Nel 2024, l’Italia ha registrato un’intensa attività sismica con una media di quasi due terremoti all’ora. Secondo i dati raccolti dalla Rete sismica nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia , il paese ha visto un totale di 16.826 eventi sismici, distribuiti principalmente tra le regioni di Emilia Romagna, Sicilia e Calabria. La Sardegna è risultata la meno colpita. Queste informazioni offrono uno spaccato significativo dell’andamento dei fenomeni tellurici in diverse aree del territorio nazionale.
La distribuzione dei terremoti in Italia
L’analisi dei dati sismici del 2024 indica che l’Emilia Romagna è la regione con il numero più alto di terremoti registrati. Questa zona, da sempre attiva sismicamente, ha visto un incremento di eventi sismici rispetto al passato. Seguono poi Sicilia e Calabria, aree notoriamente soggette a movimenti della crosta terrestre, mentre la Sardegna ha registrato il numero più basso di terremoti. Negli ultimi cinque anni, il trend si è mantenuto relativamente stabile, con una media di eventi compresa tra 16.000 e 17.000 all’anno, segnalando un incremento rispetto allo scorso anno, con due eventi in più al giorno rispetto al 2023. Il periodo compreso tra il 2016 e il 2018 aveva mostrato un’attività sismica più intensa, culminata nel terremoto del 24 agosto 2016, che colpì l’Italia centrale.
Terremoti significativi e loro impatto
Il 2024 ha visto registrare anche eventi di particolare intensità, il più forte dei quali è stato registrato a Pietrapaola, in Calabria, con una magnitudo di 5.0. Un evento di magnitudo 5.5 ha colpito il Montenegro, ma è stato avvertito anche in Puglia, mostrando l’interconnessione del fenomeno sismico oltre i confini nazionali. Ben 26 eventi di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9 sono stati registrati, con 14 episodi di origine italiana e 12 all’estero, in Paesi confinanti come Slovenia, Albania e Bosnia-Herzogovina. Questi dati confermano la continua attività sismica del territorio italiano, spesso influenzato da eventi esterni.
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Monitoraggio sismico e comunicazione tempestiva
Lucia Margheriti, Direttrice dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Ingv, ha sottolineato l’importanza del servizio di sorveglianza sismica, il quale garantisce comunicazioni rapide sui parametri degli eventi sismici sia alla Protezione Civile sia al pubblico. Questo monitoraggio continua a svolgere un ruolo cruciale nella gestione del rischio sismico, coinvolgendo non solo i professionisti del settore ma anche i cittadini, i quali possono essere avvisati prontamente in caso di attività sismica significativa.
Sequenze sismiche brevi nel 2024
Il periodo del 2024 ha visto anche il verificarsi di sequenze sismiche di breve durata, caratterizzate da magnitudo modeste. Le aree più colpite da queste sequenze sono state, come di consueto, il centro Italia, la Calabria ionica e la provincia di Parma. Anche il Mar Tirreno meridionale e i Campi Flegrei hanno registrato attività, dimostrando la complessità della dinamica sismica nel contesto italiano. Queste sequenze brevi, pur non essendo di grande intensità, rappresentano una continua interazione delle forze geologiche del nostro territorio, richiedendo attenzione sia da parte delle istituzioni che dei cittadini.