Il Gruppo Sacbo, che gestisce l’aeroporto di Milano Bergamo, ha appena tagliato un traguardo importante nella sostenibilità ambientale. Ha ottenuto il quarto livello della certificazione Airport Carbon Accreditation, un riconoscimento di Aci Europe che conferma un impegno di oltre dieci anni per ridurre l’impatto ambientale delle sue attività. Questo risultato segna un passo avanti concreto nel percorso verso la neutralità climatica prevista entro il 2045, secondo la sua “Net Zero Roadmap”. Il livello raggiunto non premia solo la riduzione delle emissioni di CO₂, ma anche la capacità di coinvolgere tutti gli attori dell’aeroporto in un cammino condiviso di decarbonizzazione.
Quarto Livello Airport Carbon Accreditation: un impegno che coinvolge tutti
La certificazione Airport Carbon Accreditation è ormai uno standard internazionale per valutare gli sforzi degli aeroporti nella riduzione dei gas serra. Arrivare al quarto livello significa il massimo impegno e responsabilità sul fronte ambientale. Non basta più ridurre solo le emissioni dirette legate alle attività aeroportuali: bisogna lavorare insieme a una rete ampia di partner — dalle compagnie aeree agli operatori di terra, dai fornitori alle autorità locali.
La vera novità di questo quarto livello è proprio il coinvolgimento attivo di tutti questi soggetti nella decarbonizzazione. Sacbo ha fatto sua questa filosofia, allargando la strategia di riduzione delle emissioni oltre i confini aziendali. Così si amplifica l’efficacia degli interventi e si accelera la trasformazione verso un aeroporto a basse emissioni. È un cambiamento strutturale che va oltre la semplice compensazione: si punta a una riduzione reale, misurabile e definitiva dell’impronta di carbonio complessiva.
La Net Zero Roadmap Di Sacbo: zero emissioni entro il 2045
A maggio 2024, durante un evento di Aci Europe, il Gruppo Sacbo ha presentato la sua “Net Zero Roadmap”. Il piano è chiaro e ambizioso: arrivare a zero emissioni nette entro il 2045. Per farlo, si articolano una serie di azioni concrete, con l’obiettivo di tagliare in modo significativo e verificabile le emissioni di gas serra prodotte dall’aeroporto e dai servizi collegati.
Il piano affronta sia le emissioni dirette — come quelle legate all’energia e alla logistica interna — sia quelle indirette, cioè quelle generate dalle compagnie aeree, dagli operatori in aeroporto e dai fornitori. Fondamentale è anche il coinvolgimento crescente delle autorità locali e dell’intera rete aeroportuale per creare sinergie e aumentare l’efficacia degli interventi. Sacbo segue così le direttive degli accordi internazionali, come l’Accordo di Parigi, per contenere il riscaldamento globale entro limiti sostenibili.
Il presidente Giovanni Sanga ha sottolineato che questa certificazione è la prova tangibile del percorso intrapreso verso la sostenibilità. Tra le iniziative chiave che hanno portato a questo risultato ci sono la digitalizzazione, nuove infrastrutture e metodi operativi innovativi, come la riduzione dei tempi di attesa a motore acceso, realizzati in collaborazione con enti come Enac ed Enav.
Da tre a quattro: un impegno che non si ferma mai
Il salto al quarto livello segue quello già raggiunto nel 2020, quando Sacbo aveva ottenuto il terzo livello della certificazione. Un risultato importante, arrivato in un momento difficile, segnato dalla pandemia di Covid-19, che aveva messo in pausa molte attività. Nonostante la crisi, il gruppo aveva confermato la sua attenzione alla sostenibilità, continuando a lavorare per ridurre l’impatto ambientale.
Il percorso di Sacbo dimostra una responsabilità ambientale costante e ben strutturata. Questo quarto livello non è un punto d’arrivo isolato, ma il frutto di un lavoro continuo, fatto di monitoraggi costanti e aggiornamenti per affrontare le nuove sfide climatiche e tecnologiche.
Con questo nuovo riconoscimento, Sacbo si mette al centro della scena aeroportuale europea, dimostrando che è possibile coniugare sviluppo economico e sociale con la tutela dell’ambiente. Un modello che rispetta gli impegni internazionali e punta a contrastare concretamente i cambiamenti climatici.