Sanità abruzzese sotto pressione: asl 1 assume oltre 80 amministrativi nonostante i divieti della regione

Sanità abruzzese sotto pressione: asl 1 assume oltre 80 amministrativi nonostante i divieti della regione

La asl 1 abruzzo aumenta il personale amministrativo nonostante i divieti della regione abruzzo, aggravando il deficit sanitario e mettendo a rischio i posti di lavoro nelle cooperative, con tensioni politiche in corso.
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L'ASL 1 Abruzzo ha aumentato il personale amministrativo ignorando le direttive regionali, aggravando il deficit finanziario e mettendo a rischio i posti di lavoro nelle cooperative esterne, in un contesto di tensioni politiche e gestione disorganizzata della sanità regionale. - Gaeta.it

L’aumento incontrollato del personale amministrativo all’interno della asl 1 di abruzzo solleva nuovi interrogativi sulle scelte gestionali e sulle conseguenze economiche per la sanità regionale. Nonostante le direttive provenienti dal dipartimento sanità della regione abruzzo, l’azienda sanitaria ha proceduto con assunzioni che rischiano di aggravare ulteriormente il bilancio, già compromesso. Le tensioni fra il governo regionale guidato da marsilio e le realtà operative della asl 1 emergono con chiarezza in questo contesto.

Il collasso finanziario della sanità regionale e le tensioni politiche

La asl 1 abruzzo affronta una situazione finanziaria critica che riflette il malessere più ampio della sanità regionale. Il presidente della regione, marsilio, ha proposto un aumento dell’IRPEF come misura per coprire il deficit, un passo che contraddiceva le promesse elettorali del suo alleato politico, la lega, che aveva promesso riduzioni fiscali. Questo aumento ha generato malumore all’interno della popolazione e ha acceso il dibattito sulle scelte di gestione economica della sanità pubblica.

Dichiarazioni di Antonio santilli

Antonio santilli, presidente di conaratos, ha denunciato pubblicamente come la asl 1 abbia messo in atto iniziative autonome, ignorando le indicazioni regionali. L’azienda sanitaria ha infatti proceduto a incrementare il personale amministrativo, nonostante i divieti specifici. Santilli sottolinea che “tali mosse vanificano sia gli sforzi della regione per contenere i costi sia l’impegno a tutelare i posti di lavoro di dipendenti di cooperative che svolgono attività amministrative da anni presso la asl.”

La situazione mette in luce una distanza tra le politiche annunciata da chi guida la regione e l’operato concreto dell’azienda sanitaria. Le difficoltà finanziarie continuano a crescere e la gestione amministrativa appare sempre più frammentata e poco coordinata.

Le assunzioni non autorizzate della asl 1: numeri e conseguenze

Mentre il direttore del dipartimento sanità della regione abruzzo emetteva una diffida alla asl 1 per non procedere a nuove assunzioni nel personale amministrativo, l’azienda ha ignorato questo avvertimento. La delibera n. 1184 del giugno 2025 ha autorizzato una selezione interna per assumere 30 nuovi collaboratori amministrativi, con un evidente aumento dei costi di gestione.

A questo primo intervento si è aggiunta la delibera n. 1599 di fine luglio 2025, che ha portato all’assunzione di 53 assistenti amministrativi. Questi ingressi si sommano al già numeroso personale con funzioni amministrative in servizio presso la asl 1. Il totale di nuove assunzioni in pochi mesi supera gli 80 addetti, un dato che alimenta critiche sull’opportunità di queste scelte in un momento di crisi economica.

L’incremento di personale si traduce in un aggravio immediato delle spese correnti, difficilmente sostenibile in presenza di un bilancio fortemente deficitario. Le decisioni prese dall’asl sembrano avulse dal quadro programmatico regionale, dando l’impressione di una gestione interna che segue logiche autonome.

Rischio per i posti di lavoro nelle cooperative

Questi fatti mettono a rischio la stabilità occupazionale dei dipendenti delle cooperative esterne, i quali potrebbero subire riduzioni o cessazioni del rapporto di lavoro a causa del sovrannumero amministrativo accumulato.

L’impatto sulle cooperative e i posti di lavoro

La asp 1 è storicamente un datore di lavoro per decine di impiegati inquadrati attraverso società cooperative. Questi lavoratori svolgono funzioni amministrative e rappresentano una componente consolidata dell’organico dell’azienda sanitaria. La recente ondata di assunzioni dirette mette però a rischio il loro futuro all’interno dell’ente.

Santilli ha denunciato come le scelte della asl 1 aprano la strada alla possibile estromissione di questi impiegati, in mancanza di interventi da parte della regione. Il rischio è che, con l’ampliamento indiscriminato del personale interno, i ruoli coperti dagli amministrativi delle cooperative vengano tagliati per contenere i costi.

La situazione rappresenta un potenziale cambiamento nel modello di gestione del personale amministrativo nella sanità locale. L’iniziativa autonoma della asl 1 alimenta sospetti di scarsa collaborazione tra istituzioni pubbliche e solleva dubbi su come verranno gestite le relazioni con i lavoratori e le cooperative coinvolte.

Al momento, la regione non ha fornito indicazioni precise su eventuali interventi correttivi o strategie per tutelare questi posti di lavoro. Il quadro appare incerto e suscita attenzione tra i sindacati e gli addetti ai lavori.

Le prospettive del sistema sanitario abruzzese

La situazione denunciata a luglio 2025 fotografa una sanità abruzzese in affanno, dove la gestione delle risorse e del personale crea tensioni crescenti. Il protrarsi del deficit finanziario e le decisioni autonome della asl 1 sembrano segnalare una fase di disorganizzazione complessiva.

Fino a quando non interverranno misure efficaci per ristabilire un controllo sulle spese e coordinare azioni tra regione e azienda sanitaria, il malcontento e le difficoltà rischiano di aumentare. Il sistema sanitario locale dovrà trovare un equilibrio tra necessità economiche e tutela del personale, ma anche garantire un servizio efficiente ai cittadini.

Il dibattito pubblico e le proteste di rappresentanti come santilli fanno emergere una situazione complicata, in cui i problemi finanziari si intrecciano con scelte gestionali dalle conseguenze dirette su lavoratori e utenti. L’attività nei prossimi mesi sarà decisiva per capire se sarà possibile contenere la spesa e mantenere una sanità pubblica sostenibile in abruzzo.

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