Roma 2025 e il giubileo raccontati attraverso gli scatti di tre fotografi contemporanei al vittoriano

Roma 2025 e il giubileo raccontati attraverso gli scatti di tre fotografi contemporanei al vittoriano

La mostra al Vittoriano racconta Roma nel 2025 attraverso le fotografie di Diana Bagnoli, Alex Majoli e Paolo Pellegrin, evidenziando il Giubileo tra fede, storia, sfide sociali e trasformazioni urbane.
Roma 2025 E Il Giubileo Raccon Roma 2025 E Il Giubileo Raccon
La mostra "Città aperta 2025" al Vittoriano racconta Roma durante il Giubileo attraverso le fotografie di tre artisti internazionali, offrendo uno sguardo profondo tra fede, storia e realtà urbana contemporanea. - Gaeta.it

La città di Roma vive un momento speciale nel 2025: il Giubileo ha trasformato nuovamente la capitale in un punto di incontro spirituale e culturale. La mostra “Città aperta 2025 – Roma nell’anno del Giubileo”, ospitata al Vittoriano, presenta una raccolta di immagini che interpretano questo evento straordinario attraverso lo sguardo di tre fotografi di fama internazionale. L’esibizione restituisce un racconto visivo della città, tra fede, storia e nuove tensioni sociali.

La forza visiva del giubileo attraverso tre punti di vista unici

Tre fotografi con differenti background propongono immagini che colgono momenti e aspetti diversi della città durante questo anno così particolare. Diana Bagnoli, nata a Torino nel 1982, focalizza la sua attenzione sui pellegrini di ogni angolo del mondo e sulle comunità cattoliche multietniche presenti a Roma. Le sue fotografie delineano un misticismo fluido, fatto di movimento e incontro, senza tempo.

Uno sguardo teatrale e drammatico

Alex Majoli, classe 1971 di Ravenna, restituisce invece un’immagine più teatrale e drammatica del Giubileo. Le sue fotografie sembrano rappresentazioni antiche, come scene su un palcoscenico dove la città si anima di rituali e simboli vecchi di secoli. Il suo stile racconta la dimensione pubblica della festa, dove le emozioni si manifestano con una forza quasi scenografica.

Dettagli intimi e volti dei fedeli

Paolo Pellegrin, nato nel 1964 e tra i fotografi italiani più noti all’estero, preferisce catturare dettagli più intimi e volti dei fedeli, tentando un dialogo diretto con chi osserva. Le sue immagini compongono anche un itinerario dentro la città, dove scorci poco conosciuti e angoli nascosti emergono come protagonisti di un racconto che solo i romani autentici possono raccontare così.

Far emergere roma attraverso la fotografia tra sacro e realtà urbana

La mostra offre un quadro di Roma capace di far convivere la sua antichità millenaria con le esigenze di una metropoli contemporanea. Non manca l’immagine della città come crocevia di storia e fede, ma emergono anche spaccati più duri, che mostrano la povertà e il disagio sociale presenti tra le strade. Il contrasto fra palazzi storici e architetture moderne è messo in luce, così come la natura che si districa tra il cemento e le vie trafficate.

Questa visione complessa di Roma nel 2025 riflette le trasformazioni di una città che continua a essere centro spirituale per milioni di persone. Il Giubileo rappresenta un momento carico di emozioni, ma anche di sfida per il presente e il futuro urbano. La fotografia diventa qui strumento di interpretazione e testimonianza, capace di capture dettagli spesso invisibili agli occhi distratti.

Gli elementi di partenza e la narrazione del progetto al vittoriano

Curata da Roberto Koch e Alessandra Mauro, la mostra si avvale anche di inserti multimediali e letterari. Il videomaker Paolo Freschi ha realizzato tre video che accompagnano i visitatori nella dimensione visiva e sensoriale dell’esposizione. Parallelamente, il testo originale di Valerio Magrelli, poeta e saggista, fa da filo narrante, arricchendo con riflessioni inedite il percorso artistico.

Tra le opere esposte, due fotografie per ogni autore saranno acquisite nella collezione permanente del museo, sottolineando così il ruolo culturale e storico del momento. Edith Gabrielli, direttrice del VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia, ha spiegato come l’obiettivo fosse quello di mostrare immagini di Roma che sfuggono alla percezione comune. La città, nel tempo del Giubileo, si rivela attraverso uno sguardo capace di svelarla in maniera profonda e inaspettata.

Un’occasione per guardare roma con occhi nuovi

L’esposizione al Vittoriano rappresenta un’occasione per chiunque voglia guardare Roma con occhi nuovi. La città eterna, tra sacro e profano, vecchio e nuovo, si mostra con tutta la sua complessità in un momento di grande rilievo spirituale e sociale.

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