Il festival Alter Art a Pergola tra inclusione, spettacoli e residenze artistiche dal 13 al 20 luglio

Il festival Alter Art a Pergola tra inclusione, spettacoli e residenze artistiche dal 13 al 20 luglio

Il festival Alter Art torna a Pergola dal 13 al 20 luglio con teatro, danza, musica e workshop guidati da artisti italiani e stranieri, promuovendo inclusione, dialogo culturale e crescita artistica.
Il Festival Alter Art A Pergol Il Festival Alter Art A Pergol
Il festival Alter Art torna a Pergola dal 13 al 20 luglio con teatro, danza, musica e workshop, promuovendo arte, inclusione e scambio culturale attraverso eventi e residenze artistiche. - Gaeta.it

Il festival Alter Art torna a Pergola, nel pesarese, per una settimana di eventi dedicati all’arte come strumento di dialogo e inclusione. Dopo aver coinvolto Corinaldo e Senigallia, la manifestazione si concentra ora su un programma che unisce teatro, danza, musica e laboratori, con protagonisti artisti italiani e stranieri. Il calendario si estende dal 13 al 20 luglio, portando in città performance, incontri e workshop nei luoghi principali della cittadina e nella residenza artistica di Montaiate.

La ripartenza del festival a pergola con la presentazione del libro e lo spettacolo di danza

Il festival riapre i battenti il 13 luglio in piazza Ginevri con la presentazione del libro “Matrimonio siriano, un nuovo viaggio” di Laura Tangherlini. L’opera racconta storie legate al tema della migrazione e del confronto tra culture, in sintonia con gli obiettivi di Alter Art. La serata prosegue al teatro Angel dal Foco con lo spettacolo “H.O.P.E Trees” della compagnia Dance In, una coreografia che esplora i legami tra ambiente e speranza attraverso il movimento.

L’evento inaugura ufficialmente il ritorno a Pergola, riprendendo il filo di un festival nato proprio nella città marchigiana per stimolare riflessioni su sostenibilità e scambio culturale. L’uso di spazi urbani come la piazza e il teatro permette di avvicinare pubblici diversi, facilitando incontri e momenti di condivisione attorno alle arti performative. L’apertura mette così in risalto la capacità di arte e narrazione di tenere insieme comunità e tematiche sociali.

Residenze artistiche e workshop intensivi nella struttura di montaiate

Dal 15 al 18 luglio la residenza artistica Arya, situata a Montaiate, ospita una sessione intensiva con Ludovico Paladini, coreografo e regista noto per i suoi lavori interdisciplinari. L’attività prevede una formazione approfondita che coinvolge giovani artisti italiani e stranieri, concentrandosi su tecniche di danza contemporanea e improvvisazione. Questi giorni costituiscono una fase di sviluppo e sperimentazione che alimenta la parte performativa del festival.

I workshop proseguono il 19 e 20 luglio sempre ad Arya, stavolta con Narendra Patil e Josephine Nightingale. Entrambi i maestri conducono laboratori rivolti a giovani danzatrici provenienti dall’Italia e dalla Spagna, offrendo strumenti tecnici e creativi per affinare le competenze coreografiche. La scelta di alternare insegnanti e provenienze culturali crea un ambiente dinamico, dove si mescolano metodi e influenze diverse.

Questa fase formativa e laboratoriale riflette l’anima del festival, che non si limita a una vetrina di eventi pubblici, ma investe nella crescita artistica e nello scambio transnazionale. La residenza di Montaiate diventa così un punto di incontro e dialogo tra generazioni e culture diverse, fondamentali per sostenere percorsi professionali nelle arti dal vivo.

Conferenze e concerti a pergola con protagonisti del festival

Il 19 luglio, nella chiesa di San Rocco, si tiene una conferenza che coinvolge gli artisti Paladini, Patil e Nightingale. Il confronto pubblico affronta temi legati alla pratica artistica e alla funzione sociale della danza contemporanea, mettendo in luce le esperienze personali e le ispirazioni di ciascun artista. La scelta della chiesa crea un’atmosfera raccolta che favorisce l’approfondimento e il dialogo diretto con il pubblico.

A seguire la serata si sposta in piazza Ginevri con il concerto di Andrea Cubeddu, cantautore sardo riconosciuto per i suoi testi intensi e l’impronta etnica nelle melodie. Il concerto si inserisce nel percorso del festival come momento musicale, offrendo una pausa ritmica e collettiva che raggiunge un pubblico ampio e variegato. Cubeddu rappresenta la dimensione cantautorale che si intreccia con le altre espressioni artistiche del festival.

Performance finali con esiti dei workshop e chiusura musicale ad Arya

Il 20 luglio ad Arya si concludono le attività con spettacoli e momenti performativi prodotti dai workshop dei giorni precedenti. Ludovico Paladini presenta una performance che sintetizza i lavori creativi nati durante la residenza. A seguire, vanno in scena le esibizioni delle giovani danzatrici protagoniste dei laboratori di Patil e Nightingale, che mostrano il progresso tecnico e l’espressività raggiunta in pochi giorni.

La chiusura del festival è affidata al concerto di Josephine Nightingale, artista coinvolta anche nella formazione. La sua musica completa il percorso artistico proposto, unendo musica e movimento in una dimensione corale. L’evento finale conferma l’attenzione di Alter Art verso le connessioni tra arti diverse e verso la valorizzazione di nuovi talenti.

Gli eventi di chiusura rappresentano la sintesi di un’esperienza collettiva che ha attraversato Pergola e i comuni vicini, con un programma intenso e composito. Alter Art evidenzia così, anche nel 2025, il ruolo dell’arte come veicolo per intrecci culturali e riflessioni sociali, mantenendo viva la sua identità a livello locale e internazionale.

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