Redistribuzione dei fondi ai comuni per il contrasto all’evasione fiscale: distribuzione irregolare e calo nel 2024

Redistribuzione dei fondi ai comuni per il contrasto all’evasione fiscale: distribuzione irregolare e calo nel 2024

Nel 2024 i fondi per combattere l’evasione fiscale sono concentrati soprattutto nei comuni del nord come Milano, mentre molte città del centro e sud, tra cui Roma e Napoli, ricevono risorse minime o nulle.
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Nel 2024 la distribuzione dei fondi per contrastare l'evasione fiscale mostra forti disparità territoriali, con le grandi città del nord che ricevono la maggior parte delle risorse, mentre molte aree del centro e sud restano sottostimate, a causa di capacità amministrative differenziate e tagli alla compartecipazione statale. - Gaeta.it

Nel 2024 la distribuzione delle risorse destinate ai comuni per combattere l’evasione fiscale mostra una forte disparità territoriale e un generale ridimensionamento. L’assegnazione di questi fondi infatti rimane concentrata soprattutto in poche grandi città del nord, mentre molte aree del centro e sud ricevono contributi minimi o nulli. Questi dati emergono da un’analisi realizzata dal servizio Politiche fiscali della Uil che mette in luce un rallentamento nell’azione di contrasto e modifiche legislative che hanno influenzato i flussi finanziari verso gli enti locali.

I comuni del nord tra i principali beneficiari dei fondi anti evasione

Milano si conferma la città che incassa la quota più alta delle risorse destinate al contrasto dell’evasione fiscale, con quasi 398mila euro assegnati nel 2024. Seguono Genova e Torino, che pure ricevono somme significativamente superiori rispetto a molte altre realtà urbane italiane. Questo trend evidenzia una concentrazione geografica dei contributi nelle grandi città del nord, probabilmente legata alla capacità degli enti locali di attivare efficacemente procedure di accertamento e recupero.

Differenze nelle capacità amministrative dei comuni

Le amministrazioni comunali più grandi dispongono di mezzi e strutture più articolate per individuare i casi di evasione e gestire le procedure di recupero delle somme evade. Al contrario, molte città di dimensioni inferiori, spesso collocate nel centro e sud Italia, non riescono a beneficiare allo stesso modo delle risorse. Questo divario sostiene una disparità nella lotta all’evasione che rischia di indebolire l’efficacia complessiva delle politiche fiscali sul territorio nazionale.

La distribuzione irregolare e i comuni che ricevono contributi minimi o nulli

Diversi comuni importanti come Roma, Napoli e Palermo ricevono contributi quasi simbolici o addirittura nulli rispetto al loro rilievo demografico ed economico. Roma, ad esempio, incassa solo 3.570 euro nel 2024, Napoli 773 euro, Palermo 1.373 euro. Ancora più significativa è l’assenza totale di fondi a Catania e Cagliari. Questi dati mostrano che l’azione di contrasto all’evasione fiscale non trova un sostegno economico omogeneo negli enti locali.

Fattori che influenzano il finanziamento

Le differenze di finanziamento possono derivare da vari fattori: capacità amministrative, intensità delle attività di controllo, o ancora modifiche nelle regole di ripartizione. Gli importi variabili generano un rischio concreto di indebolire la lotta all’evasione in zone dove invece sarebbe più urgente un intervento rigoroso, come nei grandi centri urbani del mezzogiorno, storicamente penalizzati da fenomeni di evasione più diffusi.

Il ruolo dei tagli alla compartecipazione statale e il ridimensionamento delle attività di accertamento

Lo studio della Uil sottolinea che i fondi distribuiti dipendono non solo dalla capacità dei comuni di attivare controlli, ma anche da cambiamenti normativi intervenuti negli ultimi anni. In particolare la quota di compartecipazione dello Stato alle somme recuperate è passata dal 100% al 50%. Questo ha ridotto di molto le risorse a disposizione dei comuni, limitandone la capacità di finanziare ulteriori attività di contrasto.

La diminuzione del sostegno statale può aver disincentivato l’intensità degli accertamenti sul territorio, con un calo delle operazioni che porta a una riduzione degli importi redistribuiti. “L’effetto combinato di questa riduzione e della concentrazione dei controlli nelle grandi città genera una situazione diseguale”, dove molte amministrazioni pubbliche non riescono più a rafforzare le proprie strategie di recupero dell’evasione fiscale.


Proprio per questo, lo scenario attuale richiede un approfondimento delle dinamiche che determinano la distribuzione dei fondi. Solo rivedendo le regole e sostendendo maggiormente tutti i comuni si potrà rendere più efficace la lotta all’evasione, evitando che territori già svantaggiati rimangano esclusi dal sistema di finanziamenti.

Le cifre del 2024 fotografano un quadro di profonda disparità territoriale e finanziaria nei fondi per il contrasto all’evasione fiscale. L’impatto della riduzione della quota statale e la capacità differenziata dei comuni di recuperare risorse sembrano alimentare un ciclo che si autoalimenta, rischiando di compromettere l’efficacia complessiva delle politiche fiscali nazionali.

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