La nuova fase delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, si concentra sui reperti conservati dalla villetta di Garlasco. Questi oggetti, raccolti sia il giorno del delitto sia otto mesi dopo, sono stati sottoposti a un primo esame che evidenzia condizioni inaspettate. L’apertura dello scatolone contenente materiali tra cui rifiuti domestici ha rilanciato l’attenzione nella vicenda giudiziaria ancora aperta, con nuovi accertamenti sulla scena del crimine.
La scoperta degli oggetti conservati a distanza di mesi dal delitto
Lo scatolone con all’interno vecchi reperti, nonché la spazzatura raccolta otto mesi dopo l’omicidio, è stato aperto negli uffici della Scientifica a Milano. L’ex comandante dei Ris Luciano Garofano ha confermato che gli oggetti non si sono deteriorati come si immaginava: “non era tutto marcio, era tutto secco”, ha spiegato durante l’incidente probatorio. Dentro la scatola si trovavano elementi come un frammento del tappetino del bagno macchiato da sangue, il cartone dei cereali usati a colazione e anche contenitori di plastica della spazzatura, come vasetti di Fruttolo e un brick di thé freddo.
Materiali che possono essere preziosi nella ricerca
Questi materiali, apparentemente di scarso valore investigativo, potrebbero invece offrire tracce biologiche utili alle analisi. Solo il primo esame tramite tamponi è stato concluso, mentre i successivi accertamenti sui fogli di acetato con impronte digitali proseguiranno. L’attenzione resta alta visto che alcune impronte non risultano attribuite a persone note, alimentando ipotesi sul possibile coinvolgimento di terzi nella vicenda.
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Le nuove analisi sulle tracce e i complici indagati nella vicenda
Tra gli indagati figurano Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, su cui si concentrano analisi specifiche, in particolar modo riguardo al Dna scoperto sotto le unghie della vittima. L’estrazione biologica e il confronto con i profili genetici avvengono al Fatebenefratelli, struttura dove sono affidate le analisi più approfondite. Il legale di Sempio, Angela Taccia, ha sottolineato come il suo assistito abbia dichiarato di non essere stato in casa quel giorno e ha espresso fiducia nelle verifiche in corso.
Richieste degli avvocati di alberto stasi
Nel dettaglio, le richieste degli avvocati di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara e condannato per l’omicidio, riguardano una seconda valutazione di alcune tracce che in un primo momento sono risultate negative al sangue ma che potrebbero fornire indizi nascosti. Parte delle impronte digitali registrate su fogli di acetato non ha dato esito e bisognerà ripetere i tamponamenti anche su quelle rimaste fuori causa per il blackout avvenuto negli uffici.
Questioni procedurali e reazioni delle parti coinvolte
Un punto critico sollevato dalla difesa di Sempio riguarda la modalità di sequestro dei reperti. L’avvocato Taccia ha segnalato che manca il verbale firmato da un pubblico ministero, evidenziando possibili problemi di validità della procedura. Sarà la gip Daniela Garlaschelli a valutare la questione in udienza, con ricadute sulla ammissibilità delle prove in vista di ulteriori sviluppi giudiziari.
Gian Luigi Tizzoni, avvocato della famiglia Poggi, ha commentato con prudenza le analisi dei reperti ormai vecchi di 18 anni. Lo studio avviene però in modo rigoroso e con la presenza di tutte le parti in contraddittorio. Il legale ha sottolineato l’importanza del lavoro della Polizia scientifica, riconoscendo la serietà con cui si stanno portando avanti i nuovi accertamenti. La speranza è che dalle operazioni emergano elementi utili a fare chiarezza, anche se lo scorrere dei decenni mette vincoli alla quantità e qualità delle prove rimaste.
Gli sviluppi di questi accertamenti resteranno sotto stretta osservazione nelle prossime settimane, con l’obiettivo di definire meglio le responsabilità attorno a uno dei casi di cronaca nera che hanno segnato profondamente la città di Garlasco e l’opinione pubblica italiana.