La sanità nelle Marche torna al centro della campagna elettorale in vista delle regionali di autunno. L’europarlamentare del Pd Matteo Ricci contesta duramente il presidente uscente Francesco Acquaroli e la gestione della giunta regionale, mettendo in luce le criticità che, a suo avviso, la popolazione continua a vivere quotidianamente. Il confronto acceso tra i due candidati ruota attorno alle condizioni dei servizi ospedalieri, alle liste d’attesa e alla disponibilità delle cure.
La campagna elettorale si accende sul tema sanità nelle marche
La disputa fra Matteo Ricci e Francesco Acquaroli si concentra sul bilancio della sanità pubblica regionale. L’intervento di Acquaroli durante l’avvio della campagna elettorale del centrodestra a Civitanova Marche ha stimolato la replica del candidato Pd, che ne contesta apertamente le dichiarazioni. Acquaroli aveva definito la situazione sanitaria della regione positiva, spiegando che le difficoltà attuali derivano dalle conseguenze della pandemia e da mancanze di programmazione degli anni passati.
Ricci ha risposto smentendo i dati esibiti da Acquaroli e facendo riferimento a numerose lamentele di cittadini. Fra questi, ha portato l’esempio di Francesco Migliorelli di Macerata, che avrebbe passato sei giorni nel pronto soccorso in attesa di un ricovero. Secondo Ricci, la realtà dei cittadini è distante dalle affermazioni rassicuranti della giunta e l’accesso alle cure pubbliche risulta segnato da lunghe attese e difficoltà organizzative.
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Segnalazioni di disservizi e liste d’attesa interminabili
Dal confronto emerge una fotografia preoccupante della sanità marchigiana. Ricci fa eco alle tante segnalazioni di malasanità e inefficienze che arrivano ogni giorno dai territori. L’esasperazione dei pazienti è palpabile, soprattutto nel settore pubblico, dove l’accesso può diventare un percorso ad ostacoli. Le liste d’attesa si allungano a livelli che impediscono cure tempestive, aggravando patologie e aumentando lo stato di disagio sociale.
La critica si concentra pure sulla disparità fra sanità pubblica e privata. L’impegno del personale medico, sottolineato da Ricci, non riesce a compensare l’assenza di un’organizzazione adeguata delle risorse. Nel privato, invece, i costi elevati bloccano molte famiglie, creando una sorta di doppio binario nell’assistenza sanitaria. Questo scenario porta un marchigiano su dieci a rinunciare a cure o esami ritenuti necessari.
Il ruolo del presidente e la richiesta di ascolto dal territorio
Secondo Ricci serve più vicinanza del presidente regionale ai cittadini. L’appello è rivolto a Acquaroli affinché incontri personalmente le persone nei luoghi di vita quotidiana, come mercati e centri anziani. Il contatto diretto con chi utilizza il sistema sanitario dovrebbe restituire una visione più concreta delle difficoltà e delle preoccupazioni diffuse. Solo in questo modo, sostiene Ricci, si possono misurare le reali condizioni e intervenire con risposte mirate.
L’europarlamentare ravvisa in questa distanza tra istituzioni e cittadini una delle ragioni della crisi in corso. Ascoltare significa raccogliere non solo critiche ma anche suggerimenti per migliorare l’accesso e la qualità delle prestazioni. La gestione sanitaria rimane uno dei temi più sentiti dalla popolazione marchigiana e la campagna elettorale promette ancora confronto acceso e focus sui bisogni concreti.