Roma lavora per diventare la tappa finale stabile del giro d'italia con un impatto economico da 175 milioni

Roma lavora per diventare la tappa finale stabile del giro d’italia con un impatto economico da 175 milioni

Roma punta a diventare sede fissa dell’ultima tappa del Giro d’Italia, con un impatto economico di 175 milioni di euro e una spesa media turistica di 290 euro, favorendo commercio e turismo locale.
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Il Giro d’Italia 2024 ha rilanciato Roma come tappa finale, generando un impatto economico significativo e promuovendo il turismo, con l’obiettivo di rendere la Capitale sede fissa della storica corsa. - Gaeta.it

Il passaggio del Giro d’Italia attorno al Colosseo nel 2024 ha nuovamente messo Roma al centro dell’attenzione sportiva e turistica. Un flusso intenso di visitatori ha generato un impatto economico significativo su negozi, ristoranti e strutture ricettive della Capitale. Lo studio di Banca Ifis attesta una spesa media di 290 euro per turista, con una forte propensione a tornare l’anno successivo. Questi numeri incoraggiano le istituzioni romane a progettare un futuro in cui Roma possa ospitare stabilmente l’ultima tappa della storica Corsa Rosa.

Roma punta a diventare la sede fissa dell’ultima tappa del giro d’italia

Dopo aver ospitato tre arrivi consecutivi, la Capitale ha messo in campo un’azione diplomatica per consolidare la propria posizione come città della tappa finale del Giro d’Italia. Il sindaco, Roberto Gualtieri, ha ribadito l’intenzione di legare in modo permanente Roma all’evento, sottolineando che “è ormai chiaro come la Corsa debba concludersi proprio nella Capitale.” L’idea non è nuova: Roma ha ospitato passaggi fin dal 1911 e l’obiettivo ora è trasformare questa storica presenza in una tradizione fissa.

Il ruolo politico e la visibilità internazionale

Il ruolo politico di Gualtieri emerge anche nel contesto della sua amministrazione e delle future elezioni, dove il Giro potrebbe diventare un elemento identitario da valorizzare. La scelta di Roma come palcoscenico finale si inserisce in un progetto più ampio di rilancio e visibilità internazionale, che vede la città come punto di riferimento soprattutto in relazione ai grandi eventi religiosi, culturali e diplomatici.

L’impatto economico del giro d’italia sulla capitale e dintorni

Le ricadute economiche dell’evento sulle casse del Comune e sull’economia locale sono consistenti. Secondo una rilevazione di Banca Ifis, in pochi giorni – il giorno della tappa finale, la vigilia e il giorno dopo – Roma raccoglie un indotto che supera i 175 milioni di euro, estendendosi anche ai quartieri come Ostia. Questo flusso di denaro si traduce in benefici per una vasta fetta di attività commerciali e turistiche, dalla ristorazione agli hotel.

Opportunità diffuse nel territorio

L’assessore Alessandro Onorato ha sottolineato come l’evento mobiliti non soltanto il centro storico ma territori più ampi, creando opportunità economiche diffuse. Le strutture ricettive registrano un aumento della domanda, mentre i negozi e i pubblici esercizi segnano un incremento delle vendite in corrispondenza delle giornate di gara. Questo effetto positivo contribuisce a sostenere il tessuto economico locale in un periodo cruciale dell’anno.

Il turista medio del giro d’italia: come spende e cosa visitano

Lo studio di Banca Ifis fornisce dettagli sulla spesa media dei turisti che affollano la Capitale durante l’evento. Ogni visitatore tende a spendere circa 290 euro, distribuiti tra diverse voci. La quota più alta, circa il 31%, è destinata agli acquisti nei negozi, dove il pubblico cerca prodotti tipici e souvenir. Subito dopo vengono le spese per l’alloggio, che assorbono il 28% della spesa, tra hotel e b&b.

Le preferenze nella spesa

La ristorazione pesa per il 19%. Molti preferiscono assaporare piatti tradizionali romani, come la carbonara, nei ristoranti locali. I trasporti, principalmente taxi e mezzi pubblici, coprono l’11%, mentre un’ulteriore quota dell’11% riguarda ingressi a musei e visite nei luoghi simbolo di Roma, quali il Colosseo. Questo mix di consumi mostra come il Giro d’Italia porti benefici a più settori, dalla cultura al commercio.

L’effetto elastico: il richiamo del giro anche dopo la gara

Una caratteristica rilevante emersa dall’indagine riguarda l’effetto «elastico» sul turismo. Il 61% di chi ha assistito dal vivo a una tappa ha confermato l’intenzione di tornare in futuro per scoprire approfonditamente il territorio. Questo dato apre prospettive positive anche per le stagioni successive, facendo del Giro un volano per il turismo duraturo e sostenuto.

Il richiamo del territorio, quindi, non si esaurisce con il passaggio della corsa ma genera nuovi flussi di visitatori interessati a vivere esperienze più ampie, dalla cultura all’enogastronomia. Roma si ritrova così in una posizione privilegiata per costruire un’offerta turistica variegata che unisca sport e promozione del patrimonio storico.

Roma si prepara al Giro 2026 con lo stesso slancio dimostrato negli anni precedenti, puntando a trasformare un evento annuale in un appuntamento fisso che aiuti a mantenere aperti i riflettori su una città già al centro della scena internazionale per altre ragioni. L’impatto economico dimostra come lo sport possa incidere concretamente sull’economia urbana, contribuendo a rivitalizzare settori chiave.

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