Referendum invalidati per quorum non raggiunto: affluenza sotto il 30% tra italia e estero, focus su lazio e provincia pontina

Referendum invalidati per quorum non raggiunto: affluenza sotto il 30% tra italia e estero, focus su lazio e provincia pontina

L’affluenza ai referendum si ferma al 29,89%, sotto il quorum; Toscana ed Emilia Romagna guidano la partecipazione, mentre nel Lazio e nella provincia pontina si registrano forti disparità territoriali.
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I referendum non hanno raggiunto il quorum con un'affluenza complessiva del 29,89%, evidenziando forti differenze regionali e locali, in particolare nel Lazio e nella provincia pontina dove la partecipazione è stata particolarmente bassa. - Gaeta.it

I seggi per i referendum si sono chiusi dopo due giorni, domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Nonostante l’apertura prolungata, il quorum richiesto per la validità delle consultazioni non è stato raggiunto. L’affluenza complessiva si è fermata al 29,89% degli aventi diritto, un dato che merita una riflessione più attenta, considerando le differenze regionali e territoriali, l’imbarcamento estero e le disparità all’interno del Lazio e della sua provincia pontina.

La distribuzione regionale dell’affluenza: punta su toscana, emilia romagna e lazio

Le regioni con il dato più alto di partecipazione sono state la Toscana, con oltre il 39%, e l’Emilia Romagna, che ha superato il 38%. Questi territori confermano un impegno civico più marcato, rispetto alla media nazionale. Il Lazio ha registrato una partecipazione superiore alla media, 31,86%, ma questo dato generale nasconde differenze notevoli tra le sue province.

Nella regione, è stata soprattutto la città metropolitana di Roma a trascinare l’affluenza verso l’alto, superando il 33%. Il resto delle province però ha fatto registrare valori inferiori rispetto alla media regionale, indicando una partecipazione limitata, se non deficitaria, nelle aree meno urbanizzate. Queste oscillazioni portano a riflessioni sulle condizioni socio-economiche, sulla diffusione delle informazioni e sull’interesse verso i temi referendari nelle diverse zone del Lazio.

Affluenza ai referendum: dati generali e ruolo della circoscrizione estero

La partecipazione al voto è stata inferiore alla soglia minima necessaria per rendere validi i referendum. Complessivamente, hanno votato meno di un terzo degli elettori, con una percentuale che si attesta al 29,89%. Si nota una differenza significativa fra l’Italia e la circoscrizione estero: quest’ultima registra un’affluenza molto bassa, pari al 23,76%, contro il 30,58% del territorio nazionale.

Questi dati indicano una lontananza dalla consultazione tra i residenti all’estero, che in passato aveva mostrato livelli più elevati di coinvolgimento in materia elettorale. La bassa partecipazione riduce ulteriormente la rappresentatività complessiva dell’esito referendario. Nel contesto italiano si conferma una tendenza generale alla ridotta partecipazione, in linea con altre tornate elettorali recenti, ma con regioni che si distinguono per una maggiore mobilitazione.

Focus sulla provincia pontina: partecipazione bassa e rilevanti differenze locali

La provincia di Latina, o pontina, ha segnato la percentuale più bassa del Lazio in termini di affluenza: appena il 24,57% degli aventi diritto si è recato ai seggi. Questo dato scende ulteriormente se si scendono nel dettaglio dei singoli comuni.

Monte San Biagio registra la partecipazione più ridotta, appena il 15,01%. Al di sotto della soglia del 20% si trovano anche Sperlonga, Terracina, San Felice Circeo, Sonnino e Fondi. In queste aree il coinvolgimento elettorale è limitato, probabilmente legato a fattori quali la distanza dai centri decisionali o una scarsa mobilitazione sui temi referendari.

Al contrario, solo tre comuni hanno superato il 30% di partecipazione: Cori con il 34,34%, Norma 33,63% e Itri 30,04%. Si tratta di dati che suggeriscono una focalizzazione del voto in alcuni centri, ma che non sono sufficienti a bilanciare la generale disaffezione elettorale presente nella provincia pontina. Le differenze tra comuni evidenziano la frammentazione territoriale nel modo in cui gli elettori si avvicinano alle consultazioni referendarie.

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