Roma punta su 25 soluzioni naturali per combattere il caldo urbano e le isole di calore

Roma punta su 25 soluzioni naturali per combattere il caldo urbano e le isole di calore

Roma lancia un progetto europeo con 25 interventi naturali, tra microforeste urbane e pensiline verdi, per ridurre le isole di calore nei municipi Tiburtino-casilino e centro storico migliorando il clima cittadino.
Roma Punta Su 25 Soluzioni Nat Roma Punta Su 25 Soluzioni Nat
Roma combatte il caldo urbano con 25 interventi naturali finanziati dall’UE, tra microforeste, pensiline verdi e spazi verdi, per ridurre l’isola di calore e migliorare il clima cittadino. - Gaeta.it

Roma affronta il problema delle temperature elevate nelle aree urbane con un progetto finanziato dall’Unione europea, che propone 25 interventi naturali per ridurre il caldo estremo e migliorare il clima cittadino. Iniziative che vanno dalle microforeste urbane a pensiline verdi fino a nuovi spazi verdi in piccole superfici, coinvolgendo enti locali e istituzioni scientifiche per offrire sollievo ai cittadini e limitare gli effetti dell’asfalto nelle zone più critiche della città.

Il progetto per contrastare le isole di calore nei municipi più caldi

Il progetto coinvolge l’ENEA, l’università Roma Tre, l’Ecologic Institute di Berlino e PwC Italia, con l’obiettivo di contrastare l’effetto isola di calore in due municipi particolarmente esposti: il primo, che coincide col centro storico, e il quinto, l’area Tiburtino-casilino. L’urbanizzazione ha trasformato queste zone in bacini che accumulano calore, perché la vegetazione originaria è stata sostituita da asfalto e cemento. Questi materiali assorbono rapidamente il calore del sole e lo rilasciano lentamente dopo il tramonto, innalzando la temperatura. Il progetto vuole quindi capire quali soluzioni naturali possano migliorare il bilancio energetico della città e ridurre la temperatura percepita in questi quartieri.

Uno sguardo sul fenomeno delle isole di calore a Roma

Questo fenomeno è comune nelle grandi città ma a Roma assume connotati critici vista la combinazione tra estati lunghe e zone densamente urbanizzate. La mappatura delle aree più calde ha permesso di selezionare interventi mirati dove l’urgenza è maggiore, puntando su soluzioni che non solo riducano il caldo ma migliorino anche la qualità della vita degli abitanti. La prospettiva è di intervenire con tecniche di verde urbano che si integrino nel tessuto edilizio e pubblico, senza limitarsi a piante isolate ma creando continuità e funzionalità ambientale.

Interventi verdi: dalle foreste urbane ai giardini e pensiline vegetate

Tra le proposte spiccano le microforeste urbane, che replicano piccoli ecosistemi naturali all’interno della città. Questi spazi verdi non solo abbassano la temperatura per ombreggiamento e traspirazione, ma accolgono anche specie arboree e arbustive tipiche della flora locale. A corredo si inseriscono viali alberati e ampi parchi, per garantire zone di conforto e spazi di aggregazione meno soggetti al caldo intenso.

Pensiline verdi e altre innovazioni

Le pensiline verdi alle fermate di bus e tram rappresentano un’idea innovativa. Questi ripari, coperti da piante, raffrescano l’aria e migliorano l’esperienza dei pendolari. La vegetazione fa da schermo sia dall’irraggiamento diretto sia dall’accumulo di calore che si registra nell’asfalto sottostante, agendo con l’evapotraspirazione. Inoltre, la qualità del microclima attorno alle pensiline si presenta migliore rispetto a quelle tradizionali, perché la vegetazione contribuisce a creare una barriera naturale contro il caldo.

Altri interventi previsti includono la realizzazione di superfici permeabili che permettono all’acqua piovana di infiltrarsi nel suolo, riducendo il rischio di allagamenti e offrendo un ambiente più fresco. Le tramvie verdi, con spazi tra i binari ricoperti da erba e vegetazione, trasformano zone spesso grigie in veri corridoi ecologici. Anche i cosiddetti “parchi tascabili”, piccoli giardini su superfici ridotte, mettono a disposizione una pausa fresca e verde in punti dove lo spazio è limitato.

Biodiversità e formazione per una città che resiste al caldo

Queste soluzioni contribuiscono a estendere la biodiversità urbana, favorendo specie vegetali locali e creando habitat utili anche per insetti e piccoli animali. Elisabetta Salvatori dell’ENEA sottolinea come “la rigenerazione verde aiuti la resilienza della città, ovvero la capacità di far fronte a eventi climatici estremi e a cambiamenti ambientali prolungati.”

L’aspetto formativo riguarda invece la competenza degli amministratori locali, chiamati a gestire correttamente queste nuove aree verdi. È previsto un percorso di formazione che può portare anche alla creazione di nuovi posti di lavoro “green”, dedicati alla manutenzione e sviluppo degli spazi naturali urbani. Ogni soluzione viene progettata per rispettare principi ecologici ben precisi: si utilizzano specie autoctone a basso potere allergenico, si sceglie “l’albero giusto al posto giusto” per evitare problemi di manutenzione o danni infrastrutturali.

Gestione consapevole e duratura del verde urbano

La gestione quotidiana del verde diventa quindi una pratica consapevole, che mira a far durare negli anni gli effetti positivi degli interventi. Così si punta non soltanto a limita il caldo nei mesi estivi, ma anche a migliorare la qualità dell’aria, la salute dei cittadini e il decoro urbano, creando spazi abitabili anche nei quartieri più densamente costruiti.

Le iniziative raccolte nel progetto rappresentano una risposta concreta alle sfide poste dai cambiamenti climatici, con soluzioni ispirate alla natura e applicate nelle aree più esposte di Roma. La sfida ora è mantenere viva questa attenzione e far sì che il verde urbano diventi parte integrante della città, stagione dopo stagione.

Change privacy settings
×