Il 2025 vede Remo Anzovino impegnato a portare in tour “Atelier”, il suo nuovo album uscito a gennaio per Decca Italy e distribuito da Universal Music Italia. Il lavoro segna il ventesimo anno di attività del compositore e pianista e ha conquistato rapidamente i primi posti nelle classifiche italiane, confermandosi un punto fermo nel panorama della musica strumentale.
Atelier, un viaggio musicale tra colori e suggestioni
“Atelier” rappresenta un progetto artistico molto personale, definito dallo stesso Anzovino come un vero “laboratorio sonoro”. L’album è formato da venti brani solisti, in cui il pianoforte si fa strumento privilegiato per esplorare una tavolozza sonora ricca di sfumature. Il disco offre infatti una varietà di timbri e registri, capaci di evocare atmosfere intense e meditazioni intime. Questa ampia gamma emotiva è stata ottenuta con una registrazione realizzata nello studio di Giorgio Celiberti, producendo un suono raffinato e immersivo.
Dopo il successo di “Don’t Forget to Fly”, primo disco interamente solo piano, “Atelier” ha raggiunto un importante traguardo nelle vendite, piazzandosi al settimo posto della classifica FIMI tra CD e vinili più acquistati in Italia. Si tratta, al momento, dell’album strumentale più venduto nel paese, un risultato significativo per un genere spesso di nicchia. Oltre a brani già noti, l’album contiene anche un inedito scritto appositamente per questa uscita.
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Il tour estivo parte da udine, poi tappa a copenaghen e ritorno in italia
Dopo il tour di primavera che ha toccato dieci città italiane, Anzovino ha ripreso a mostrare dal vivo la musica di “Atelier”. Il calendario estivo si è aperto il 5 luglio a Udine, proseguendo il 10 a Copenaghen, città che apre alle riprese europee del tour. Questa tappa in Danimarca segna un confronto importante con un pubblico internazionale, sottolineando la diffusione della musica strumentale italiana in contesti diversi dal nostro paese.
Successivamente, dal 15 luglio, Anzovino si esibisce in diverse regioni del sud Italia, offrendo dodici concerti in Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria. Queste date coinvolgono aree ricche di storia e tradizioni musicali, offrendo l’opportunità di far conoscere i suoni delicati e profondi di “Atelier” a un pubblico legato a forme culturali diverse. La varietà dei territori toccati dal tour estivo testimonia anche l’intento di portare la sua musica a contesti diversi, dal mare alle città artistiche, spaziando in luoghi spesso poco frequentati dagli eventi di questo tipo.
Concerti in giappone a novembre: un ponte culturale con l’oriente
Il tour di Remo Anzovino si spingerà fino al continente asiatico a novembre 2025, con tre date previste in Giappone. Il 4 novembre è in programma un concerto alla Suntory Hall di Tokyo, uno dei luoghi più prestigiosi per la musica classica e contemporanea. Il giorno successivo, l’artista sarà all’Osaka Phoenix Hall, seguito dal concerto del 6 novembre all’Alti Hall di Kyoto.
Questo tour asiatico dimostra la capacità di Anzovino di valicare confini culturali e geografici con la sua musica, che riesce a comunicare senza parole. La scelta di luoghi così rappresentativi del Giappone riflette una strategia attenta a offrire concerti in ambienti che favoriscono l’ascolto attento e la meditazione, elementi che ben si sposano con la natura dei suoi brani.
Celebrazioni e riconoscimenti lungo una carriera ventennale
Il percorso artistico di Remo Anzovino è segnato da riconoscimenti importanti, come il Nastro d’Argento ricevuto nel 2019 per le colonne sonore opera d’arte legate al campo cinematografico. La capacità di comporre musica che accompagna immagini ha reso l’artista uno dei compositori italiani più apprezzati nel settore.
Con “Atelier”, Anzovino ha deciso di rimettere mano a venti dei suoi pezzi più amati dal pubblico, riarrangiati e registrati per raccontare una storia nuova. Questo progetto coglie un momento significativo, quello dei venti anni di attività, celebrando il cammino con un album intimo e allo stesso tempo aperto a nuove sfide. L’artista continua così a consolidare la sua presenza negli ambienti della musica strumentale, ampliando ogni volta la sua capacità di raggiungere diverse platee.