Sanremo 2026, possibile forfait di Leonardo Pieraccioni nel trio con Carlo Conti e Panariello

Sanremo 2026, possibile forfait di Leonardo Pieraccioni nel trio con Carlo Conti e Panariello

Sanremo 2026 si prepara con incertezze sul ritorno del trio Conti, Panariello e Pieraccioni; quest’ultimo esprime dubbi sulla partecipazione mentre Conti punta a serate più snelle entro mezzanotte.
Sanremo 20262C Possibile Forfai Sanremo 20262C Possibile Forfai
Sanremo 2026 vede in bilico il ritorno del trio Conti, Panariello e Pieraccioni, con quest’ultimo dubbioso sulla partecipazione, mentre Conti punta a un festival più snello e concluso entro mezzanotte. - Gaeta.it

Il festival di Sanremo 2026 comincia già a mostrare pezzi del suo puzzle organizzativo. Tra le ipotesi più discusse c’è il possibile ritorno sul palco del trio formato da Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni. L’idea di vederli insieme, con sketch e gag, aveva sollevato entusiasmo. È arrivata però una notizia che potrebbe modificare i piani: Pieraccioni ha espresso dubbi sulla sua partecipazione. Andiamo a vedere cosa sta succedendo nei retroscena della kermesse più seguita d’Italia.

L’idea del trio toscano per sanremo 2026 e le difficoltà nel concretizzarla

L’ipotesi che Carlo Conti potesse riproporre accanto a sé due amici storici come Panariello e Pieraccioni circola già da qualche tempo. I tre, noti per i loro spettacoli comici e la loro amicizia, avevano anche anticipato qualcosa in pubblico. Panariello, in una recente intervista al Messaggero, aveva mostrato apertura verso la partecipazione condividendo qualche dettaglio su cosa si immaginava per il ritorno all’Ariston. Il loro obiettivo sarebbe stato quello di proporre qualcosa di divertente, lontano dal semplice stare “in panchina” o “fare gli amichetti” di Conti.

Una brutta bestia: il palco di sanremo

Panariello ha anche ricordato quanto Sanremo possa risultare insidioso. Il palco è, nelle sue parole, “una brutta bestia”. Vale la pena sottolineare come lui e Pieraccioni siano stati esclusi dal cast di Sanremo 2025 per la ragione che venivano giudicati “troppo scontati”. Questo avrebbe evitato facili paragoni con Amadeus e Fiorello, attuali volti forti della Rai, e confermerebbe quanto Conti non ami i confronti diretti. L’idea dietro al progetto sarebbe stata quindi quella di mettere insieme un evento originale, con un ritmo inteso più a far nascere risate genuine che a replicare gag già viste.

Nonostante questa prospettiva, già prevista in passato, le ultime dichiarazioni di Pieraccioni sembrano aver messo a rischio il progetto.

Leonardo pieraccioni spiega il suo no a sanremo 2026: il rischio di sembrare “quello delle baggianate”

Pochi giorni fa Pieraccioni ha parlato con Repubblica per chiarire la sua posizione rispetto a una eventuale partecipazione al festival nel 2026. L’attore e regista ha spiegato che la sua possibile assenza non nasce da scarsa considerazione dell’evento ma da motivi personali e di attitudine artistica.

Pieraccioni ha detto di avere quella che chiamano “sindrome del cabarettista”: quando ci sono molte persone in pubblico, sente l’esigenza di fare battute a ogni costo. Questo tratto rischierebbe di farlo apparire come “quello che a Sanremo dice sei o sette baggianate”, un’immagine che vorrebbe evitare. Anzi, ha fatto un paragone piuttosto chiaro: evita le riunioni condominiali per lo stesso motivo, figuriamoci un palco come quello dell’Ariston con milioni di spettatori.

Queste parole non solo mettono in dubbio il trio, ma si pongono come un netto contrasto rispetto all’entusiasmo espresso da Panariello. Carlo Conti ha commentato con ironia, conscio della personalità di Pieraccioni, dicendo che lui stesso sa perché l’amico non propone battute più moderate: sa che poi lui potrà prenderlo in giro per anni, la “puttanata” in diretta sarebbe assicurata.

Una situazione complessa dunque per il direttore artistico, che deve riorganizzare le idee e prendere decisioni ferme nel mezzo delle incertezze del cast comico.

Carlo conti e la sfida di tenere sanremo 2026 entro mezzanotte

Nell’attesa di definire chi salirà sul palco, Conti sta lavorando anche sulla durata dello spettacolo. Alcune fonti vicine al progetto riportano che il conduttore vorrebbe chiudere le serate del festival entro mezzanotte. Conti ha sottolineato che, fuori da Sanremo, i suoi programmi di prima serata non si spingono mai oltre quell’ora. Non è un problema di ascolti dunque, ma un precise ritmo che vuole mantenere.

Il direttore artistico sa bene che il pubblico di Sanremo è affezionato a lunghe serate, ma lui sembra volere una linea più fluida che non sacrifica il sonno dei telespettatori. L’idea è di evitare tempi morti e concentrare i momenti forti senza far dilatare eccessivamente la trasmissione.

Verso un festival più snello e coinvolgente

Questo punto indica anche come la costruzione del festival si stia orientando verso soluzioni più snelle, in grado di assicurare coinvolgimento senza eccessi nei tempi. Rimane da vedere come tutto questo si concili con le esigenze artistiche dei protagonisti e con la pressione mediatica che da sempre accompagna la kermesse sanremese.

Il quadro della preparazione di Sanremo 2026 è in movimento e riflette tensioni tra vecchie amicizie, scelte artistiche e la gestione di una trasmissione che resta il cuore dell’intrattenimento televisivo italiano. La presenza o meno di Pieraccioni, le scelte di Conti e l’eventuale programma di serata definiranno parte dello stile che accompagnerà la prossima edizione.

Change privacy settings
×