Ragazzo di 15 e 18 anni rapinati e insultati con frasi antisemite all’uscita di una sinagoga a Milano

Ragazzo di 15 e 18 anni rapinati e insultati con frasi antisemite all’uscita di una sinagoga a Milano

Due adolescenti aggrediti con insulti antisemiti vicino alla sinagoga di via dei Gracchi a Milano; un aggressore denunciato dalla polizia, mentre gli altri due sono ancora ricercati.
Ragazzo Di 15 E 18 Anni Rapina Ragazzo Di 15 E 18 Anni Rapina
A Milano due adolescenti sono stati aggrediti con insulti antisemiti vicino alla sinagoga di via dei Gracchi; un ragazzo è stato denunciato per rapina aggravata e istigazione all’odio razziale. - Gaeta.it

Nel pomeriggio di ieri, a Milano, due adolescenti di 15 e 18 anni sono stati vittime di un’aggressione con insulti a sfondo antisemita. L’episodio è avvenuto vicino alla sinagoga di via dei Gracchi e si è concluso con una denuncia da parte della polizia nei confronti di uno degli aggressori. I dettagli raccontano di una vicenda che ha scosso la comunità locale e richiama l’attenzione sulle tensioni sociali in città.

La dinamica dell’aggressione vicino alla sinagoga di via dei Gracchi

Intorno alle 15.30 di ieri pomeriggio, i due ragazzi con indosso la kippah, simbolo della loro appartenenza religiosa, sono stati avvicinati da un gruppo di tre coetanei, due di nazionalità egiziana e uno italiano, tutti intorno ai 16 anni. Senza alcuna provocazione, i tre hanno pronunciato insulti a sfondo antisemita e hanno strappato violentemente il telefono di uno dei due giovani. Il cellulare sottratto era un iPhone 11, al momento non ritrovato.

I tre aggressori sono poi fuggiti in direzioni diverse. I due ragazzi rapinati, invece, hanno scelto di inseguirli. Questa reazione, che dimostra coraggio, ha permesso di rintracciare uno dei tre, che si trovava in via Trivulzio. A quel punto è stata chiamata la polizia componendo il 112, per segnalare quanto accaduto e chiedere intervento urgente.

Intervento della polizia e primo arresto

La volante della polizia è arrivata rapidamente sul luogo indicato. Gli agenti hanno trovato le due vittime insieme a uno degli aggressori, un ragazzo egiziano di 16 anni senza precedenti penali e con regolare permesso di soggiorno in Italia. Il giovane è stato denunciato per rapina aggravata in concorso con i complici, che al momento rimangono irreperibili, e per istigazione all’odio razziale.

Gli altri due sospetti, tra cui l’italiano e il secondo egiziano, non sono stati ancora individuati dagli agenti. La denuncia delle vittime, formalizzata la sera stessa presso la questura di Milano, è fondamentale per procedere nelle indagini e permettere ai poliziotti di ricostruire con precisione quanto successo.

Il contesto di tensioni e l’importanza della denuncia

Gli episodi di violenza a sfondo razziale, come quello appena descritto, si inseriscono all’interno di un clima sociale che a Milano ha visto emergere tensioni legate a ostilità e discriminazioni. La scelta dei giovani aggrediti di segnalare il reato alle autorità si rivela un passo decisivo per combattere questi fenomeni.

Tra i residenti e la comunità ebraica locale cresce l’attenzione verso questi gesti di aggressione verbale e fisica. Le istituzioni hanno più volte ribadito la necessità di un intervento deciso contro ogni forma di antisemitismo e intolleranza. La vicenda di ieri rafforza l’urgenza di mantenere alta la guardia attraverso controlli e campagne di prevenzione.

La sinagoga di via dei Gracchi e la sicurezza nella zona

La sinagoga di via dei Gracchi rappresenta un punto di riferimento per la comunità ebraica milanese. Intorno ad essa gravitano attività culturali, religiose e sociali che coinvolgono numerosi fedeli e cittadini. La sicurezza attorno a questo luogo è un aspetto delicato e viene monitorato da tempo, soprattutto in considerazione di episodi di intolleranza passati.

Le autorità locali e i rappresentanti delle comunità religiose lavorano a stretto contatto con le forze dell’ordine per garantire un ambiente protetto durante le funzioni e le manifestazioni. La recente aggressione rappresenta un campanello d’allarme e invita a riflettere sull’importanza di strategie concrete per tutelare chi frequenta questi spazi. Il controllo del territorio e la presenza di polizia rimangono elementi chiave per contrastare il rischio di nuovi episodi simili in futuro.

Change privacy settings
×