San Marino si conferma come modello di turismo sostenibile, capace di unire innovazione e promozione del territorio. Alessandra Priante, presidente di Enit, ha messo in luce il ruolo della Repubblica di San Marino durante il “NEXT – Tourism Innovation Forum”, evento internazionale che si è tenuto per la prima volta proprio nella piccola repubblica. Il turismo oggi si orienta verso un approccio che valorizza le identità locali e coinvolge attivamente le comunità, puntando anche alla creazione di alleanze internazionali. Questi temi emergono nella vision di San Marino come esempio concreto da seguire, in particolare grazie alle politiche messe in campo dall’attuale segretario di stato al turismo Federico Pedini Amati.
San marino come modello per la governance del turismo sostenibile
La governace nel turismo, secondo Priante, si basa essenzialmente sulla capacità di mettere in rete territori e Stati, per valorizzare i beni culturali e naturali che li caratterizzano. Il segretario di stato Federico Pedini Amati e il suo team hanno dimostrato come una realtà di dimensioni ridotte possa assumere una posizione di leadership proponendo soluzioni innovative e concrete. San Marino non solo parla di sostenibilità, ma la pratica attraverso scelte mirate, puntando a migliorare la qualità dell’offerta turistica e a dare spazio a un turismo che duri nel tempo senza compromettere l’ambiente o la coesione sociale.
Una strategia condivisa per innovazione e qualità
L’azione del segretario al turismo si traduce in una strategia condivisa, che ha fatto di San Marino una sorta di laboratorio per chi pensa a un turismo che unisce innovazione, qualità e tutela del patrimonio. Serve coinvolgere l’intera comunità, sia i cittadini sia gli operatori del settore, con programmi e progetti che trasformino il turismo in un valore aggiunto per l’economia locale e per la vita quotidiana dei residenti.
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Borghi, turismo lento e rurale tra inclusione e rigenerazione territoriale
Priante ha sottolineato la centralità di borghi e villaggi, che giocano un ruolo chiave in un modello turistico più diffuso e meno concentrato. Il turismo lento, infatti, favorisce l’incontro tra visitatori e popolazioni locali, contribuendo a promuovere la cultura, la bellezza dei paesaggi e la qualità della vita. Questo tipo di turismo è definito «rigenerativo» perché può stimolare un processo di crescita economica sostenibile e tenere vive le tradizioni con uno sguardo al futuro.
L’accessibilità e la connettività sono stati indicati come strumenti imprescindibili per migliorare la fruizione e integrare i territori meno centrali nel circuito turistico. È necessario costruire sinergie genuine tra interventi pubblici e investimenti privati, così da creare un sistema in cui le risorse si valorizzino a vicenda e supportino un turismo inclusivo che dialoga sinceramente con gli abitanti.
Turismo rurale come volano di sviluppo
In quest’ottica il turismo rurale si afferma come possibile motore di sviluppo e di coesione territoriale, capace di attrarre flussi che vanno oltre la semplice visita, promuovendo esperienze autentiche e contatti diretti con la cultura locale.
Cooperazione internazionale e strategie condivise per attrarre investimenti
L’ultima parte dell’intervento di Priante ha richiamato la necessità di collaborare a livello internazionale per affrontare le sfide attuali del turismo. Nessun Paese può affrontare da solo i cambiamenti globali legati a flussi turistici, sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica. Occorre pertanto condividere esperienze, strumenti e visioni in un processo di confronto continuo.
Questa condivisione deve trasformarsi in strategie comuni per attrarre investimenti qualificati, mettendo insieme risorse pubbliche e private su linee precise e coordinate. Solo così si potrà costruire un settore turistico competitivo, capace di reagire agli shock, di mantenere elevati standard di qualità e orientato a uno sviluppo che tenga conto delle esigenze culturali e ambientali.
Il lavoro collettivo motore di stabilità
Il messaggio di Priante si chiude con un richiamo al lavoro collettivo come fattore imprescindibile per il futuro: rafforzare reti e legami tra Paesi e operatori permetterà al turismo di essere una risorsa stabile e duratura per le comunità ospitanti.
L’intervento di Alessandra Priante a San Marino, nel contesto del “NEXT – Tourism Innovation Forum”, pone l’accento sulle sfide e le opportunità che il turismo del 2025 deve affrontare. San Marino emerge come laboratorio attivo di idee e pratiche legate a un turismo che mette al centro i valori locali, la sostenibilità e la collaborazione internazionale. Le parole di Priante confermano come la gestione del turismo richieda oggi approcci integrati, inclusivi e capaci di innovare senza dimenticare tradizioni e ambiente, un equilibrio fondamentale per garantire un futuro solido al settore.