San marino mette in discussione la propria presenza futura all’Eurovision Song Contest. Roberto Sergio, direttore generale della Rai e San Marino Rtv, ha espresso alcuni dubbi dopo l’ultima edizione del contest, quella del 2025, in cui il microstato è stato rappresentato dal brano “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte. Le parole del dirigente puntano i riflettori sulle modalità di voto e sul rispetto riservato ai piccoli stati all’interno della competizione musicale europea.
Riflessioni sulle difficoltà di voto e il trattamento dei piccoli stati
Roberto Sergio ha osservato come l’Eurovision continui a mostrare scarso rispetto nei confronti dei piccoli stati partecipanti. Secondo lui, le incongruenze nel voto non riflettono la qualità delle esibizioni ma penalizzano automaticamente chi proviene da nazioni di dimensioni ridotte. Questo fenomeno emerge chiaramente dalle classifiche finali, dove spesso le performance di questi paesi non trovano spazio adeguato.
Dubbi sulle modalità di voto e trasparenza
Il problema più grosso riguarda le modalità di voto: incontri difficili da comprendere e giurie che, a detta di Sergio, sembrano poco trasparenti. Ha portato l’esempio della Gran Bretagna, che ottiene punteggi altissimi dalle giurie ma quasi nulla dal voto popolare, situazione che rischia di minare la credibilità del sistema stesso. L’anomalia coinvolge anche la Svizzera, paese ospitante della scorsa edizione, che non ha evitato queste discrepanze.
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In questo contesto, San Marino Rtv punta a sviluppare un dialogo diretto e continuo con le tv di altri piccoli stati. L’obiettivo è proporre un confronto condiviso che possa rafforzare la posizione di tutti questi paesi dentro il contesto eurovisivo. Sergio ha sottolineato che questo è un ragionamento che parte da San Marino Srl, e non dalla Rai, segnalando la specificità dell’approccio del microstato.
Le condizioni per la partecipazione futura all’eurovision song contest
Guardando al futuro, Sergio ha ribadito la volontà di “fare di tutto per esserci” nelle prossime edizioni. Tuttavia, ha precisato che la partecipazione non può prescindere da alcune condizioni chiave. Prima tra tutte il rispetto verso la candidatura e il progetto artistico presentato da San Marino. Non si tratta solo di ottenere un numero di voti minimo, ma di vedere riconosciuto il valore dell’intera proposta.
L’esperienza dell’edizione 2025 ha portato a dubbi riguardo alla penalizzazione operata soprattutto dalle giurie, che ha colpito in modo netto il brano di Gabry Ponte. Tale situazione alimenta domande e richiede una discussione aperta con l’Ebu, gli organizzatori e gli altri piccoli stati. Servono garanzie che evitino tali contraddizioni e permettano a San Marino di competere in condizioni adeguate.
Il ruolo dello stato nella partecipazione
Il sostegno dello stato di San Marino potrebbe rivelarsi decisivo nel rafforzare la posizione del paese durante queste trattative. Sergio ha chiarito che la decisione sulla partecipazione futura dipenderà dall’eventuale raggiungimento di accordi condivisi e condizioni che il microstato riterrà accettabili. Si profila dunque un percorso di confronto e valutazione in corso.
Iniziative di collaborazione tra piccoli stati nel contesto eurovision
L’esperienza del 2025 ha fatto emergere come la cooperazione diretta tra piccoli stati dell’Eurovision possa rappresentare una strategia fondamentale. San Marino Rtv si propone di prendere l’iniziativa in questo senso, avviando una relazione strutturata con altre tv nazionali che si trovano in una posizione simile.
Questa collaborazione mira a costruire una rete solida in grado di mettere pressione sugli organizzatori del contest per garantire maggiore equità. L’idea è sostenere candidature che mostrino valore senza subire penalizzazioni legate al peso politico o economico dei paesi. Un’intesa comune potrebbe modificare equilibri ormai consolidati e creare un fronte compatto pronto a far sentire la propria voce.
Richieste e obiettivi della nuova fase di dialogo
Le richieste principali riguardano trasparenza nei criteri di voto, rispetto delle candidature e maggiore attenzione ai progetti artistici di piccole nazioni. Questa nuova fase di confronto metterà sotto i riflettori questioni che negli anni sono rimaste spesso ai margini. San Marino si candiderebbe così a svolgere un ruolo di primo piano nel definire le regole della competizione per i piccoli stati.