La notizia del ritrovamento del corpo di padre paolo dall’oglio, sacerdote gesuita italiano scomparso in Siria nel 2013, ha destato attenzione internazionale. Secondo quanto riferito da fonti religiose e confermato dal nunzio apostolico a Damasco, il corpo è stato scoperto in una fossa comune nei pressi di Raqqa, una città simbolo del conflitto siriano dominato un tempo dallo Stato Islamico. L’identificazione resta ancora da verificare con certezza.
Il ritrovamento del corpo nei pressi di raqqa
Il vescovo di Qamishlie ha annunciato, in un’intervista al settimanale Oggi, il ritrovamento di un cadavere che potrebbe appartenere a padre paolo dall’oglio. L’uomo vestiva abiti religiosi, elemento che ha subito indirizzato le supposizioni verso il sacerdote gesuita scomparso più di un decennio fa. La fossa comune si trova vicino a Raqqa, città siriana che divenne tristemente nota per essere stata la roccaforte dello Stato Islamico fino al 2017. Qui si sono consumate violenze e esecuzioni, che hanno causato morte a numerose vittime, comprese forse anche quella di padre dall’oglio.
Questo ritrovamento arriva dopo lunghi anni di ignoto, dal momento della scomparsa avvenuta nel luglio 2013. Padre paolo si trovava nel nord della Siria nel tentativo di negoziare la liberazione di ostaggi, in un contesto di forte conflitto e tensioni crescenti. Il luogo della fossa, così come le circostanze della morte, sono ancora oggetto di verifica e accertamenti da parte delle autorità religiose e internazionali.
Leggi anche:
Conferme e cautela dal nunzio apostolico e dalla santa sede
La notizia, riportata da Oggi, è stata successivamente confermata dal cardinal Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco. Lo stesso, quattro gennaio 2025, ha dichiarato di essere stato informato in serata, ma ha sottolineato la necessità di attendere riscontri ufficiali. Le indicazioni sulla località precisa e sull’identificazione del cadavere non sono ancora definitive.
Il cardinal Zenari ha spiegato di avere contattato i gesuiti ancora presenti sul territorio siriano, senza però ottenere conferme concrete. Lo stato di confusione che domina ancora alcune zone del nord Siria e la complessità delle circostanze nel ritrovamento rallentano le operazioni di identificazione. La Santa Sede segue con attenzione gli sviluppi e mantiene una posizione prudente, per evitare comunicazioni premature o sbagliate.
Il contesto della scomparsa di padre paolo dall’oglio
Padre paolo dall’oglio, sacerdote e gesuita romano, era impegnato in Siria dal 2012 in progetti di dialogo e pace. La sua figura era nota per il lavoro nel settore sociale e religioso in un paese dilaniato dalla guerra civile. La scomparsa avvenne il 29 luglio 2013 nel nord del paese, precisamente in una zona occupata dallo Stato Islamico.
Era stato inviato per negoziare la liberazione di alcuni ostaggi e si trovava in un territorio altamente pericoloso, governato da milizie estremiste. Da allora non si ebbero più notizie di lui e il suo caso si trasformò in un episodio emblematico delle difficoltà e dei rischi affrontati dai religiosi e cooperanti in aree di conflitto.
Questo possibile ritrovamento del corpo, se confermato, potrebbe chiudere un capitolo aperto da oltre undici anni. Eppure, la situazione sul territorio siriano e le difficoltà nelle indagini rendono ancora indispensabile un’approfondita verifica, per accertare con precisione l’identità e le circostanze legate al ritrovamento.