Rissa tra detenuti al carcere di avellino, agenti feriti durante l’intervento nel reparto transito

Rissa tra detenuti al carcere di avellino, agenti feriti durante l’intervento nel reparto transito

Una rissa nel reparto transito del carcere di Avellino coinvolge detenuti e polizia penitenziaria, con agenti feriti e ricoverati all’ospedale Moscati; emergono tensioni persistenti nella struttura.
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Una rissa tra detenuti nel carcere di Avellino ha causato feriti tra gli agenti di polizia penitenziaria, evidenziando le crescenti tensioni e le difficoltà di gestione nella struttura. - Gaeta.it

Un nuovo episodio di violenza si è verificato all’interno del carcere di Avellino, dove una rissa ha coinvolto diversi detenuti. L’intervento delle forze di polizia penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi, ma anche alcuni agenti sono rimasti feriti e sono stati medicati in ospedale. L’episodio riporta all’attenzione le tensioni in atto nella casa circondariale, già teatro di episodi critici negli ultimi mesi.

La dinamica della rissa e l’intervento degli agenti nel reparto transito

La colluttazione è scoppiata nel reparto transito del carcere di Avellino, dove si trovavano detenuti di diversa natura, tra cui alcuni per reati comuni. Secondo la denuncia del segretario della Uilpa-Penitenziaria, Raffaele Troise, un detenuto è stato preso di mira da altri reclusi all’interno della stessa sezione. I motivi specifici dello scontro non sono stati resi noti ma hanno portato rapidamente a una situazione di pericolo.

Gli agenti di polizia penitenziaria sono intervenuti tempestivamente per evitare che la baruffa degenerasse ulteriormente in violenza grave. Durante l’intervento per ristabilire ordine, alcuni agenti sono rimasti feriti. Sono stati trasferiti al pronto soccorso dell’ospedale “Moscati” di Avellino, dove hanno ricevuto cure e sono stati dimessi con una prognosi di sette giorni. L’episodio mette in luce le difficoltà quotidiane che gli agenti affrontano per mantenere la sicurezza all’interno della struttura.

Precedenti episodi di violenza nel carcere di avellino: il caso di paolo piccolo

Il carcere ha già visto una situazione drammatica lo scorso 22 ottobre 2024, quando un giovane detenuto napoletano, Paolo Piccolo, di 26 anni, è stato vittima di una violenta spedizione “punitiva”. Durante quell’aggressione, Piccolo ha riportato gravi lesioni che lo hanno portato a trascorrere sette mesi in rianimazione presso lo stesso ospedale “Moscati”.

Dopo un lungo periodo di ospedalizzazione, solo pochi giorni fa è stato trasferito in un centro di riabilitazione nella provincia di Avellino. Quel caso aveva suscitato attenzione per la durezza dell’aggressione e per le condizioni critiche in cui versa il ragazzo, sottolineando ancora una volta la presenza di tensioni interne al sistema penitenziario irpino e la sua fragilità.

Il ruolo della polizia penitenziaria e le sfide del carcere di avellino

La casa circondariale di Avellino affronta giornalmente situazioni complesse legate alla convivenza tra detenuti di diversa estrazione e alla gestione di tensioni interne. La polizia penitenziaria è chiamata a far rispettare regole e a prevenire gli scontri, spesso agendo sotto pressione e con risorse limitate.

Gli agenti, come dimostra anche l’ultimo intervento, espongono la propria incolumità per mantenere l’ordine e la sicurezza. Le ferite riportate in queste occasioni testimoniano la difficoltà nel contenere episodi di violenza che possono scaturire anche per motivi apparentemente minori, ma che riflettono un clima carcerario teso.

La gestione di detenzione e sicurezza richiede costante attenzione e azioni immediate per evitare escalation. L’episodio di Avellino è solo l’ultimo di una serie in cui alla cronaca si sono affiancati interventi di emergenza, ricoveri e problemi da affrontare nelle settimane successive.

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