Richiesta ergastolo per ex infermiere accusato di otto omicidi volontari nella rsa di offida

Richiesta ergastolo per ex infermiere accusato di otto omicidi volontari nella rsa di offida

Il tribunale di Perugia riapre il processo a Leopoldo Wick, ex operatore della rsa di Offida, accusato di otto omicidi e quattro tentati omicidi su pazienti tra il 2017 e il 2019; la Procura generale chiede l’ergastolo.
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Il tribunale di Perugia ha riaperto il processo contro Leopoldo Wick, ex operatore sanitario accusato di otto omicidi e quattro tentati omicidi nella rsa di Offida, con la Procura generale che chiede l’ergastolo dopo l’annullamento dell’assoluzione in appello. - Gaeta.it

Il tribunale di Perugia ha riaperto il caso giudiziario che coinvolge Leopoldo Wick, ex operatore sanitario della rsa di Offida, indagato per una serie di omicidi e tentati omicidi ai danni di pazienti ospiti della struttura tra il 2017 e il 2019. La Procura generale ha chiesto per lui la condanna all’ergastolo, dopo che la Corte di Cassazione ha rifiutato l’assoluzione emessa in secondo grado e ha disposto un nuovo processo.

Il contesto del caso giudiziario e le tappe processuali

Leopoldo Wick è tornato oggi in aula davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia, per un procedimento partito da fatti accaduti tra gennaio 2017 e febbraio 2019 nella rsa di Offida, provincia di Ascoli Piceno. L’ex infermiere è sotto accusa per otto omicidi volontari e quattro tentati omicidi consumati su pazienti anziani ospitati nella struttura.

La vicenda giudiziaria ha avuto una lunga evoluzione. In primo grado, la Corte d’Assise di Macerata aveva condannato Wick all’ergastolo. Poi, in appello ad Ancona, la sentenza è stata ribaltata con una assoluzione. La procura generale non ha accolto la decisione e ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione. Nell’ottobre 2024 la Suprema Corte ha annullato la sentenza di secondo grado e ha rinviato il caso per un nuovo processo in appello presso la Corte di Perugia.

Si tratta di un passaggio delicato per la magistratura, con una forte attenzione sul riconoscimento delle prove e sulla valutazione dei casi in cui Wick era stato assolto. Il nuovo dibattimento si concentra sul vaglio di tutte le accuse, comprese quelle rigettate in precedenza.

La requisitoria della procura generale e le posizioni delle parti civili

Durante l’ultima udienza, la Procura generale ha illustrato la sua requisitoria chiedendo la conferma della colpevolezza dell’imputato per tutti gli episodi contestati. Il pubblico ministero ha contestato in particolar modo le valutazioni della Corte d’Appello di Ancona, sostenendo che fossero «gravemente errate» e sottolineando l’importanza delle prove raccolte nel corso delle indagini coordinate dalla Procura di Ascoli.

Le parti civili, rappresentate dai legali dei familiari delle vittime, hanno preso la parola ribadendo la richiesta di condanna per Wick. Hanno inoltre rinnovato le istanze per ottenere risarcimenti a favore dei familiari per i danni subiti, chiedendo un riconoscimento economico e morale per le gravissime perdite patite.

L’atmosfera in aula è stata tesa, vista la portata delle accuse e il numero di casi coinvolti. Gli interventi hanno affrontato elementi specifici delle indagini e testimonianze, con la volontà di ottenere giustizia per le vittime e ristabilire la responsabilità dell’imputato.

Le prossime fasi del processo e il ruolo della difesa

Il calendario processuale ha fissato per il 12 novembre la prossima udienza, in cui saranno ascoltate le ragioni della difesa di Leopoldo Wick. Sarà il momento in cui gli avvocati dell’ex infermiere presenteranno le proprie argomentazioni, cercando di confutare le richieste della Procura generale e le accuse mosse nei confronti del loro assistito.

Questa fase sarà fondamentale per contestare gli elementi che hanno portato la procura a chiedere l’ergastolo, e per mettere in discussione i rilievi della parte civile e delle precedenti sentenze. La difesa potrebbe proporre nuove interpretazioni delle prove o sottolineare eventuali falle nelle indagini.

Al termine delle nuove udienze, la Corte d’Assise d’Appello di Perugia sarà chiamata a emettere la sentenza definitiva su questo caso che ha segnato la comunità di Offida e la provincia di Ascoli Piceno. L’esito determinerà il futuro legale per Leopoldo Wick, dopo un iter giudiziario che dura da anni e ha coinvolto più gradi di giudizio.

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