Negli ultimi quindici anni, i fondi pensione negoziali hanno mostrato andamenti differenziati rispetto al trattamento di fine rapporto in termini di rendimento. I dati indicano che, a seconda del tipo di linea di investimento, le performance variano sensibilmente, con le linee azionarie che superano il tfr mentre le linee garantite restano indietro. Questo confronto offre spunti concreti per comprendere l’evoluzione della previdenza integrativa in italia.
Rendimento dei fondi pensione negoziali negli ultimi 10 anni
Negli ultimi dieci anni le linee azionarie dei fondi pensione negoziali hanno fatto registrare risultati superiori alla rivalutazione del tfr nello stesso periodo. La media dei rendimenti di queste linee è stata del 43,4%, contro il 27,3% del tfr. Tra i comparti azionari più performanti spiccano Espansione di Fondosanità e Dinamico di Alifond, con un rendimento intorno al 52%. Al contrario il comparto Dinamico di Fondenergia, pur avendo un +35%, si è attestato come il meno valido tra quelli azionari. Questo testimonia una certa variabilità anche all’interno delle linee più rischiose.
Le linee bilanciate, che combinano azioni e obbligazioni, hanno prodotto un guadagno medio del 29,6%, quindi superiore alla rivalutazione del tfr ma meno delle linee totalmente azionarie. Le linee obbligazionarie si sono fermate a un incremento medio del 20,3%, mentre le linee garantite, spesso scelte da chi aderisce alla previdenza con il silenzio assenso, hanno segnato solo il 6,8%, molto al di sotto del tfr.
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Performance dei fondi pensione su un arco temporale di 15 anni
Analizzando un periodo più ampio di 15 anni le differenze tra i tipi di linea appaiono ancora più accentuate. Le linee azionarie hanno quasi raddoppiato il capitale con un rendimento medio del 110,8%. Le linee bilanciate hanno messo a segno un risultato del 77,7%, confermando una crescita importante ma inferiore alle azionarie.
Le linee obbligazionarie hanno realizzato un incremento del 56,9%, una cifra significativa, ma il dato più sorprendente riguarda le linee garantite. Queste ultime hanno segnato solo un +20,1%, ben al di sotto della rivalutazione del tfr, che nello stesso periodo ha raggiunto il 42,5%. La distanza tra linee garantite e rivalutazione del tfr apre interrogativi sulla convenienza di questo tipo di investimento per chi preferisce un profilo di minor rischio.
Criticità delle linee garantite nella previdenza integrativa
Le linee garantite sono spesso utilizzate come la scelta predefinita per chi entra nel sistema previdenziale integrativo tramite il meccanismo del silenzio assenso. Eppure, i dati degli ultimi anni evidenziano una sottoperformance rispetto al tfr, suggerendo che queste linee potrebbero non essere la soluzione più adatta per far crescere il capitale previdenziale.
Il gap tra rendimento delle linee garantite e rivalutazione del tfr suggerisce la necessità di approfondire i costi, le dimensioni dei fondi e altri fattori che influenzano i risultati. Una riflessione più dettagliata su questi elementi sarà pubblicata a breve, offrendo un quadro più preciso sul funzionamento del secondo pilastro previdenziale. Questo invito a una revisione riflessiva nasce dalla necessità di assicurare ai lavoratori tutele maggiori e risultati più coerenti con le aspettative di accumulo nel lungo periodo.