Riprenderanno le ricerche del corpo di Abdou Ngom nel Tanaro dopo mesi di stop

Riprenderanno Le Ricerche Del

Riprese le ricerche del corpo di Abdou Ngom nel Tanaro dopo la pausa. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

2 Settembre 2025

Il caso di Abdou Ngom, il ragazzo di 13 anni scomparso nel fiume Tanaro a Verduno il 22 aprile 2025, torna sotto i riflettori. Dopo mesi di interruzione, a settembre ripartiranno le operazioni per ritrovare il corpo. Intanto, la Procura dei minori di Torino ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario, mentre la comunità locale si mobilita attorno a una vicenda sempre più complessa.

Ricerche a pieno ritmo: come si svolgeranno le operazioni nel Tanaro

Dopo una lunga pausa, dal 4 al 7 settembre riprenderanno le ricerche nel fiume Tanaro. Saranno impegnate squadre specializzate dei Vigili del Fuoco di Cuneo, con una decina, fino a quindici operatori, tra Speleo Alpino Fluviale e Topografia Applicata al Soccorso. Il tratto da scandagliare si estende per circa 30 chilometri, da Verduno fino al confine con la provincia di Asti. Le operazioni riguarderanno il fondo del fiume, le rive e le aree intorno, cercando ogni possibile indizio.

A terra, volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa garantiranno il controllo della zona e la sicurezza delle operazioni. L’uso di strumenti tecnologici permetterà di cercare eventuali tracce con più precisione. Questa ripresa arriva dopo una richiesta formale avanzata da più parti, con l’obiettivo di chiudere un capitolo doloroso iniziato in primavera.

Gli operatori impegnati affrontano una sfida non da poco: il fiume Tanaro ha correnti irregolari e un fondale complesso. Per questo ci si affida a personale esperto e a tecnologie precise, per coprire ogni metro del tratto interessato e garantire la massima efficacia.

Le indagini cambiano direzione: si indaga per omicidio volontario

Quello che per mesi è stato considerato un incidente tragico adesso è al centro di un’indagine ben diversa. La Procura dei minori di Torino ha aperto un fascicolo per omicidio volontario con dolo eventuale. Al centro dell’inchiesta c’è il sospetto che un altro ragazzo di 15 anni, di origine magrebina, abbia spinto Abdou nel fiume. Il giovane è stato posto agli arresti domiciliari in una comunità.

Questo passaggio segna un cambiamento netto nelle indagini. L’ipotesi dell’annegamento accidentale lascia spazio a quella di un gesto volontario, e ora si stanno approfondendo i fatti che hanno portato alla tragedia. Il nuovo scenario ha acceso ulteriormente l’attenzione degli inquirenti e della pubblica opinione, sollevando domande sulla dinamica e sulle responsabilità.

La Procura minorile ha il compito di analizzare le prove e capire cosa sia successo davvero. Nel mirino c’è anche il contesto in cui è avvenuto il fatto, con un’attenzione particolare al coinvolgimento di giovani provenienti da ambienti diversi.

La comunità si muove: istituzioni e associazioni accanto alla famiglia

La ripresa delle ricerche di Abdou Ngom è stata possibile grazie a una forte spinta da parte dei genitori, insieme ai sindaci di Bra, Alba e Verduno, e al sostegno dell’Associazione Culturale Immigrati Alba Odv. Questi soggetti hanno raccolto e formalizzato la richiesta alla Prefettura, che ha risposto positivamente.

L’impegno delle istituzioni locali dimostra quanto la vicenda tocchi profondamente la comunità, che vuole risposte. I sindaci hanno fatto da portavoce del dolore della famiglia, impegnandosi a mantenere alta l’attenzione sul caso. L’associazione di immigrati ha accompagnato la famiglia in questo difficile percorso di giustizia e ricerca.

Questo sostegno ha creato un clima di collaborazione tra istituzioni, soccorritori e cittadini, fondamentale per affrontare operazioni complesse come questa. La vicenda ha coinvolto più realtà, evidenziando quanto sia importante offrire un sostegno concreto quando una tragedia scuote il territorio.

La mobilitazione locale racconta una comunità che reagisce agli eventi traumatici, chiedendo chiarezza e giustizia, e mettendo in campo tutte le risorse possibili per far andare avanti la ricerca. La famiglia di Abdou resta al centro, nella speranza di trovare finalmente una risposta definitiva.