L’estate del 2025 si preannuncia costosa per chi sceglie le località di mare italiane come meta di vacanza. I prezzi per una settimana al mare sono saliti rispetto agli ultimi anni, con aumenti significativi che riguardano hotel, spiagge attrezzate e servizi. Anche se la spesa cresce, la richiesta di pernottamenti soprattutto da parte dei turisti stranieri continua a superare quella dello scorso anno. Le differenze tra le destinazioni più care e quelle più abbordabili si fanno sempre più nette.
Cosa dicono i dati sugli aumenti dei prezzi
Un’analisi firmata dal Codacons ha fotografato le spese medie per una tipica famiglia italiana composta da due adulti e due bambini durante la settimana di Ferragosto. L’incremento dei prezzi riguarda diversi aspetti della vacanza balneare. In molti casi si registra un aumento che raggiunge punte del 20% rispetto al 2024. Gli hotel segnano un aumento medio nazionale del 10%, mentre l’affitto di ombrelloni e lettini diventa più impegnativo: due lettini in spiaggia, in media, costano tra i 30 e i 35 euro al giorno. Nelle località più esclusive le cifre si impennano, arrivando anche a 500 euro quotidiani.
La tempesta perfetta secondo il presidente Codacons
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha definito questa situazione una “tempesta perfetta”. La crescita della domanda turistica, specie da parte di visitatori stranieri, ha spinto i prezzi verso l’alto. I rincari, un tempo giustificati dalle spese energetiche, ora rispondono a una richiesta elevata e difficile da soddisfare senza aumentare i costi.
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Mentre l’Italia attrae visitatori da ogni parte del mondo, le famiglie italiane percepiscono l’estate come un lusso riservato a pochi. Molti scelgono vacanze brevi, di pochi giorni, spezzate tra giugno e settembre, rinunciando a settimane lunghe lontano da casa.
Località balneari più care: la situazione in liguria e altrove
Tra le regioni più care e richieste c’è la Liguria, con Santa Margherita Ligure in testa per i prezzi elevati. Qui, una settimana in un hotel tre stelle ad agosto può superare i 3.500 euro per una famiglia tipo. Anche la Versilia presenta costi alti, con una media intorno ai 2.200 euro per sette giorni nelle settimane centrali di agosto.
In Sardegna, a Baja Sardinia, si superano facilmente i 2.600 euro a settimana. La Campania, con la Costiera Amalfitana, conferma il suo status di meta esclusiva: a Amalfi una settimana di vacanza costa almeno 2.264 euro. Queste località leader si distinguono per il prestigio, i servizi sofisticati e l’attrattiva turistica, elementi che incidono marcato sulle tariffe.
Non solo hotel e spiagge: anche i ristoranti, i negozi e il servizio taxi contribuiscono all’aumento del costo complessivo della vacanza. Le località più richieste impongono spese elevate per soggiorni comodi e luoghi attrezzati, rendendo difficoltoso per alcune famiglie pianificare ferie lunghe e a prezzi accessibili.
Prezzi più accessibili in località meno note
Non tutte le località di mare presentano costi proibitivi. Alcune regioni resistono come una possibilità concreta per chi cerca vacanze estive meno impegnative. La Riviera romagnola, con Rimini e Riccione, resta un punto di riferimento per molte famiglie. A Rimini una settimana costa circa 1.030 euro, mentre a Riccione si arriva a 1.498 euro.
Anche in Puglia ci sono località con prezzi moderati. A Vieste si pagano in media 1.182 euro per una settimana, Gallipoli si attesta a 1.445 euro e Otranto a 1.351 euro. Sulla costa tirrenica, Anzio propone una spesa media vicina a 1.373 euro, mentre Lido di Camaiore si posiziona sui 1.600 euro.
Queste destinazioni offrono ancora paesaggi marini e spiagge adatte alle famiglie, con servizi e strutture meno care rispetto alle località di punta. I prezzi più contenuti consentono di programmare soggiorni di durata superiore, pur senza rinunciare al piacere di una vacanza vicino al mare.
Variabilità dei costi e scelta della vacanza
I dati emergono chiari: in estate spostarsi verso località meno note, o meno legate al turismo di lusso, permette di contenere i costi e godersi il mare. Le differenze nelle tariffe riflettono la domanda, la qualità delle strutture e la notorietà delle mete, che nel 2025 restano fattori decisivi per scegliere la vacanza al mare in Italia.