Un gruppo di giovani legati alla rete dei patrioti ha organizzato una ronda a piedi nella zona della stazione centrale di bologna. Con indosso magliette nere, portavano sulle spalle la scritta “educazione felsinea” accompagnata da un simbolo molto controverso, che richiama le Ss tedesche. Le immagini della camminata sono state pubblicate sulla pagina Facebook “Bulaggna”, attirando attenzione e creando discussioni in città.
La camminata nelle aree della stazione centrale e piazza dei martiri
La serata è stata dedicata a una passeggiata in alcune delle aree ritenute più problematiche di bologna: la stazione centrale e piazza dei martiri. Qui, i partecipanti hanno voluto denunciare quello che definiscono degrado, riferendosi a episodi di spaccio, risse e aggressioni. Nella descrizione del gruppo, si sottolinea come queste zone siano “in mano a pusher africani”, definendo l’intervento come un tentativo di “riappropriarsi” delle strade. L’obiettivo dichiarato è quello di trasmettere maggiore sicurezza ai cittadini residenti o semplici cittadini che si avventurano in queste aree durante le ore notturne.
Messaggi e obiettivi della passeggiata
La passeggiata è stata accompagnata da un messaggio forte: “solo con la presenza diretta e visibile si può davvero combattere il degrado”, scrivono gli organizzatori nel post social. Inviti aperti si rivolgono poi a chi voglia partecipare a questo tipo di interventi.
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Simboli e iscrizioni sulle magliette: il caso del teschio con tibie incrociate
Un elemento che ha creato polemica è il simbolo utilizzato sulle magliette scure della ronda. Sulle loro spalle compariva infatti un teschio con tibie incrociate, immagine storicamente collegata alle Ss tedesche durante la seconda guerra mondiale. Il gruppo “educazione felsinea” ha scelto di esporre questo simbolo riconoscibile, che non è passato inosservato soprattutto sui social media.
Reazioni al simbolo controverso
L’associazione tra il nome scelto e il simbolo adottato ha suscitato commenti e reazioni sia di condanna che di preoccupazione, data la natura controversa dell’iconografia utilizzata. “L’uso di emblemi storici legati a gruppi nazifascisti riapre ferite e attiva dibattiti sulle intenzioni reali del gruppo e sul messaggio che vogliono trasmettere.”
Le motivazioni e le richieste della rete dei patrioti
Nel post pubblicato su Facebook dalla pagina “Bulaggna – la rete dei patrioti”, i ragazzi spiegano le motivazioni della loro iniziativa. Parlano di una situazione di emergenza causata da “spaccio, risse e aggressioni” nelle aree limitrofe alla stazione. La loro risposta è una ronda serale a piedi, che intendono ripetere con regolarità per segnalare la loro presenza e sostegno ai residenti che si sentono insicuri.
Invito alla partecipazione
L’invito rivolto ai cittadini è quello di unirsi a queste passeggiate di controllo, descritte come “della sicurezza”. La rete sottolinea come questa presenza diretta, a loro parere, possa essere più efficace delle azioni tradizionali, accusando implicitamente le istituzioni di non riuscire a garantire ordine e tutela in certi quartieri della città.
Reazioni e clima in città dopo la camminata di bulaggna
La pubblicazione delle foto e dei video ha animato il dibattito pubblico a bologna. Diverse opinioni si sono confrontate riguardo alla necessità di interventi diretti e alla forma scelta dal gruppo. Chi ragiona sul rischio di movimenti non autorizzati con simboli così fortemente legati a ideologie estremiste ha espresso preoccupazione per possibili tensioni sociali.
Sul versante opposto, alcuni cittadini condividono l’idea di una maggiore presenza sul territorio come deterrente per episodi di violenza e illegalità. Le autorità locali per ora non hanno commentato ufficialmente l’iniziativa, ma emergono dubbi sulla legalità e sulle conseguenze di ronde autonome con simboli che evocano episodi storici controversi.
La vicenda rimane al centro dell’attenzione, mentre la rete dei patrioti si prepara a organizzare altre uscite serali, ribadendo la loro volontà di sorveglianza popolare in alcune zone considerate problematiche di bologna.