Ricostruzione e sicurezza dopo l'alluvione di Ischia: presentato il bilancio 2023

Ricostruzione e sicurezza dopo l’alluvione di Ischia: presentato il bilancio 2023

Ischia avanza verso la ricostruzione post-alluvione con 101 interventi di messa in sicurezza, delocalizzazioni e un piano ambizioso per il 2025, mirato a garantire sicurezza e sviluppo sostenibile.
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Ricostruzione e sicurezza dopo l'alluvione di Ischia: presentato il bilancio 2023 - Gaeta.it

La situazione dell’isola d’Ischia, colpita da gravi eventi naturali come l’alluvione del 2022, è in continua evoluzione. Con l’imminente chiusura della fase emergenziale a fine 2024, il focus ora si sposta sulla ricostruzione e sulla sicurezza. Oggi, il Commissario Giovanni Legnini ha illustrato i progressi effettuati nell’ultimo anno presso il Commissariato alla ricostruzione, evidenziando l’importanza degli interventi effettuati e le prospettive per il futuro.

Una nuova era per la ricostruzione dell’isola

Il 2023 ha segnato un anno di cambiamento significativo per Ischia, con gli interventi di messa in sicurezza post frana che sono aumentati da 63 a 101. Questo dato dimostra l’impegno per affrontare le criticità legate all’alluvione, incrementando gli sforzi per garantire una maggiore sicurezza ai residenti. Gli interventi di ricostruzione post sisma, invece, attestano una crescita più contenuta, con un totale di 9 interventi conclusi, mentre 10 sono quelli attualmente in fase di realizzazione.

Negli ultimi dodici mesi, l’amministrazione ha anche concentrato le proprie energie su 34 progetti emergenziali già avviati e 70 ulteriori interventi attualmente in fase di progettazione. Un segnale evidente è l’avvio della ricostruzione privata, con un incremento nei decreti di concessione di contributi che sono passati a 124, segnando un aumento del 70% rispetto all’anno precedente. Ciò non solo rappresenta un passo importante nel ripristino degli edifici danneggiati, ma conferma anche la determinazione nella risposta a questa crisi.

Introduzione alla delocalizzazione e demolizione degli edifici pericolosi

Le delocalizzazioni volontarie sono state un altro punto chiave dell’incontro di oggi. Sono stati approvati i primi 9 decreti di concessione che permettono ai cittadini di acquistare immobili sostitutivi delle loro case danneggiate. Questo processo di delocalizzazione si affianca alle demolizioni previste, destinate a rimuovere gli edifici che rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica, soprattutto lungo le strade. Le attività di demolizione dovrebbero concludersi nei prossimi mesi, contribuendo a migliorare la sicurezza dei residenti e dei visitatori.

L’attenzione rimane alta anche riguardo alle delocalizzazioni obbligatorie, un tema che necessità ancora di un chiarimento e di ulteriori azioni da parte delle autorità competenti. Queste operazioni sono parte integrante di una strategia più ampia che mira a integrare la ricostruzione con la necessità vitale di assicurare la sicurezza dell’ambiente urbano.

Verso il 2025: obiettivi e aspettative per Ischia

Il messaggio del commissario Legnini è chiaro: se i vari attori pubblici e privati opereranno in sinergia, il 2025 potrebbe vedere l’apertura di altri 100 cantieri pubblici e privati, amplificando il processo di ricostruzione. I piani, descritti come “ambiziosi ma realizzabili”, dovrebbero ricevere un ulteriore impulso dall’approvazione del Piano della ricostruzione della Campania, adottato recentemente.

Un focus particolare è stato posto sulla necessità di una pianificazione coesa ed efficace che garantisca un approccio integrato tra le diverse normative e progetti in corso. La presenza del vice presidente regionale Fulvio Bonavitacola nel meeting ha sottolineato l’impegno della Regione nel monitorare e supportare i progressi, evidenziando il laboratorio unico in Italia che Ischia rappresenta in questo contesto.

Il piano approvato si propone di non solo riparare i danni del terremoto, ma anche di contribuire alla sicurezza del territorio, attuando una serie di meccanismi innovativi per la gestione della ricostruzione. Questo approccio multidimensionale rappresenta un passo avanti significativo, permettendo di lavorare su svariati fronti contemporaneamente e ponendo le basi per un recupero duraturo.

Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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