La continua attività sismica nei Campi Flegrei spinge le autorità regionali ad attivare un protocollo di intesa tra regione Lazio, regione Campania, comune di Napoli e municipalità 10 di Fuorigrotta. Il documento mira a definire modalità operative per i gemellaggi previsti dal decreto del presidente del consiglio, rafforzando la pianificazione dell’emergenza per il rischio vulcanico nell’area. Questi sviluppi arrivano nel contesto di un nuovo sciame sismico che, anche nella mattinata di domenica 2025, ha fatto avvertire diverse scosse.
L’intesa tra regione lazio e campania per la sicurezza nelle zone a rischio vulcanico
La giunta regionale del Lazio ha approvato uno schema di protocollo d’intesa con la regione Campania, il comune di Napoli e la municipalità 10 – Fuorigrotta, per mettere in atto i gemellaggi previsti dalle disposizioni governative. Il provvedimento punta a consolidare un quadro di collaborazione tra territori adiacenti, condividendo interventi e risorse per fronteggiare il rischio vulcanico associato ai Campi Flegrei.
L’accordo ha come obiettivo primario la realizzazione di un’efficace pianificazione per l’emergenza. In particolare, il protocollo definisce le modalità per coordinare l’allontanamento, il trasferimento e l’accoglienza di cittadini residenti nella cosiddetta “zona rossa”, l’area più esposta alle eruzioni o eventi sismici rilevanti. La sinergia istituzionale interessa quindi enti locali e regionali, con un coinvolgimento diretto dell’amministrazione napoletana e delle municipalità più prossime.
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Cooperazione e coordinamento per la gestione dell’emergenza
Questo scambio mira a evitare duplicazioni d’intervento e a rendere più rapide le operazioni in caso di allerta, garantendo un sostegno più concreto alle persone coinvolte. La cooperazione va oltre gli aspetti logistici per abbracciare anche la gestione integrata delle informazioni, così da aggiornare telematicamente la situazione demografica e territoriale.
Le responsabilità della regione lazio nell’accoglienza della popolazione evacuata
Tra i compiti assegnati alla regione Lazio spicca il ruolo di coordinamento per assicurare accesso ai servizi essenziali alla popolazione ospitata durante le fasi di emergenza. L’assessore alle politiche abitative e protezione civile, Pasquale Ciacciarelli, ha sottolineato come “la regione metterà in campo iniziative per facilitare l’integrazione dei cittadini che saranno temporaneamente trasferiti nei comuni del Lazio.”
La cura nella gestione dei dati riguardanti le persone evacuate rientra tra le priorità. Il protocollo prevede aggiornamenti costanti e la raccolta telematica dei dati anagrafici, in modo da monitorare senza lacune le esigenze degli sfollati. Questo permette anche di programmare interventi mirati per fornire sostegno sanitario, servizi abitativi e assistenza sociale.
Iniziative di inclusione sociale e supporto
Le attività della regione Lazio si estendono a promuovere iniziative di inclusione sociale, dando supporto alla popolazione ospitata per favorire la convivenza con le comunità locali. “Non si tratta solo di emergenza ma anche di creare condizioni accettabili per chi dovrà vivere temporaneamente lontano dalla propria casa.”
Un nuovo patto istituzionale per la prevenzione e la tutela della popolazione dei campi flegrei
Con l’approvazione della deliberazione, la regione Lazio inaugura un percorso di collaborazione più stretto con i corripettivi enti Campani. L’attenzione è rivolta alla tutela della popolazione della cosiddetta “zona rossa”, area definita a rischio elevato per eruzioni vulcaniche o forti scosse.
Pasquale Ciacciarelli ha sottolineato l’impegno della regione nel garantire misure preventive volte a ridurre l’impatto di eventi potenzialmente pericolosi. “L’intesa rappresenta uno strumento operativo per rispondere rapidamente e in modo coordinato alle situazioni emergenziali legate alle manifestazioni vulcaniche che si sono intensificate nel corso del 2025.”
Gemellaggi istituzionali per una risposta efficace
L’istituzione di gemellaggi istituzionali permette di unire risorse, dati e competenze per assicurare una gestione più efficace dell’emergenza. Il lavoro congiunto incrementa la preparazione delle comunità, predisponendo piani di evacuazione e strutture di accoglienza pronte a intervenire. La collaborazione riflette anche un segno di vicinanza istituzionale e coordinamento tra regioni confinanti di fronte a una criticità ambientale che interessa tutto il territorio.