Il Comune di roma ha deciso di imporre un limite di velocità a 30 chilometri orari in molte strade della capitale. Un progetto che coinvolge il centro storico, dalle Ztl di Trastevere, Testaccio e San Lorenzo, fino a quattrocento strade sparse in tutti i municipi. L’iniziativa punta a ridurre gli incidenti stradali e a migliorare la qualità della vita dei cittadini, con un investimento vicino ai 30 milioni di euro. Vediamo come si articola il piano e quali sono gli interventi già avviati.
Nuove zone 30 e centro storico
La decisione di abbassare il limite di velocità da 50 a 30 chilometri orari riguarda oltre mille strade italiane nella città di roma. La misura interessa in particolare la Ztl centrale che comprende aree delimitate da piazza del Popolo, i Fori Imperiali, il Colosseo, via Vittorio Veneto e il fiume Tevere. Entrano nel progetto anche le Ztl di Trastevere, con confini definiti da vie e lungotevere specifici, quella di Testaccio che include il perimetro di lungotevere Testaccio e vie limitrofe, e San Lorenzo, zona storica racchiusa tra via Tiburtina e via di Porta Labicana.
Gestione flussi e sicurezza
Le zone a 30 chilometri orari sono pensate per gestire meglio i flussi di traffico e aumentare la sicurezza soprattutto nei quartieri più frequentati dai pedoni. La scelta del limite più basso rallenta il traffico, diminuendo la frequenza e la gravità degli incidenti e favorendo una convivenza più tranquilla tra auto, bici e pedoni.
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Oltre a queste aree centrali sono state individuate 600 strade da distribuire nei municipi romani. Qui il limite a 30 chilometri all’ora riguarda soprattutto tratti stradali in prossimità di scuole, punti di attraversamento pedonale molto frequentati, parchi e aree gioco per bambini. Il Comune vuole così salvaguardare gli spazi urbani più vulnerabili, rendendo più sicure le zone dove si muovono i cittadini più fragili.
Interventi realizzati e nuove isole ambientali
Sono otto le zone 30 già attive o quasi completate nelle diverse aree di roma. Tra queste si segnalano Casal Monastero, la zona di piazza dei Ravennati a Ostia, largo Millesimo e le vie dei Quattro Venti e Appia Antica. Questi interventi hanno già mostrato un miglioramento visibile della sicurezza e della vivibilità nei quartieri interessati alla modifica.
Parallelamente, proseguono i lavori nelle sei isole ambientali del centro storico, dove sono in corso studi di fattibilità tecnica e economica per ulteriori interventi. Queste aree comprendono portico d’Ottavia, piazza Navona, Pantheon e quartieri come Tridente, Trevi-Quirinale e Ansa Barocca. Gli interventi in queste zone non solo mirano a limitare la velocità ma anche a valorizzare gli spazi pedonali limitando il traffico veicolare.
Il Comune sta concentrando gli sforzi nel creare luoghi urbani dove il traffico è più regolato e adatto alle necessità delle persone. L’obiettivo non è solo la riduzione degli incidenti, ma anche la trasformazione delle aree in spazi più vivibili e sicuri per chi si sposta a piedi o con mezzi non motorizzati.
Fondi stanziati e strategie di intervento
L’amministrazione comunale ha deciso di stanziare oltre trenta milioni di euro in più per la sicurezza sulle strade. Questa cifra si aggiunge agli investimenti già previsti e conferma un impegno concreto a potenziare le misure di contrasto agli incidenti. La spinta è stata data dal sindaco roberto Gualtieri, che recentemente ha convocato una riunione con assessori e comandanti delle forze dell’ordine per definire i prossimi passi.
Nonostante i dati dimostrino un calo degli incidenti gravi e delle vittime , l’amministrazione ritiene necessario intensificare gli interventi.
Tecnologia e prevenzione
Il piano prevede anche campagne di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol alla guida e l’adozione di nuovi sistemi tecnologici come «Cerbero». Si tratta di dispositivi mobili dotati di telecamere per rilevare soste irregolari e verificare assicurazioni e revisioni dei veicoli. Questi strumenti permettono un controllo più efficace e costante del traffico cittadino.
In più, sono allo studio interventi per raggiungere gli standard di sicurezza delle principali capitali europee, cercando di rendere le strade di roma più sicure e accessibili. L’approccio coinvolge sia la prevenzione che la regolamentazione, puntando a ridurre l’incidentalità e migliorare il contesto urbano.
La scelta di abbassare i limiti di velocità e potenziare i controlli riflette la volontà di ridisegnare il traffico cittadino rendendolo meno pericoloso e più a misura d’uomo. Questo cambiamento ha ripercussioni su tutta la città e interessa sia chi guida, che chi si sposta a piedi, su due ruote o con mezzi pubblici.