Nel 2024 roma ha sperimentato il suo anno più caldo dal 1991 a oggi. L’ufficio clima del comune ha registrato una temperatura media giornaliera di 19,7°C, segnando un’anomalia di 2,5 gradi rispetto al periodo 1991–2020. Le notti tropicali sono arrivate a 36, un dato molto sopra la media di 6, e le giornate con disagio termico estremo sono state 53, quasi il doppio del normale. Questi numeri fotografano un cambiamento climatico che sta modificando la vita quotidiana della capitale.
Temperature e ondate di calore, numeri che raccontano un anno fuori dalla norma a roma
Le statistiche raccolte a roma mostrano un aumento significativo del calore estivo. Le ondate di calore del 2024 sono state 5,4 in più rispetto alla media, segnalando una tendenza che disturba l’equilibrio climatico cittadino. Il Comune ha anche sottolineato come le precipitazioni siano state inferiori alla media, ma con eventi estremi e improvvisi che contribuiscono a una gestione difficile delle risorse idriche. Novembre, per esempio, è stato uno dei mesi più secchi mai documentati nella capitale. Le alterazioni climatiche mettono sotto pressione la città, costringendo a misure urgenti per ridurre l’impatto del caldo, soprattutto nei quartieri più vulnerabili.
Il sindaco gualtieri e la crisi climatica: un problema che coinvolge già diversi anni
Roberto Gualtieri ha ricordato che il 2024 non rappresenta un episodio isolato ma fa parte di una sequenza iniziata almeno dal 2022. L’aumento delle temperature, le notti tropicali e l’esposizione continua al caldo urbano mettono roma faccia a faccia con un problema che si fa sempre più urgente. Le previsioni al 2050 calcolano che la capitale potrebbe assumere un clima simile a Tunisi, con un incremento tra il 125% e il 243% delle ondate di calore, a seconda degli scenari riportati dai rapporti internazionali dell’IPCC. Questa evoluzione implica sfide importanti per la gestione ambientale, sociale e sanitaria.
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Misure del comune per affrontare calore e stress urbano: dalla prevenzione all’infrastruttura
Per rispondere all’emergenza termica, l’amministrazione ha messo in campo una strategia articolata. Sul fronte della prevenzione, sono operative cinque tende mobili e otto camper giubilari che offrono assistenza diretta ai cittadini più a rischio. Un numero verde dedicato garantisce supporto e teleassistenza in caso di emergenze da caldo. Le fasce più fragili, come anziani e minori, possono usufruire gratuitamente di ingressi in 18 piscine pubbliche, partecipare a centri estivi e andare in gita. Contemporaneamente si incrementano i servizi con nuovi “nasoni”, fontanelle pubbliche per rinfrescarsi, che oggi sono 3.278, e 64 Case dell’acqua Acea, 11 delle quali installate in vista del Giubileo.
Innovazioni tecnologiche e investimenti per il raffrescamento degli spazi pubblici
Un’ulteriore novità è l’app Acquea, che permette ai cittadini di localizzare facilmente le fonti di acqua potabile in città. Inoltre, l’amministrazione ha finanziato con 1,5 milioni di euro l’installazione di sistemi di raffrescamento in 90 asili nido capitolini, un passo concreto per migliorare il benessere dei bambini. Questa attenzione a spazi pubblici frequentati da utenze particolarmente vulnerabili dimostra come l’impatto del caldo venga contrastato anche attraverso interventi puntuali e misurati. La lotta alle temperature elevate procede così su più fronti, unendo tecnologia e servizi ai cittadini.
Piantumazioni, nuovi parchi e urbanistica: strategie verdi per il clima di roma
Il verde urbano rappresenta un elemento chiave per ostacolare l’aumento delle temperature in città. roma punta a piantare un milione di alberi entro il 2050, con un obiettivo di 75mila nuovi alberi solo sulla capitale. Sono inoltre in fase di finanziamento 21 nuovi parchi, previsti con un investimento di 63 milioni di euro. Queste aree verdi servono a migliorare l’ombra, ridurre la superficie asfaltata e abbassare la temperatura ambiente. L’amministrazione persegue anche la neutralità del consumo di suolo, compensando ogni nuova costruzione con interventi di depavimentazione, cioè rimuovendo superfici impermeabilizzate per far spazio alla natura.
Prevenzione delle emergenze idrogeologiche: il ruolo della pulizia delle caditoie
La gestione del clima a roma riguarda anche il contrasto ai rischi derivati da eventi climatici improvvisi, come piogge intense che causano allagamenti. Il Comune ha siglato un protocollo con AMA per mantenere pulite circa 340mila caditoie cittadine, frequentemente ostruite da foglie e altri detriti. Questi intasamenti aumentano il rischio di infiltrazioni d’acqua e danni in diverse zone urbane. Il piano di manutenzione e controllo delle caditoie è fondamentale per ridurre l’impatto di nubifragi, proteggendo le strade e le abitazioni, affrontando così anche le conseguenze secondarie di un clima sempre più variabile e spesso severo.