Rilancio delle marche tra sanità e turismo, le sfide di amandola e i sibillini

Rilancio delle marche tra sanità e turismo, le sfide di amandola e i sibillini

Il rilancio delle Marche interne passa dal nuovo ospedale di Amandola e da una strategia turistica condivisa nei Sibillini, con Matteo Ricci che critica la gestione sanitaria regionale e propone nuove soluzioni.
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Il rilancio delle Marche interne passa da sanità potenziata, con il nuovo ospedale di Amandola, e da un turismo integrato e collaborativo per valorizzare i Sibillini, superando crisi e spopolamento. - Gaeta.it

Il rilancio delle zone interne delle Marche passa per scelte precise, che riguardano sia la sanità sia il turismo. Amandola, nel cuore dei Sibillini, si è trasformata in un punto di riferimento fresco grazie al nuovo ospedale inaugurato di recente. Matteo Ricci, candidato presidente per il centrosinistra, ha presentato le sue idee per reagire alle difficoltà di questa area durante un incontro a cui hanno partecipato anche il sindaco di Amandola e altri amministratori locali. Tra problemi organizzativi e vecchie promesse disattese, emergono le priorità per una regione che guarda al futuro.

Il nuovo ospedale di amandola e il ruolo della sanità nelle aree interne

Amandola ha da poco festeggiato l’apertura del nuovo ospedale, una struttura costruita sulle basi delle risorse stanziate dalla precedente giunta Ceriscioli e finanziata ulteriormente negli ultimi anni. Questo centro sanitario rappresenta un elemento fondamentale per la comunità, soprattutto in un territorio segnato da un forte invecchiamento della popolazione. Il sindaco Adolfo Marinangeli, insieme ai colleghi sindaci di Santa Vittoria e Montelparo, ha espresso la necessità che la regione non abbandoni l’impegno verso il mantenimento e lo sviluppo dei servizi socio sanitari nelle aree più isolate.

La richiesta principale è un sostegno continuo, capace di garantire a chi vive lontano dalla costa un livello di assistenza paragonabile a quello delle zone più urbanizzate. In effetti, la sanità rappresenta il cuore pulsante per far sentire sicura la popolazione locale e per evitare lo spopolamento. Le difficoltà però restano, soprattutto in termini di risorse umane, con la carenza di medici e infermieri che si traduce in una pressione pesante sugli operatori sanitari già in servizio.

Le critiche di ricci alla gestione attuale della sanità regionale

Matteo Ricci ha colto l’occasione per contestare la gestione attuale dell’ospedale e, più in generale, del sistema sanitario regionale. Pur riconoscendo l’importanza della nuova struttura, ha sottolineato come la giunta Acquaroli si sia fermata alle parole senza portare aggiunte concrete. La carenza di personale sanitario è diventata un tema centrale, con medici e infermieri che lavorano in condizioni difficili e spesso sotto organico.

La situazione peggiora a causa di una confusione gestionale che limita l’efficacia degli interventi. Ricci ha spiegato che la demolizione delle vecchie strutture senza sviluppare nuove soluzioni ha creato un vuoto di servizi. Le liste d’attesa si allungano e cresce la mobilità passiva, ovvero il numero di pazienti che si rivolge a strutture fuori regione per curarsi. La difficoltà nel trovare risposte adeguate tra i servizi pubblici spinge tanti a rinunciare alle cure o a rivolgersi al privato, se possono permetterselo. Questo scenario mette in evidenza le criticità da affrontare se si vuole davvero garantire sanità accessibile e vicina ai cittadini in ogni parte delle Marche.

Sviluppo turistico nelle marche: opportunità e strategie da amandola

Non solo sanità: Matteo Ricci ha tracciato anche un quadro sul turismo, indicando questo settore come una delle leve più importanti per la crescita delle Marche. Dopo la pandemia, molte città d’arte hanno visto un’impennata dei visitatori. Le Marche, con il loro patrimonio culturale e naturale, potrebbero accogliere una fetta più grande di questo flusso. Ricci ha però evidenziato che affidarsi rigidamente a strutture esistenti come l’Atim non basta più.

Serve un progetto culturale chiaro e coinvolgente, qualcosa che faccia conoscere davvero la regione, anche fuori dai confini nazionali. Il candidato presidente ha promesso di proporsi come il maggiore promotore delle Marche sia in Italia che in Europa per aumentare la visibilità e attrarre turismo. Amandola si inserisce nel quadro di questi sforzi, rappresentando un esempio di collaborazione tra comuni dell’area Sibillina per sviluppare una destinazione turistica unitaria, capace di sfruttare anche le conseguenze del terremoto come una spinta per il rilancio.

Amandola e la valorizzazione dei sibillini dopo il terremoto

Per il sindaco Adolfo Marinangeli, il turismo è la seconda voce più rilevante dopo la sanità. Ha raccontato come i comuni vicini abbiano deciso di unire le forze per costruire insieme la destinazione turistica dell’area dei Sibillini. Questa scelta nasce dal bisogno reale di far ripartire l’economia locale e di offrire ai residenti un motivo in più per restare. Il terremoto che ha colpito la zona è stato affrontato non come una tragedia solo da subire, ma anche come un’occasione per rinnovarsi e guardare avanti.

La creazione di una rete tra i paesi limita lo spopolamento e tende a mantenere viva la comunità, con l’obiettivo di preservare i servizi e animare il territorio. Questo lavoro di squadra evidenzia quanto la cooperazione tra amministrazioni possa produrre risultati concreti, soprattutto dove le difficoltà ambientali e sociali sembrano ostacoli insormontabili. Amandola, così, diventa un modello di resistenza e di volontà di ripresa nelle Marche interne.

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