Rinnovo del contratto nazionale imprese di pulizia in trentino con aumento salariale e novità per i lavoratori

Rinnovo del contratto nazionale imprese di pulizia in trentino con aumento salariale e novità per i lavoratori

Il nuovo contratto nazionale per le imprese di pulizia e servizi integrati in Trentino, valido dal 2025 al 2028, prevede aumenti salariali, maggiori tutele per lavoratrici vulnerabili e nuove regole su orari e congedi.
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Il settore delle imprese di pulizia in Trentino rinnova il contratto nazionale 2025-2028, con aumenti salariali, maggiori tutele per i lavoratori e nuove regole su orari e congedi, coinvolgendo circa 3.000 addetti. - Gaeta.it

Il settore delle imprese di pulizia e servizi integrati in Trentino si prepara ad accogliere un nuovo contratto nazionale valido dal 1° giugno 2025 fino al 31 dicembre 2028. Le parti coinvolte nell’accordo, sindacati e associazioni datoriali, hanno definito aumenti salariali e misure che coinvolgono circa tremila lavoratrici e lavoratori locali. L’intesa arriva a pochi mesi dalla scadenza del precedente accordo, segnando un momento importante per il comparto.

Le parti coinvolte e la rappresentanza delle imprese

L’intesa è stata firmata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, le sigle sindacali che tutelano i lavoratori del settore, insieme a quattro associazioni datoriali: Legacoop, Confcooperative, Agci Servizi e Unionservizi Confapi. Questi gruppi rappresentano circa il 70% delle imprese attive nel settore dei servizi di pulizia e multiservizi in Italia. In Trentino, il rinnovo interessa in modo diretto 3.000 persone, che lavorano quotidianamente in aziende dedicate alla manutenzione e ai servizi accessori. Il protagonismo di queste associazioni garantisce una copertura significativa e un confronto centrato sulle esigenze concrete delle imprese e dei lavoratori.

Gli aumenti salariali e le nuove condizioni contrattuali

Uno degli elementi chiave del nuovo contratto è l’aumento della retribuzione minima di 215 euro a regime, pari a un incremento del 16,6%. Per un lavoratore o lavoratrice inquadrata al secondo livello, si prevede una crescita della massa salariale totale di 5.705 euro entro la fine del contratto, cioè a dicembre 2028. La clausola di adeguamento salariale resta confermata per tutto il periodo 2025-2028, assicurando il recupero dell’inflazione riferita al quadriennio 2021-2024. Tra le novità, l’orario settimanale minimo per i part-time è stato aumentato a 15 ore. L’accordo introduce anche il consolidamento automatico delle ore supplementari svolte, offrendo stabilità e una maggiore certezza sulle retribuzioni. Per contrastare eventuali abusi datoriali, è stata inserita una clausola di deterrenza: se un’impresa non rispetta le regole, subirà l’aumento del 30% sull’orario individuale settimanale, un provvedimento che dovrebbe scoraggiare comportamenti non conformi.

Tutela delle lavoratrici vulnerabili e organizzazione dei congedi

Un’attenzione particolare è stata dedicata alle donne vittime di violenza, rafforzando le tutele esistenti. L’indennità per queste lavoratrici viene estesa al 100% per ulteriori 90 giorni di congedo rispetto a quelli già previsti. Questo si traduce in un supporto più concreto alle colleghe che affrontano situazioni difficili, un settore delicato che spesso non riceve adeguato sostegno. Inoltre, è stato creato un gruppo di lavoro per aggiornare le regole e la sfera di applicazione del contratto. Le aziende dovranno comunicare in anticipo ogni periodo di comporto malattia, un obbligo che punta a migliorare la trasparenza e la gestione delle assenze lavorative.

Le tensioni e le divisioni nell’ambito della trattativa

Non sono mancate tensioni durante il percorso verso il rinnovo. Anip Confindustria, una delle associazioni datoriali, si è ritirata nelle fasi finali del confronto, lasciando da soli gli altri firmatari al tavolo. I sindacati hanno definito questo atteggiamento “sbagliato e inaccettabile”, sottolineando come questa scelta penalizzi migliaia di lavoratori privandoli della nuova copertura contrattuale. Il rischio paventato è la possibile creazione di disparità tra addetti del settore e la comparsa di fenomeni di dumping contrattuale, situazioni in cui alcune aziende potrebbero adottare condizioni meno favorevoli rispetto a quelle stabilite, creando squilibri e tensioni in un comparto già delicato.

Periodo di stabilità e riconoscimenti economici

Il rinnovo del contratto nazionale per le imprese di pulizia in Trentino segna un passo decisivo che coinvolge migliaia di persone e introduce modifiche importanti su salario, orari e tutele sociali. Resta aperto il confronto con alcune associazioni datoriali, mentre il settore guarda a un periodo di stabilità contrattuale e riconoscimenti economici.

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