Il servizio pre-inter scuola a l’aquila potrebbe trovarsi in grave difficoltà a pochi mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico. Le organizzazioni sindacali fp cgil, uil fpl e ugl hanno lanciato un allarme riguardo alla mancata conferma dei contratti a tempo determinato per 23 operatori che garantiscono questa importante attività. La situazione nasce da una serie di ritardi e mancate risposte da parte dell’amministrazione comunale, mentre i termini per il rinnovo stanno per scadere senza opzioni chiare.
Storia e sviluppo del servizio pre-inter scuola a l’aquila
Dal 2020 il Comune dell’aquila ha affidato le attività legate all’accoglienza scolastica e ai servizi pre-inter a un gruppo di lavoratori tramite contratti a tempo determinato gestiti da afm. In questi anni sono stati siglati quattro accordi che hanno esteso la durata di quei contratti, permettendo una continuità essenziale per le famiglie e per gli stessi operatori. Ogni proroga ha garantito la presenza stabile di 23 lavoratori che, con il loro impegno, hanno mantenuto in funzione il servizio nel pieno rispetto delle utenze.
Questa continuità si è rivelata fondamentale per numerosi nuclei familiari che necessitano di un supporto quotidiano per conciliare impegni lavorativi e assistenza ai bambini. Non a caso, l’aquila era considerata un modello nella gestione dei servizi scolastici integrativi, grazie all’organizzazione diretta e all’attenzione verso le esigenze della comunità. In questo quadro, la possibilità di un’interruzione o di un vuoto tra un anno scolastico e l’altro spaventava non poco gli operatori e i genitori.
Il tema dei contratti temporanei ha trovato fino a oggi soluzioni basate su proroghe e accordi temporanei, poiché le norme attuali non consentono di prolungare oltre una certa soglia i contratti a termine. Questo aspetto normativo ha imposto alle parti una corsa contro il tempo per trovare un accordo stabile ed evitare disservizi. La situazione, però, sembra essersi bloccata nelle ultime settimane.
Mancate risposte dall’amministrazione e tensioni sindacali
A settembre 2024 i sindacati fp cgil, uil fpl e ugl hanno richiesto al Comune dell’aquila un tavolo di confronto per discutere il futuro del servizio e il futuro dei lavoratori. In ottobre era arrivata una prima apertura dalle istituzioni cittadine, ma senza raggiungere soluzioni definitive. La trattativa è continuata e, a febbraio 2025, la va commissione “garanzia e controllo” aveva promesso un nuovo contratto di servizio con afm, col fine di sistemare anche la questione del personale.
Da allora però, il percorso si è fermato. L’assenza di risposte e di atti concreti ha peggiorato la situazione, alimentando preoccupazioni tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali. Il rischio è quello di lasciare il servizio privo del personale necessario proprio nel momento in cui la scuola riaprirà le porte ai bambini. I sindacati ribadiscono che «non c’è più tempo per la fiducia», chiedendo provvedimenti immediati.
I 23 operatori coinvolti potrebbero vedersi sbarrato l’accesso al loro lavoro, con un impatto diretto non solo su di loro ma su centinaia di famiglie. Il Comune dell’aquila, una volta modello in tema di supporto scolastico, rischia di compiere un passo indietro su un servizio che molti considerano necessario. L’inerzia attuale suscita critiche soprattutto perchè a fronte di chiarimenti e richieste formali, la risposta degli enti coinvolti tarda ad arrivare.
Impatti sociali ed esigenze della comunità scolastica
Il servizio pre-inter scuola riveste un ruolo cruciale per la quotidianità di molte famiglie aquilane, dove i tempi di lavoro e la gestione dei figli sotto i 3 anni chiedono forme di sostegno organizzato. Il mancato rinnovo dei contratti minaccia la regolarità di un sistema di accoglienza che consente a genitori e tutori di svolgere le proprie attività lavorative sapendo che i bambini sono seguiti da personale qualificato e stabile.
Gli operatori in scadenza hanno garantito professionalità e presenza costante negli ultimi anni, sviluppando un rapporto di fiducia con le famiglie e la scuola. La loro assenza o la sospensione del servizio potrebbe esporre l’intera esperienza scolastica a disagi concreti e a un peggioramento nella qualità dell’accoglienza. Gli effetti si riflettono quindi su più livelli: occupazionale, sociale e educativo.
Le sigle sindacali chiedono con urgenza di riaprire il confronto con gli enti pubblici competenti e di mettere in campo provvedimenti che tutelino sia i lavoratori sia la comunità scolastica. Diversi scenari potrebbero ancora salvarsi se si trovasse un’intesa rapida, garantendo così la partenza regolare dell’attività nei primi mesi del 2025. Mancare questo appuntamento vorrebbe dire compromettere servizi ormai considerati irrinunciabili da chi li usa e da chi li gestisce.
L’attenzione resta alta tra cittadinanza e istituzioni, in attesa di un segnale concreto per evitare di smantellare un sistema consolidato che serve numerose famiglie in un momento fondamentale della giornata scolastica. Lo stato attuale, segnato da attese e indecisioni, lascia intuire una battaglia tra tempi burocratici e esigenze reali di comunità.