Il nuovo progetto di Romina Falconi, uscito nel 2025, si presenta come un concept album profondo e complesso dal titolo “Rottincuore”. Composto da 13 tracce, l’album affronta temi legati agli aspetti più oscuri della psiche umana, raccontando storie di personaggi segnati da vizi, sindromi e fragilità. Affiancato da un discofilm teatrale, questo lavoro unisce diverse discipline artistiche per restituire un racconto intenso e personale.
Il concept album rottincuore e la sua genesi
“Rottincuore” è un progetto nato da un’esperienza diretta di ascolto e confronto. Romina Falconi racconta di un Centro d’Ascolto creato nel 2018, divenuto poi un luogo di scambio aperto al pubblico, dove ognuno può intervenire e portare la propria esperienza. È proprio osservando le ombre comuni a molte persone, quelle parti di sé spesso nascoste o ignorate, che è germogliata l’idea di lavorare su un concept album che le mettesse al centro della narrazione.
L’album si compone di tredici brani, anticipati da singoli suggestivi come “La suora”, “Lupo Mannaro”, “Maria Gasolina”, “La solitudine di una regina” e “Io ti includo”. Ogni canzone è concepita come una storia con un forte impatto emotivo, quasi come una sorta di ritratto di un “peccatore” alle prese con le proprie lotte interiori. Romina non ha fatto sconti, ha voluto mettere in luce ogni forma di turbamento, ombra o disturbo, passando dal grottesco al tragico senza nascondere nulla dietro convenzioni ed edulcorazioni tipiche del pop.
Leggi anche:
La lavorazione ha coinvolto una rosa di collaboratori, dal produttore Niccolò Savinelli, anche regista del discofilm, a Leonardo Caminati, fino agli autori Roberto Casalino e Immanuel Casto, partner storico nella creatura Freak&Chic. La produzione si è poi arricchita di contributi da esperti come Marco Zangirolami, Francesco Katoo Catitti, Matteo Urani, Jason Rooney e Nicco Verrienti, per completare una struttura sonora varia e articolata.
Un progetto multidisciplinare tra musica, psicologia e teatro
Il valore di “Rottincuore” sta anche nell’approccio multidisciplinare che lo caratterizza. Romina ha voluto intrecciare musica, scrittura, illustrazione, antropologia e psicologia per analizzare con cura e rispetto la complessità degli argomenti trattati. Durante la lavorazione, ha coinvolto esperti e amici come la psicologa Monia D’Addio e lo psichiatra David Trovato, ricevendo indicazioni preziose per gestire temi delicati come la depressione e i disordini mentali senza banalizzazioni.
Questa accurata preparazione ha permesso al disco di mantenere equilibrio tra empatia e crudeltà, ironia e serietà. In alcune canzoni, come quella dedicata alla depressione, Romina ha scelto di abbandonare le classiche retoriche della positività forzata per dare invece voce alla durezza e alla sofferenza reale, senza nascondere dolore o inquietudini.
Dal concept album è nato poi “ROTTINCUORE – il discofilm”, un’opera che porta sul palco e sullo schermo le storie raccontate nelle canzoni. Con la regia di Niccolò Savinelli e la collaborazione di Marta Monsellato per la sceneggiatura, il discofilm alterna momenti di teatro, musica e cinema. L’estetica si presenta cruda, lirica e a volte grottesca e mette in scena un viaggio emotivo attraverso la sofferenza, il dolore e la trasformazione artistica di Falconi. Il pubblico ha già risposto con entusiasmo ai diversi sold out ottenuti nelle prime proiezioni dal vivo.
Le collaborazioni e il percorso artistico di romina falconi
La realizzazione di “Rottincuore” ha visto un lavoro affiatato con personaggi noti nel mondo della musica italiana. In particolar modo l’apporto di Roberto Casalino ha lasciato un segno nel disco. Casalino, autore di numerose hit per grandi interpreti, è riuscito a comprendere la visione di Romina e a costruire insieme a lei testi e melodie che rispecchiano perfettamente la varietà emotiva del progetto.
Similmente, la collaborazione con Immanuel Casto, suo compagno artistico in Freak&Chic, ha dato vita a un percorso indipendente che ha permesso alla cantautrice di evitare logiche discografiche tradizionali. Insieme hanno fondato un’etichetta per dare spazio e autonomia alle proprie idee.
Il lavoro sulla produzione sonora
Romina Falconi si è mostrata molto attenta alla fase di produzione sonora. Ogni canzone ha un’identità precisa, costruita con suoni che riflettono il personaggio e il tema affrontato. Per esempio, in “Disturbo ossessivo” compare una chitarra ripetitiva e l’aggiunta di mandolino, per creare un incrocio tra folk, pop ed elettronica. In “Rottincuore Lacrimosa” la scelta è caduta su cori solenne e una resa vagamente lirica, mentre in “Sono felice” risalta un’atmosfera malinconica e giocosa, come fosse un circo triste.
Il messaggio sociale e la visione crítica nel mondo della musica attuale
“Rottincuore” si muove su un terreno che vuole anche intercettare una questione sociale. Romina Falconi sottolinea come nel mondo musicale italiano siano scarse le narrazioni che affrontano temi scomodi o profondi. Secondo lei, l’industria continua a privilegiare progetti commerciali, legati più all’immagine che alla sostanza, con artisti “usa e getta” destinati a essere rapidamente sostituiti.
Ciò che cambia è il pubblico, che dimostra desiderio di autenticità e storie reali, come dimostra il successo di artisti come Brunori o Corsi a Sanremo. Lo scenario resta però difficile, specie dopo la crisi del settore post-pandemia e con i compensi derivanti dallo streaming sempre più bassi.
Romina parla di una necessità di rivoluzione, che non arrivi solo dai grandi numeri ma anche dalla ricerca di diversità e profondità. Il progetto “Rottincuore” si colloca in questa direzione, proponendo una visione di vita che non evita il dolore, ma lo accoglie come parte necessaria dell’esistenza.
Il rapporto personale e la scrittura dei personaggi in rottincuore
Per Romina Falconi, ogni personaggio narrato in “Rottincuore” ha un legame stretto con esperienze personali. Attraverso le canzoni, tende a raccontare le proprie ombre e quelle di chi le sta vicino, senza filtri o censure. In particolare, il tema della depressione rappresenta un capitolo molto sentito, scritto con sincerità e durezza.
La scrittura parte da una chiave semplice: immaginare che la canzone non sarà mai ascoltata da nessuno. Questa libertà permette di lasciare emergere pensieri provocatori, ironia tagliente e sentimenti profondi. I titoli stessi, spesso teatrali e forti, giocano un ruolo cruciale nel racconto e nella sua atmosfera.
Romina ricorda come certe canzoni siano state difficili da affrontare, specie quelle legate ai disagi psicologici o alle maschere che indossiamo per nascondere il vero sé. Il suo obiettivo è mostrare, più che insegnare o consolarsi, il lato nascosto di ogni esperienza umana, senza frivolezze o banalizzazioni.
Progetti futuri e l’arte che si fa esperienza dal vivo
La scelta di portare “Rottincuore” anche in una forma audiovisiva e teatrale sottolinea la volontà di Romina Falconi di offrire un’esperienza intima e diretta. Il discofilm, che non sarà disponibile online, nasce per essere vissuto davanti a uno schermo gigante e con un pubblico reale.
La cantautrice critica l’eccessiva velocità e superficialità della fruizione in streaming, così dominante nel mercato musicale. Ritiene che molte opere perdano valore immersivo e emotivo se consumate solo tramite piattaforme digitali. Per questo, preferisce proporre al suo pubblico momenti unici, in cui è possibile condividere l’arte in modo autentico.
Il percorso la spinge verso nuovi orizzonti, tra sceneggiatura e performance, ma senza tracciare una rotta precisa. Per Romina, il bello del mestiere sta nel non poter prevedere il futuro, lasciando spazio alla creatività e a esperienze sempre nuove, anche se ancora da definire.