servizi ospedalieri nella città. Questo proseguimento parlamentare resta sotto stretta attenzione delle autorità e dei cittadini dei quartieri coinvolti.

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