Negli ultimi anni il cinema ha spesso ripreso vecchie storie, rifacendo film che hanno già fatto la fortuna di altri paesi. È il caso de Il corpo, un remake italiano che prende spunto dal thriller spagnolo El cuerpo di Oriol Paulo. Diretto da vittoria Alfieri, il film si è imposto con discreto successo sul catalogo di Amazon Prime Video, arrivando rapidamente nella classifica dei titoli più visti. L’attesa era alta anche per il modo in cui il regista partenopeo avrebbe adattato una sceneggiatura così studiata e originale, nota per i suoi colpi di scena calibrati e la trama intricata.
Il corpo: trama e intreccio del nuovo thriller italiano
Il film ruota intorno al misterioso caso della sparizione di un cadavere. Rebecca zuin, una donna molto nota nel settore farmaceutico, viene trovata morta nella sua villa. A poche ore dalla constatazione del decesso, il corpo scompare senza lasciare traccia dalla sala mortuaria. L’ispettore capo Cosser parte quindi con le indagini per cercare di capire cosa sia successo su questo caso che si fa subito intricato.
Un’investigazione tra segreti e sospetti
Il marito di Rebecca, Bruno, molto più giovane e da poco diventato erede di una grande fortuna, è al centro delle indagini. Bruno vanta una carriera passata da docente universitario a manager grazie al sostegno della moglie e ora si trova in difficoltà a spiegare quella scomparsa assurda. Sospettoso del tutto e con il supporto della sua amante cerca di districarsi dalla pressione che cresce, mentre Cosser si fa più decisa, rischiando di tirare fuori segreti che andavano tenuti nascosti.
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Un giallo classico con nuove sfumature e un finale che cambia la prospettiva
Il corpo si presenta come un whodunit, un classico gioco del mistero dove il sospetto si sposta continuamente da un personaggio all’altro. La trama si fa complessa, con rivelazioni che trasformano ogni certezza, fino a giungere a un colpo di scena finale che riorganizza la narrazione stessa.
Interpretazioni e stile
Il film italiano mantiene con coerenza la struttura del modello originale, anche se cambiano ambientazione e temporalità. Chi ha già visto El cuerpo non troverà grandi novità nella storia ma chi si avvicina per la prima volta alla vicenda può apprezzare la successione di sorprese che tiene alta la tensione. Tra gli interpreti spiccano Claudia Gerini, nel ruolo di moglie tradita, e Giuseppe Battiston, che incarna un detective tormentato e determinato. La loro prova contribuisce a caratterizzare i personaggi con toni volutamente accentuati, utili a rafforzare l’atmosfera di incertezza.
Sul fronte tecnico la regia cerca uno stile moderno e curato, ma a volte risulta prevedibile. L’uso di flashback, pur funzionale, si mostra a tratti forzato, compromettendo la fluidità narrativa. In generale la storia non riesce ad arrivare a livelli di suspense assoluti, ma si lascia seguire fino alla fine senza troppe difficoltà.
Il remake italiano tra pregi e limiti rispetto all’originale
Non si discute la qualità dell’originale spagnolo, ancora superiore per coerenza e intensità narrativa. Tuttavia Il corpo si presenta come remake dignitoso, capace di intrattenere un pubblico italiano con una trama intrigante e svelamenti progressivi durante le quasi due ore di durata.
Svelamenti e confronto emotivo
La scomparsa del corpo di Rebecca fa scattare un’indagine che mette in luce conflitti e segreti nascosti dietro le apparenze di una famiglia apparentemente solida. L’ispettore Cosser, determinato a scoprire la verità, si confronta con un marito che dimostra freddi calcoli e atteggiamenti ambigui. Le rivelazioni che emergono lentamente innescano un crescendo che culmina in un finale inaspettato.
Il film proposto da vittoria Alfieri rappresenta una versione italiana fedele, con un cast capace di trasmettere i nodi emotivi della vicenda. Se l’originale resta un modello da vedere, questa rifacimento offre al pubblico un prodotto di intrattenimento efficace, soprattutto per chi gradisce i thriller con un buon numero di rimandi e sospetti. Restano alcuni limiti sul ritmo e sulle scelte stilistiche, ma nel complesso si tratta di una prova che vale l’attenzione soprattutto per chi segue la produzione nazionale.