In Trento, il Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti ha avviato un progetto con l’università di Pavia per migliorare la chiarezza dell’etichetta dei prodotti finanziari chiamata kiid, cioè il Key investor information document. L’iniziativa punta a capire come i consumatori recepiscono le informazioni sul rischio di mercato contenute nel documento, spesso giudicato complesso e poco accessibile. La sperimentazione coinvolge direttamente il pubblico, per rilevare le difficoltà di lettura e suggerire modifiche concrete da sottoporre alle istituzioni europee.
L’indagine: come e dove verranno ascoltati i consumatori
Dal 7 all’11 luglio, presso la sede del Crtcu di Trento, in piazza Raffaello Sanzio 3, verranno invitati gruppi di consumatori per partecipare a una serie di interviste. L’obiettivo è far leggere loro due versioni del kiid: quella attuale, giudicata poco comprensibile anche sul piano linguistico, e una proposta alternativa, rielaborata grazie al contributo del professor stefano Rastelli, esperto del laboratorio di linguistica e glottodidattica sperimentale dell’università di Pavia. Questi incontri serviranno a osservare direttamente la comprensione delle informazioni da parte dei potenziali investitori e le eventuali scelte d’acquisto basate sull’interpretazione del rischio indicato.
La sperimentazione pratica
Ogni partecipante verrà messo di fronte a situazioni reali di lettura dei prodotti finanziari, per misurare il grado di chiarezza e il peso che le informazioni hanno sulle decisioni finali. Questo metodo consente di individuare con precisione quali elementi del documento creano ostacoli e quali invece funzionano per la comunicazione finanziaria. L’attenzione verte soprattutto sulle nozioni che riguardano il rischio di mercato, una delle parti più delicate per chi si avvicina a questo tipo di investimento senza una formazione specifica.
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Le criticità del kiid e la tutela del capitale investito
Il direttore del Crtcu, Carlo Biasor, ha sottolineato che una delle principali preoccupazioni riguarda la sicurezza del capitale investito nei prodotti finanziari. Molte offerte sul mercato infatti non garantiscono la restituzione della somma iniziale, elemento che il consumatore spesso non coglie appieno a causa di un linguaggio troppo tecnico o poco chiaro. Questo gap informativo può portare a scelte poco consapevoli, con conseguenze economiche rilevanti per gli investitori privati.
I dati raccolti nella ricerca puntano a evidenziare proprio questa discrepanza tra ciò che i consumatori pensano di capire e quello che realmente accade con i prodotti finanziari sottoscritti. Biasor ha messo in luce che attualmente le normative europee prevedono un regolamento sul kiid elaborato da commissioni tecniche, ma senza consultare soggetti rappresentativi dei consumatori. Questo isolamento decisionale può rendere il documento poco aderente alle esigenze di chi deve utilizzarlo per decidere.
Il ruolo del linguaggio e della grafica
La ricerca del Crtcu si propone di colmare questa mancanza, dando voce agli utenti e recuperando un confronto diretto con un modello di comunicazione più accessibile. Gli aspetti linguistici e grafici del kiid diventano così temi centrali per una maggiore trasparenza nelle transazioni finanziarie rivolte al grande pubblico.
Le prospettive di modifica normativa e il ruolo della commissione europea
Al termine della fase di raccolta dati e analisi, il Crtcu intende produrre un report dettagliato con suggerimenti di modifica al regolamento europeo sul Key investor information document. Questo documento verrà inviato alla Commissione Europea, che ha il compito di valutare eventuali cambiamenti alla disciplina vigente.
L’azione mira a proporre un approccio diverso, più vicino alle esigenze reali degli investitori, con strumenti informativi comprensibili e immediati. La collaborazione con l’università di Pavia, e in particolare con il professor Rastelli, è un elemento qualificante di questa iniziativa, perché integra competenze linguistiche specialistiche con l’esperienza sul campo dei consumatori.
Verso una comunicazione finanziaria più chiara
Il tentativo è quello di orientare le politiche di regolazione finanziaria verso una maggiore trasparenza e una comunicazione chiara, a tutela soprattutto dei piccoli investitori meno esperti. In questo scenario la partecipazione diretta del pubblico alla sperimentazione diventa indispensabile per misurare concretamente i limiti attuali del kiid e impostare una riforma sensata. Il confronto diretto fra versione vecchia e nuova permetterà di valutare l’efficacia delle proposte, aumentando la qualità delle informazioni fornite nel mercato europeo dei prodotti finanziari.