Roma alza l’allerta terrorismo dopo l’entrata in guerra degli stati uniti contro l’iran e rafforza le misure di sicurezza per eventi pubblici

Roma alza l’allerta terrorismo dopo l’entrata in guerra degli stati uniti contro l’iran e rafforza le misure di sicurezza per eventi pubblici

La tensione in Medio Oriente spinge l’Italia a rafforzare la sicurezza a Roma, con controlli intensificati durante il Corpus Domini e preparativi serrati per il Giubileo di Tor Vergata sotto stretta sorveglianza.
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L'escalation del conflitto in Medio Oriente ha spinto l'Italia a rafforzare la sicurezza a Roma, con controlli intensificati durante eventi pubblici come il Corpus Domini e maggior sorveglianza attorno al Vaticano, sedi diplomatiche e obiettivi sensibili, in vista anche del prossimo Giubileo. - Gaeta.it

La tensione nel Medio Oriente ha spinto anche l’Italia a intensificare i controlli e rivedere il piano di sicurezza a Roma. L’entrata in guerra degli Stati Uniti contro l’Iran, a fianco di Israele, ha richiesto un aggiornamento immediato delle misure di sorveglianza in città, specialmente attorno al Vaticano e alle sedi diplomatiche. Questo ha avuto ripercussioni dirette sugli eventi pubblici, tra cui la processione del Corpus Domini guidata da papa Leone XIV che si è svolta senza incidenti ma sotto stretta guardia.

Escalation in medio oriente e conseguenze sulla sicurezza a roma

L’aggravarsi del conflitto in Medio Oriente è stato chiaro già nelle prime ore del mattino del 22 giugno 2025. Quando gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra all’Iran, schierandosi con Israele, Roma ha aggiornato automaticamente i sistemi di allarme legati alla sicurezza nazionale. Non è una sorpresa, visto che la tensione si era già mantenuta alta da ottobre 2023, con misure già al massimo livello.

Le autorità italiane hanno dovuto riorganizzare in fretta il dispositivo di sicurezza previsto per il Corpus Domini, evento che in quel giorno ha visto la partecipazione di circa 20.000 fedeli lungo il percorso dalla basilica di San Giovanni in Laterano alla Basilica di Santa Maria Maggiore. La presenza massiccia di pubblico e la rilevanza simbolica dell’evento hanno spinto a rafforzare i controlli, assicurando una vigilanza capillare in ogni punto strategico della processione.

Sicurezza durante la processione

In quel contesto, il personale di sicurezza è stato distribuito lungo via Merulana e le strade limitrofe, con decine di agenti in borghese che hanno monitorato ogni movimento sospetto senza mai perdere d’occhio la folla. L’attenzione si è concentrata non solo sugli spostamenti del papa, ma anche sulla protezione degli spazi frequentati da autorità e fedeli, in un clima di tensione palpabile.

Aumento dell’allerta terrorismo tra vaticano e sedi diplomatiche di roma

Dalla mattinata del 22 giugno il livello di allerta intorno alle sedi sensibili nella capitale è salito di diversi gradini. Tra questi, la zona del Vaticano e la rete degli obiettivi americani su territorio romano, come l’ambasciata degli Stati Uniti in via Veneto. Questi siti già godevano di protezione intensificata negli ultimi anni, ma adesso sono stati incorporati in una rete di vigilanza più ampia che include anche obiettivi israeliani.

Il piano di sorveglianza anti-terrorismo si è ampliato e riguarda oltre 4.400 punti sensibili solo a Roma, che comprendono luoghi istituzionali, infrastrutture e sedi diplomatiche. Questo sforzo è parte di una strategia nazionale che copre più di 29.000 obiettivi su tutto il territorio italiano, con particolare attenzione ai siti a rischio più elevato, come basi militari di Gaeta e caserme importanti in città.

Misure di controllo durante il corpus domini

Durante il Corpus Domini si è percepita l’intensificata presenza di forze dell’ordine. La polizia locale ha gestito traffico e deviazioni, mentre la polizia di Stato ha presidiato i varchi di piazza San Giovanni con metal detector. I carabinieri hanno garantito la sicurezza lungo tutta la processione e in piazza. Anche per questo evento, l’organizzazione del servizio d’ordine è stata notevolmente più robusta del solito.

Comitato sicurezza a roma e controlli antiterrorismo rafforzati

Nella giornata di ieri si è svolto il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, sotto la guida del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha riunito le agenzie di intelligence italiane e i responsabili della sicurezza informatica. La riunione è stata riservata e ha centrato l’attenzione sulle nuove sfide poste dall’attuale situazione geopolitica.

Nel corso dell’incontro sono stati condivisi i dati delle attività di prevenzione svolte negli ultimi quattro anni: circa 198 persone radicalizzate o sospette hanno ricevuto provvedimenti di espulsione o allontanamento. Il focus ora è su intensificare i controlli, soprattutto per fermare eventuali minacce dentro i confini nazionali.

Parole del ministro piantedosi

Il ministro Piantedosi ha sottolineato la necessità di mantenere alta la guardia, soprattutto dopo che il Giubileo è già iniziato in un momento segnato da due conflitti in corso. La Protezione civile e le forze di polizia hanno ribadito che la sicurezza non può farsi trovare impreparata e devono essere messe in campo tutte le misure per evitare che situazioni di criticità possano degenerare.

Preparativi per il giubileo di tor vergata tra no fly zone e controlli serrati

L’attenzione delle forze di sicurezza si concentra ora anche sul Giubileo di Tor Vergata, atteso nella prossima settimana e destinato ad accogliere milioni di giovani. Vista la situazione di rischio, il sistema di controllo sarà blindatissimo, con no fly zone sorvegliate e controlli stringenti a ogni accesso.

Non solo il Vaticano o Roma centro sono sotto osservazione, ma anche obiettivi militari come la base Nato di Gaeta e la caserma di Cecchignola, che potrebbero diventare bersagli in caso di escalation del conflitto. Non mancano i timori per altri target, tra cui uffici culturali, centri commerciali e catene della grande distribuzione, riconosciuti come punti potenzialmente vulnerabili.

Numeri della sicurezza a roma e italia

Il numero di siti delicati a livello nazionale supera i 29.000, e in particolare a Roma sono oltre 4.400 quelli considerati sensibili. La massiccia organizzazione delle forze dell’ordine mira a proteggere sia l’incolumità delle persone coinvolte sia la stabilità sociale, evitando quanto possibile che il conflitto estero influisca direttamente nella vita quotidiana della città.

In questo clima si procede con attenzione, tra monitoraggi e operazioni di vigilanza, per mantenere un ambiente il più tranquillo possibile durante questo periodo delicato per la capitale e per tutto il paese.

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