La riapertura del Museo dei Bambini L’Aquila, MuBAq, rappresenta un momento significativo per la città e per l’intera regione abruzzese. Dopo anni di attività e di impegno culturale legato alla ricostruzione post-sisma, il museo torna accessibile al pubblico con una nuova veste, frutto di lavori di restauro sostenuti dalla solidarietà di artisti, istituzioni e fondazioni. L’evento si colloca in un percorso più ampio di valorizzazione culturale, che fa della creatività un veicolo per rilanciare la vita comunitaria e la partecipazione civile.
La festa di riapertura del museo dei bambini l’aquila e l’offerta culturale prevista
Il prossimo 5 settembre, alle ore 17 nella sede del MuBAq, si svolgerà la cerimonia di riapertura al pubblico. Il museo, fondato e diretto dall’artista Lea Contestabile, torna disponibile dopo gli interventi di ristrutturazione nella struttura del Villaggio post-sismico di San Lorenzo a Fossa. La giornata prevede visite guidate alla collezione di arte contemporanea, composta da circa 200 opere realizzate da artisti italiani e stranieri. Queste opere spaziano da dipinti a sculture e installazioni site-specific collocate anche nel parco esterno.
Dopo le visite, si terrà un concerto intitolato “Recondite armonie”, eseguito da un quintetto di ottoni di Ravenna, che arricchirà il pomeriggio con un evento musicale dal vivo. La giornata si concluderà con una cena all’aperto, sotto le stelle, che permetterà ai partecipanti di condividere un momento di convivialità nel contesto culturale e ambientale del museo.
Questa festa non sarà solo una ripresa delle attività, ma un’occasione per riscoprire un luogo nato dalla necessità di ricostruire non solo le strutture fisiche, ma anche il tessuto sociale e culturale della città dell’Aquila.
Il museo come spazio di rigenerazione culturale e sociale dopo il sisma del 2009
Il MuBAq è stato realizzato nel 2014, cinque anni dopo il terremoto che devastò L’Aquila e l’area circostante. L’idea era quella di creare uno spazio dove i bambini potessero entrare in contatto diretto con l’arte contemporanea, attraverso workshop e laboratori svolti prevalentemente in sito, che hanno promosso la partecipazione attiva e lo sviluppo creativo. Questi laboratori si sono rivelati uno strumento di rigenerazione civica, offrendo ai giovani nuove modalità di espressione e relazione con il territorio segnato dal trauma del sisma.
Nel corso dei dieci anni dalla sua nascita, il museo ha ospitato non solo esposizioni permanenti e temporanee, ma ha promosso anche iniziative nel centro storico dell’Aquila. Tra queste spicca la rassegna interdisciplinare “Seminiamo Arte”, attiva dal 2021 al 2025 con la direzione artistica di Contestabile e del critico Antonio Gasbarrini. L’evento ha coinvolto artisti, storici dell’arte, musicisti, poeti e scrittori, amplificando l’impatto culturale ben oltre gli spazi museali.
Il MuBAq è pensato come un luogo di formazione estetica per l’infanzia, ma aperto alla fruizione anche di giovani e adulti. La sua funzione va quindi oltre il semplice museo per bambini, diventando un centro in cui l’arte contemporanea dialoga con la comunità intera e svolge un ruolo educativo e sociale in un contesto post-disastro.
Il ruolo di artisti e istituzioni nella ricostruzione e nella valorizzazione del museo
La recente ristrutturazione del MuBAq è stata resa possibile grazie all’impegno congiunto di istituzioni pubbliche, fondazioni private e soprattutto degli artisti stessi. Molti creativi hanno donato le loro opere per finanziare i lavori, organizzando aste che hanno raccolto fondi decisivi per il restauro degli spazi. Questo modello di solidarietà ha permesso non solo di preservare ma anche di potenziare uno dei musei più originali nel panorama nazionale dell’arte contemporanea.
La collaborazione attiva tra creativi e comunità dimostra come l’arte possa rivolgersi al territorio in modo partecipativo. Attraverso questo approccio, il museo continua a rappresentare una realtà capace di trasmettere valori estetici concreti, legati all’esperienza del luogo e al vissuto collettivo. La presenza in collezione di nomi riconosciuti come Fabio Mauri, Maria Lai, Luigi Ontani e altri, testimonia la qualità e il peso culturale delle opere custodite.
La scelta di posizionare il museo nel Villaggio post-sismico di San Lorenzo a Fossa rimane un segno forte: l’arte qui non è decorazione ma sostegno alla rinascita civile e simbolo della resilienza di un’intera comunità. Il MuBAq continua a essere spazio di socializzazione culturale, capace di connettere estetica e vita quotidiana in una città che punta sulla cultura anche come leva per il proprio rilancio.
La continuità del museo nel contesto culturale più ampio dell’aquila
La riapertura del MuBAq si inserisce in un contesto più vasto di rilancio culturale che interessa L’Aquila e l’intero Abruzzo. Dopo il sisma, la città non solo ha puntato sulla ricostruzione delle infrastrutture, ma anche sulla valorizzazione del patrimonio artistico e sull’organizzazione di eventi capaci di mettere al centro la cultura come elemento identitario e motore sociale. Tra questi progetti si segnala il crescente interesse intorno alla Perdonanza Celestiniana e la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2026.
In questo scenario, il ruolo del MuBAq assume ancora più spazio: rappresenta un esempio di come l’arte contemporanea possa integrarsi nel tessuto urbano e sociale, dando forma a nuove esperienze culturali e relazionali. La struttura museale si riconferma come luogo di incontro per generazioni diverse, capace di coinvolgere bambini, giovani e adulti in forme dirette e partecipate.
Il museo prosegue il suo cammino, non solo conservando opere di rilievo ma mantenendo viva una rete di relazioni con la comunità artistica e con il pubblico. La riapertura è quindi un passaggio che guarda avanti e che rafforza il valore della cultura come patrimonio collettivo e fattore di sviluppo.