Il processo per il riconoscimento dei risarcimenti agli eredi delle vittime dell’eccidio di Pietransieri procede con ritardi dovuti a tempistiche burocratiche. L’eccidio, avvenuto nel novembre del 1943 a Roccaraso, ha visto la morte di 128 civili, tra cui donne, bambini e anziani. Le controversie legali e i fondi destinati ai risarcimenti suscitano ancora attenzione, con interventi istituzionali in corso e nuove udienze annunciate.
Dettagli sulla sentenza e tempi di erogazione dei risarcimenti
L’avvocato Lucio Olivieri ha spiegato che la sentenza definitiva della Corte d’Appello dell’Aquila è diventata esecutiva solo il 21 maggio 2025, dopo un lungo iter giudiziario. Da quel momento, il Ministero ha a disposizione un periodo di 180 giorni per erogare i finanziamenti previsti, anche se questo termine è indicativo e non vincolante. Questo significa che il pagamento può slittare, ma gli eredi potranno comunque ricevere tutto quanto stabilito dal tribunale. Olivieri ha voluto rassicurare i cittadini di Roccaraso sul fatto che i risarcimenti arriveranno senza ulteriori intoppi.
Nel frattempo, il deputato Luciano D’Alfonso, esponente del Pd, ha pubblicamente annunciato un’interrogazione parlamentare. Vuole sollecitare il Governo italiano a garantire la copertura dei fondi e a sollecitare la Germania affinché contribuisca all’esborso previsto per coprire i danni di guerra. Si tratta di un fondo istituito nell’ambito del Pnrr, dove sono stati stanziati 60 milioni di euro per risarcimenti legati a eccidi di guerra in tutto il territorio nazionale. La preoccupazione politica verte sulla mancanza di certezze su quando e in che modo la Germania effettuerà i pagamenti.
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La tragedia di pietransieri e le vittime dell’eccidio nazista
Il 21 novembre 1943, nel bosco dei Limmari vicino a Pietransieri, una frazione di Roccaraso in provincia dell’Aquila, i soldati nazisti trucidarono 128 civili. La popolazione venne sospettata di sostenere i partigiani e né donne né bambini, né anziani furono risparmiati. Le vittime comprendevano 60 donne e 34 bambini con meno di 10 anni, un numero elevato per un singolo eccidio bellico nel territorio italiano.
Nel 2017 un primo pronunciamento del Tribunale di Sulmona aveva condannato la Germania a erogare 1,6 milioni di euro al Comune di Roccaraso e 5 milioni agli eredi delle vittime. Attualmente a Pietransieri vivono ancora due superstiti di quella strage, Virgilia Macerelli e Pia Cocco, entrambe classe 1937, sopravvissute all’orrore di quei giorni.
Il quadro attuale delle cause e dei risarcimenti in corso
Non tutti gli eredi hanno ancora ricevuto i risarcimenti. Finora il Comune di Roccaraso e alcune famiglie beneficiarie hanno incassato parte delle somme stabilite dai giudici. La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato nel 2024 il principio che i risarcimenti possono essere dati anche singolarmente, senza dover necessariamente passare per un’azione collettiva. Questo ha aperto la strada a una serie di nuove cause.
In effetti, 91 cittadini di Pietransieri hanno avviato un nuovo fronte legale, sostenendo che nelle liste ufficiali sarebbero stati esclusi alcuni deceduti, creando una distinzione ingiustificata tra presunte “morti di serie A e di serie B”. Questi nuovi ricorsi sono seguiti dagli avvocati Aldo Di Ianni e Cristian Rucci, che stanno lavorando per ampliare il riconoscimento dei diritti a ulteriori familiari delle vittime.
L’ammontare complessivo destinato agli eredi è di 15 milioni di euro. Un importo significativo che deve ancora essere erogato interamente, mentre i tempi tecnici della burocrazia si fanno sentire e le famiglie attendono risposte concrete.
Monitoraggio delle pratiche e responsabilità istituzionali
Le istituzioni e gli avvocati impegnati nel caso continuano a monitorare l’evoluzione delle pratiche. Il tema resta delicato, soprattutto nel contesto dei rapporti con la Germania e della responsabilità dello Stato italiano nella tutela della memoria e del diritto delle vittime a un risarcimento riconosciuto.