L’analisi condotta da First Cisl Roma e Rieti fotografa un quadro critico per il sistema creditizio romano nel 2024. Mentre il piano nazionale di ripresa e resilienza ha stimolato investimenti pubblici, il credito all’economia reale registra una contrazione significativa. In particolare, la riduzione più marcata riguarda i settori industriali e delle costruzioni, mentre si osserva un aumento dei finanziamenti rivolti alle società finanziarie, segnale di una crescente finanziarizzazione dell’economia locale. Questi dati aprono interrogativi sulla sostenibilità dello sviluppo economico della Capitale nei prossimi anni.
Contrazione degli impieghi creditizi nei settori produttivi di roma
Nel 2024, il credito diretto verso le attività industriali a roma ha subito un calo del 52,1%, una riduzione più accentuata rispetto sia alla media nazionale che alla provincia di milano . Questa contrazione si somma a una generale diminuzione degli investimenti a sostegno della produzione locale, che pesano negativamente sui ritmi di crescita economica del territorio.
Situazione del comparto costruzioni
Nel comparto delle costruzioni, la situazione è ancora più critica. Roma ha registrato un calo del 73,2% negli impieghi creditizi rispetto al 2023. Anche in questo caso il dato è nettamente superiore rispetto al decremento nazionale del 70,1% e soprattutto a quello milanese del 43,8%. Questa frenata investe sia le imprese che hanno riportato un più difficile accesso al credito, che le iniziative legate al settore immobiliare e infrastrutturale.
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Per quanto riguarda i servizi, il credito ha mostrato una riduzione del 28,5% nell’area romana, leggermente inferiore al livello nazionale ma superiore rispetto al -16,1% riscontrato a Milano. Questi numeri indicano una difficoltà diffusa nel sostenere la domanda di liquidità da parte di imprese di vari settori produttivi, con possibili ripercussioni sulla capacità di innovazione e di risposta al mercato.
Dinamiche contrastanti nel credito alle famiglie consumatrici e alle società finanziarie
Nel comparto del credito alle famiglie consumatrici, roma presenta un andamento in controtendenza rispetto ai settori produttivi. Gli impieghi a questo segmento sono cresciuti del 19,8%, superando la media nazionale del 17,4% e attestandosi sotto la crescita del 32% registrata nella provincia di milano. Questo trend è guidato soprattutto da prestiti personali e credito al consumo, che continuano a rappresentare la principale fonte di sostegno finanziario per le famiglie.
Ciononostante, per la prima volta dall’inizio del monitoraggio nel 2010, il dato corretto per l’inflazione evidenzia una flessione reale del credito alle famiglie pari al 2,5%. Questo segnale riflette una riduzione del potere di spesa legata alla difficoltà economica generalizzata, che potrebbe condurre a un rallentamento dei consumi e a una maggiore cautela nell’indebitamento da parte dei cittadini.
Crescita del credito alle società finanziarie
Sul versante delle società finanziarie, escluse istituzioni finanziarie e monetarie, roma mostra una crescita del credito del 44,4% nel 2024, in forte controtendenza rispetto alla media nazionale che registra un calo del 15,5% e una contrazione del 6% nella provincia di milano. Questo fenomeno evidenzia un aumento di attività creditizia legata a operazioni di natura finanziaria, più che a investimenti nell’economia reale.
Crescente finanziarizzazione dell’economia romana e rischi per lo sviluppo locale
L’aumento del credito destinato alle società finanziarie, e il contemporaneo calo del sostegno al settore produttivo, segnalano un processo di “finanziarizzazione” dell’economia romana. Questo fenomeno consiste nello spostamento di risorse e attenzione dagli investimenti produttivi verso attività finanziarie, spesso speculative, caratterizzate da flussi di capitali a breve termine e operazioni di brokeraggio.
Secondo First Cisl Roma e Rieti, questa dinamica rischia di compromettere la capacità di generare ricchezza reale sul territorio, riducendo il contributo di questi capitali allo sviluppo del pil locale nel medio periodo. La dipendenza da finanziamenti a basso impatto sull’economia concreta può limitarne la crescita e la creazione di lavoro stabile.
La situazione non trae giovamento nemmeno dal contesto generale, che nel 2024 ha visto una delle maggiori fasi di investimento pubblico, grazie agli interventi legati a eventi giubilari e ai finanziamenti del pnrr. Questi fattori, sottolineano gli esperti, avrebbero potuto stimolare maggiormente il credito al settore reale, ma la riduzione degli sportelli bancari e la selezione più rigida degli impieghi hanno frenato questo effetto.
Proposta di un osservatorio economico per roma e chiamata al ruolo delle istituzioni
Per cercare di invertire la rotta, First Cisl Roma e Rieti suggerisce la costituzione di un osservatorio economico che coinvolga istituzioni capitoline, banche, associazioni d’impresa, organizzazioni sindacali, associazioni dei cittadini e università. L’obiettivo è monitorare le dinamiche creditizie e segnalare opportunità di sviluppo diretto alla comunità locale.
Questo organismo dovrebbe supportare interventi mirati a rafforzare il credito all’economia reale, stimolare investimenti produttivi e favorire la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti nell’economia romana. Il ruolo del credito nella crescita locale viene considerato fondamentale da Gino Forcina, segretario generale di First Cisl Roma e Rieti, che sottolinea la necessità di un impegno condiviso per migliorare condizioni sociali ed economiche della capitale.
La rilevazione della difficile congiuntura finanziaria e la partecipazione delle varie componenti sociali potrebbero creare le condizioni per un rilancio della qualità del tessuto produttivo e dei servizi nella città di roma. L’attenzione resta alta sulle mosse delle banche e istituzioni chiamate a sostenere con nuove strategie un cambiamento positivo per l’economia.