Una violenta rissa è scoppiata venerdì sera nella comunità per l’integrazione socioculturale collegata al Civiform di Cividale del Friuli, in provincia di Udine. Le tensioni hanno coinvolto circa sessanta minorenni stranieri non accompagnati, creando momenti di caos all’interno della struttura, finiti solo con l’arrivo dei carabinieri su richiesta del personale educativo. Le cause esatte dello scontro restano da accertare.
Il contesto della rissa nella comunità civiform
Secondo quanto riportato dal Messaggero Veneto, la schermaglia è iniziata in un cortile interno della comunità, per poi degenerare all’interno delle camere dove alcuni ragazzi sono arrivati a spingere e colpirsi, alzando la voce e scatenando un vero e proprio caos. In uno dei corridoi è stato svuotato un estintore, aggiungendo ulteriori rischi alla situazione. Il numero di minorenni coinvolti attorno a sessanta rende l’episodio particolarmente grave soprattutto perché la struttura ospita giovani che si trovano in un percorso delicato di integrazione e protezione sanitaria.
Le etnie coinvolte e la divisione operata dai carabinieri
I carabinieri intervenuti hanno diviso i giovani in due gruppi distinti. Secondo una prima ricostruzione, si tratterebbe di due comunità etniche: ragazzi egiziani e bengalesi. Le ragioni che hanno portato allo scontro non sono ancora chiare. Alcuni testimoni indicano tensioni latenti, ma non sono disponibili dettagli precisi sul motivo della lite. Non risultano feriti gravi, il che lascia immaginare che la rissa, pur intensa, si sia arrestata in tempo prima di degenerare ulteriormente.
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La gestione dell’emergenza e il ruolo di educatori e carabinieri
L’intervento è stato coordinato dagli educatori e dai responsabili della comunità, che hanno chiamato le forze dell’ordine dopo aver visto che la situazione stava sfuggendo di mano. I carabinieri, una quindicina, sono arrivati sul posto rapidamente e hanno separato i gruppi coinvolti. Il loro intervento ha consentito di ristabilire l’ordine senza che nessuno riportasse danni importanti o rimanesse ferito.
Il fatto che la lite abbia avuto luogo all’interno di una struttura dove si tentano di costruire percorsi di integrazione testimonia le difficoltà di gestione di un gruppo eterogeneo ma vulnerabile, composto da minorenni lontani dalla famiglia e alle prese con situazioni personali complesse. Gli operatori sociali e il personale della comunità seguono costantemente i ragazzi, cercando di prevenire conflitti ma a volte respingendo solamente l’emergenza senza successo in via definitiva.
Il ruolo degli operatori sociali nella prevenzione
Gli effetti di queste tensioni evidenziano come la gestione di minorenni stranieri non accompagnati in contesti comunitari richieda un monitoraggio costante e strategie di intervento tempestive, essenziali per evitare episodi di disordine e salvaguardare sia i ragazzi sia il personale.
La posizione della direzione del civiform e le problematiche legate all’accoglienza
La direttrice generale del Civiform, Chiara Franceschini, in un’intervista rilasciata al Messaggero Veneto ha spiegato come la struttura stia affrontando con difficoltà il caso di uno degli ospiti che richiede particolari attenzioni sanitarie. Da tempo, la direzione ha avanzato una richiesta di allontanamento per questa persona, ritenendo necessario un supporto specifico che la comunità non riesce a garantire.
Franceschini ha ribadito il senso del progetto della comunità, volto a accompagnare questi giovani nelle loro necessità di formazione e crescita fino al raggiungimento della maggiore età. L’obiettivo è fornire competenze utili per vivere nel territorio che li ha accolti. Questi interventi puntano a tutelare la dignità sia dei ragazzi, sia della collettività circostante, tenendo presente che si tratta di minorenni stranieri sotto protezione internazionale.
La rissa mette in luce le tensioni che possono nascere in ambienti con presenze diverse e con difficoltà legate agli stress e alle condizioni personali di ciascuno. Le istituzioni coinvolte rimangono all’interno del percorso di mediazione sociale, ma la situazione richiede attenzione per evitare nuovi episodi.
Un episodio significativo di disordine
La rissa del 24 gennaio 2025 alla comunità Civiform di Cividale rappresenta un episodio significativo di disordine in un contesto già delicato. L’intervento tempestivo dei carabinieri ha evitato conseguenze più serie. Gli operatori sociali intanto seguono gli sviluppi per garantire la sicurezza e il corretto svolgimento delle attività nelle strutture dedicate all’accoglienza dei minorenni.