Richiesta di 20 anni per riccardo chiarioni accusato di triplice omicidio a paderno dugnano

Richiesta di 20 anni per riccardo chiarioni accusato di triplice omicidio a paderno dugnano

Riccardo Chiarioni, accusato di un triplice omicidio a Paderno Dugnano nel 2024, rischia venti anni di carcere; la procura contesta il vizio parziale di mente sostenuto dalla difesa.
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Riccardo Chiarioni, 17 anni, è accusato di aver ucciso con oltre cento coltellate i genitori e il fratello a Paderno Dugnano; la procura ne chiede venti anni di carcere, mentre la difesa invoca l’incapacità di intendere. - Gaeta.it

Nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2024, un terribile delitto ha scosso la provincia di Milano. Riccardo Chiarioni, allora minorenne di 17 anni, è accusato di aver ucciso con oltre cento coltellate i genitori e il fratello di 12 anni all’interno di una villetta a Paderno Dugnano. Adesso la procura per i minori di Milano ha avanzato una richiesta di condanna a venti anni, alla quale si avvicina l’esito del processo che si svolge davanti al tribunale per i minorenni.

Il caso di paderno dugnano: riccardo chiarioni e il triplice omicidio nella villetta

La mattina dell’1 settembre 2024 i corpi senza vita di tre persone sono stati scoperti in una villetta a Paderno Dugnano, nel milanese. Si trattava di un padre, una madre e di un ragazzino di 12 anni, vittime di un’aggressione violenta e prolungata. L’autore del triplice omicidio è stato identificato in Riccardo Chiarioni, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni. Durante la notte fatidica, il giovane avrebbe inferto complessivamente 108 coltellate, un numero che evidenzia la brutalità dell’azione.

La vicenda ha scosso l’intera comunità locale che, già provata da altri eventi, si è trovata di fronte a un crimine di estrema gravità. L’indagine della procura per i minori di Milano è stata rapida e ha portato all’immediato fermo di Riccardo. Il ragazzo è stato quindi sottoposto a una perizia psichiatrica che ha valutato il suo stato mentale al momento del delitto.

La perizia psichiatrica e la controversia sul vizio di mente

La difesa ha sottolineato come Riccardo soffrirebbe di un grave quadro psicologico, sostenendo un’incapacità totale di intendere e di volere al momento del triplice omicidio. Questa tesi si basa su una perizia psichiatrica, che però non ha rilevato un vizio di mente completo, ma piuttosto uno parziale. La procura ha invece respinto questa valutazione, puntualizzando che le aggravanti, tra cui la premeditazione, pesano sulla dinamica dell’omicidio.

I magistrati sostengono che Riccardo avesse la piena capacità di pianificare l’azione e di eseguirla volontariamente. La premeditazione emergerebbe anche da alcuni elementi raccolti nel corso delle indagini, che indicano una preparazione del gesto. Il ragazzo, da poco maggiorenne, si trova ora a dover rispondere del triplice omicidio in un procedimento che si svolge con rito abbreviato davanti al tribunale per i minorenni.

La richiesta di condanna e la prossima sentenza

Il processo ha visto la formulazione della richiesta di pena da parte della procura per i minori di Milano: venti anni di reclusione. La pena riflette la gravità del reato, bilanciando la giovane età dell’imputato con la brutalità dell’azione. La decisione del tribunale è attesa nel pomeriggio, quando sarà emessa la sentenza che chiuderà questa fase del processo.

L’avvocato Amedeo Rizza, difensore di Riccardo, ha avanzato una richiesta di proscioglimento basata sull’incapacità totale di intendere e volere, seguendo l’orientamento della perizia difensiva. “Il mio assistito non era in grado di comprendere pienamente la gravità delle sue azioni”, ha dichiarato. La posizione della procura contrappone una lettura diversa del quadro mentale del ragazzo, dando maggior peso alle aggravanti e alla premeditazione. Il dibattimento ha affrontato le varie prove e testimonianze in modo serrato, concentrandosi sugli aspetti tecnici e peritali.

Attesa per la sentenza definitiva

Nei prossimi istanti si conoscerà la decisione del tribunale e la sorte di Riccardo Chiarioni su uno dei casi più drammatici accaduti nel territorio lombardo negli ultimi anni.

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