La giunta regionale ha dato il via libera al protocollo d’intesa con l’autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale per il dragaggio dei fondali del rio Ospo, in Comune di Muggia, e della Sacchetta, a Trieste. L’obiettivo è migliorare la sicurezza idraulica e la navigazione, oltre a proteggere l’ambiente lungo questi canali. Le prime fasi operative sono già in corso e si prevede di avviare la rimozione dei sedimenti nei prossimi mesi.
Il protocollo d’intesa tra regione e autorità portuale per il rio Ospo e la Sacchetta
La giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro, ha approvato un accordo con l’autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale. Il protocollo riguarda gli interventi di dragaggio al rio Ospo, nel Comune di Muggia, e alla Sacchetta, in Comune di Trieste. Questi canali soffrono di un accumulo di sedimenti che limita la navigabilità, soprattutto in condizioni di bassa marea. L’accordo punta a unire le risorse tecniche ed economiche della Regione con quelle della portualità locale per programmare e realizzare lavori coordinati, migliorando così la sicurezza idraulica e la tutela ambientale del territorio circostante.
Un sistema integrato di gestione della navigazione
L’assessore Scoccimarro ha sottolineato che la collaborazione rafforza l’intento di creare un sistema integrato di gestione della navigazione, evitando disagi per i naviganti e per le attività economiche collegate ai canali. In effetti, l’accumulo di materiali in alveo impedisce alle imbarcazioni di lasciare il porto in condizioni di bassa marea, creando problemi concreti a chi opera in queste zone. Il protocollo si concentra sulla condivisione di competenze e informazioni per accelerare le operazioni e garantirne l’efficacia.
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Problema dei sedimenti e impatti sulla navigazione e ambiente
I sedimenti che si depositano nel rio Ospo e nella Sacchetta rappresentano un ostacolo significativo per l’attraversamento delle imbarcazioni. L’accumulo è soprattutto concentrato nelle fasi di bassa marea, quando il livello dell’acqua scende e limita il passaggio dei natanti. Questo fenomeno causa rallentamenti e blocchi, influenzando negativamente anche le attività economiche legate ai porti e ai canali navigabili.
Oltre all’aspetto della mobilità, il deposito di materiali ha effetti su come le piene dei corsi d’acqua si scaricano in mare. Quando i sedimenti ostruiscono i canali, l’acqua tende a ristagnare o a riversarsi in modo meno efficace, compromettendo la sicurezza idraulica del territorio circostante. Questa situazione aumenta il rischio di inondazioni o danni alle infrastrutture costiere.
Dragaggio per proteggere ambiente e sistema idraulico
La necessità di dragaggio non interessa solo una questione tecnica della navigazione, ma coinvolge un ambito più ampio che include la salvaguardia ambientale e il buon funzionamento dei sistemi naturali e artificiali di drenaggio. Rimuovere i sedimenti significa quindi riportare le condizioni idrauliche e marine a un livello che permetta un miglior equilibrio tra attività umane e ambiente marino.
Le prime fasi del progetto e prossimi step per il dragaggio
Già nei mesi scorsi sono state avviate alcune attività preliminari per conoscere meglio la situazione dei sedimenti nel rio Ospo e nella Sacchetta. In particolare è stata effettuata la caratterizzazione dei materiali presenti, sia nelle zone di foce e scarico, sia nelle aree navigabili. Questo passaggio serve a capire la composizione e la qualità del materiale da rimuovere e a verificare che il dragaggio avvenga nel rispetto delle normative ambientali.
L’assessore Scoccimarro ha comunicato che con l’inizio dell’estate prenderà il via la progettazione dettagliata degli interventi di rimozione. Questa fase consentirà di definire modi e tempi per liberare i canali dai sedimenti che ostacolano la navigazione e compromettono lo scarico corretto delle piene.
Risorse stanziate per il dragaggio
Le risorse per queste operazioni sono già stanziate e disponibili tramite la direzione ambiente della Regione. Il fatto che i fondi siano stati individuati in anticipo accelera la pianificazione e la realizzazione dei lavori, evitando ritardi burocratici o finanziari.
L’intervento previsto non guarda solo a un miglioramento momentaneo, ma punta a mantenere nel tempo il deflusso regolare dell’acqua e la navigabilità dei canali, preservando così un equilibrio delicato tra utilizzo umano e condizioni ambientali.
Implicazioni per la sicurezza idraulica e l’economia locale
La sicurezza idraulica del territorio, in area portuale e costiera, è strettamente legata alla capacità dei fiumi e canali di scaricare correttamente verso il mare. Il dragaggio del rio Ospo e della Sacchetta evita che l’accumulo di sedimenti provochi allagamenti o danni durante le piogge intense o le piene.
Questo aspetto è particolarmente rilevante per Trieste e Muggia, dove le infrastrutture e le attività economiche si trovano spesso in prossimità dei corsi d’acqua. Migliorare il deflusso significa preservare queste aree da possibili emergenze idrauliche.
Dal punto di vista economico, la possibilità per le imbarcazioni di uscire e entrare in sicurezza al porto con qualsiasi livello di marea è un elemento essenziale per le imprese presenti. I ritardi o le difficoltà di navigazione impattano direttamente su operatori, pescatori e trasportatori, con conseguenze anche sulla logistica e il commercio.
Migliorare la navigabilità per l’economia locale
I lavori in programma serviranno a garantire un canale navigabile sempre fruibile, riducendo i disagi e migliorando l’accesso al mare anche durante i periodi di marea bassa. Questo equilibrio è fondamentale per l’attività portuale, che resta un elemento di rilievo per l’economia delle due città coinvolte.