Roma, rumore notturno e movida: come i residenti cercano di difendersi dal caos delle serate

Roma, rumore notturno e movida: come i residenti cercano di difendersi dal caos delle serate

Roma affronta il problema del rumore notturno nelle zone della movida come Trastevere e piazza Bologna, con controlli, sanzioni e proposte di centraline acustiche per tutelare i residenti e garantire il riposo.
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Roma affronta il problema del rumore notturno causato dalla movida, con residenti in difficoltà e autorità che cercano soluzioni tra controlli, centraline acustiche e nuove normative per garantire il diritto al riposo. - Gaeta.it

La città di Roma continua a confrontarsi con il problema del rumore notturno nelle zone più frequentate dalla movida. Il fastidio che colpisce i residenti non riguarda solo il sottofondo di clacson o sirene ma soprattutto le voci e gli schiamazzi che si protraggono fino a tarda notte. Le autorità, i cittadini e le istituzioni lavorano da tempo per trovare soluzioni efficaci ma le difficoltà restano e le esigenze di chi abita vicino ai locali restano attuali.

Il disagio dei residenti per il caos notturno nella capitale

Chi abita nelle zone calde della movida romana ha raccontato più volte il disagio provocato dalle continue notti di rumore. Da piazza Bologna a Trastevere, passando per via dei Coronari e viale Gottardo, le urla e i gruppi che si radunano per strada isolano le persone e impediscono il riposo. Il rumore, spesso molto più alto del normale, non lascia spazio a pause. C’è chi si arrangia registrando i rumori con apparecchi più o meno professionali per fornire prove alle forze dell’ordine o alla prefettura.

Gli esposti in massa raccontano di frustranti tentativi di bloccare situazioni come i petardi che scoppiano sotto casa o le bande di ragazzini che urlano magari a pochi metri dalle finestre. Sbagliato pensare che qualche macchina di passaggio o un’ambulanza siano fonte di disturbo: i veri colpevoli sono i gruppi che occupano le strade creando un brusio continuo e confuso. I residenti, stanchi, cercano risposte concrete per poter finalmente dormire in pace.

Centraline acustiche e ruolo dell’Arpa nella misurazione del rumore

Una delle proposte emerse dai recenti comitati per l’ordine pubblico riguarda l’installazione di centraline per misurare con precisione il livello del rumore nelle zone più rumorose. L’idea non è nuova ma le regole che tutelano chi vive nei quartieri colpiti non permettono ancora di agire con immediatezza. La minisindaca Lorenza Bonaccorsi e il delegato alla sicurezza Stefano Marin hanno sottolineato la necessità di norme più chiare per poter intervenire in modo tempestivo sui casi di superamento dei decibel consentiti.

L’Agenzia regionale per la protezione ambientale ha il compito di controllare il rispetto delle normative acustiche ma si concentra soprattutto sulle attività produttive come bar e locali, verificando che non si superino i limiti imposti dalla legge 447 del 1995. Gli interventi di Arpa riguardano principalmente impianti di condizionamento o musica troppo alta all’interno dei locali. Nonostante ciò, i cittadini continuano a segnalare a questa agenzia il disturbo della quiete pubblica provocato da schiamazzi notturni. Qualche locale ha iniziato a installare propri rilevatori di rumore, soprattutto in zone come piazza Massa Carrara.

Sanzioni e normative: i tentativi per limitare il disturbo acustico

Durante i fine settimana, soprattutto in fase di aumento della movida estiva, la Polizia di Roma Capitale ha avviato controlli intensi che hanno portato a centinaia di sanzioni. Le multe sono scattate per musica eccessivamente alta, schiamazzi durante la notte, occupazioni abusive di spazi pubblici e altre situazioni che compromettevano il diritto al riposo. Questi provvedimenti si inseriscono in un quadro normativo che dal 2025 ha visto l’introduzione delle linee guida fissate dal decreto Piantedosi.

Il documento prevede per gli esercenti un obbligo più stringente: evitare comportamenti molesti o che possano disturbare la quiete pubblica. Il decreto mira soprattutto a prevenire situazioni di pericolo e a garantire maggiore sicurezza nelle aree intorno ai locali. Resta però difficile applicare le regole su vaste superfici urbane affollate, dove migliaia di persone si muovono liberamente e possono generare rumori incontrollati.

Il campidoglio e l’ipotesi di misurazioni dirette per intervenire subito

Il Comune di Roma lavora per trovare una strada che permetta di misurare il rumore molesto direttamente con mezzi propri, senza dover attendere ogni volta i tecnici dell’Arpa. Questa proposta nasce da un problema evidente: gli agenti della polizia locale, già impegnati con tanti altri compiti, non riescono a effettuare controlli continui e mirati, mentre l’Arpa dispone di un solo tecnico per tutta la città.

Il Campidoglio sta quindi realizzando una relazione giuridica utile a capire come procedere nel rispetto della privacy e della normativa vigente. L’obiettivo è raccogliere dati attendibili e poter pubblicare ordinanze urgenti e specifiche contro le attività che superano i limiti previsti sulla classificazione acustica comunale. I presidenti di Municipio e i comitati di quartiere insistono perché si arrivi a questa svolta. In questo modo, l’amministrazione potrebbe intervenire rapidamente, elevando multe o ordinando la chiusura temporanea dei locali più rumorosi.

L’attenzione verso il rispetto della quiete pubblica fa parte delle priorità della città, soprattutto nei mesi di preparazione al Giubileo, quando l’affluenza nelle strade rischia di aumentare ulteriormente. La strada appare lunga ma Roma spinge affinché il diritto al riposo torni al centro delle preoccupazioni di chi vive vicino ai luoghi della movida.

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