La Race for the cure torna a Roma, portando al Circo Massimo un evento che unisce sport, salute e solidarietà con l’obiettivo di sensibilizzare sul tumore al seno. Organizzata da Komen Italia e sotto l’alto patronato del presidente della repubblica, la manifestazione coinvolge migliaia di donne e cittadini. L’edizione 2025 prevede iniziative anche in altre città italiane come Bari, Bologna, Brescia, Matera e Napoli, per promuovere la prevenzione e sostenere chi affronta questa malattia.
Villaggio della salute: oltre 200 stand per la prevenzione gratuita
Nel cuore della manifestazione si trova il villaggio della salute, un’area con più di 200 stand dedicati alla prevenzione e alla diagnosi gratuita. Qui, grazie alla Carovana della prevenzione, sette unità mobili offrono esami clinici e strumentali finalizzati alla scoperta precoce non solo del tumore al seno ma anche di altre patologie femminili. Sono disponibili controlli per tumori ginecologici, tiroide, pelle, cavo orale, retto-ano, così come esami per il fegato e il cuore.
L’offerta sanitaria del villaggio
Il villaggio estende la propria offerta a specialisti oculisti, audiologi e nutrizionisti, con consulenze specifiche su menopausa, salute delle ossa e invecchiamento. L’evento vede il supporto del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, dell’Ospedale Isola Tiberina, di altre strutture sanitarie capitoline e di Federfarma. La Regione Lazio attiva uno sportello informativo per facilitare l’accesso agli screening sul tumore al seno, sul collo dell’utero e sul colon.
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Il villaggio accoglie anche iniziative legate alla donazione di sangue, grazie all’autoemoteca del Gruppo Donatori Sangue Francesco Olgiati ODV, e permette di iscriversi per la donazione di midollo osseo tramite l’ADMO.
Le gare di corsa e passeggiata: sport per tutti i partecipanti
La parte sportiva della Race for the cure si articola su più tracciati. La passeggiata di due chilometri e la corsa da cinque sono aperte a tutti, dai neofiti agli sportivi abituali. Per gli atleti si aggiunge il percorso competitivo di 10 chilometri. Quest’anno sono attese circa 100 mila persone, fra partecipanti attivi e sostenitori lungo il percorso.
Queste gare non sono solo eventi sportivi, ma momenti di visibilità pubblica fondamentali per tenere alta l’attenzione sui temi della prevenzione e della lotta contro il tumore. L’entusiasmo di così tante persone rappresenta un elemento chiave per rafforzare il messaggio di solidarietà e salute.
L’evento di roma e il ruolo delle donne in rosa
A Roma, la Race for the cure si svolge presso il Circo Massimo, location che ogni anno accoglie donne e uomini pronti a partecipare alla passeggiata e alla corsa di solidarietà. Le protagoniste speciali sono le “donne in rosa”, coloro che hanno vissuto o stanno affrontando il tumore al seno. Indossando la maglietta rosa, rappresentano un richiamo visivo forte per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. Nel nostro paese, circa 56 mila donne si trovano ogni anno a combattere questa malattia. L’evento punta proprio a dare forza e sostegno a queste persone, raccontando storie di coraggio e resilienza.
La manifestazione si distingue come momento di vicinanza e condivisione, capace di trasformare la paura in impegno. La Race for the cure è diventata negli ultimi decenni un simbolo di lotta e speranza contro i tumori femminili, consolidando un legame fra sport e salute.
Attività di benessere e prevenzione primaria nel villaggio della salute
Nel villaggio della salute si svolgono anche attività mirate a favorire uno stile di vita corretto, essenziale per la prevenzione primaria. Sport, fitness e alimentazione sana sono al centro di sessioni aperte ai visitatori. Non mancano conferenze su salute e prevenzione, pensate per offrire informazioni scientifiche e pratiche, senza lasciare spazio a dubbi o false credenze.
Vengono offerti momenti di intrattenimento studiati per migliorare il benessere psicologico, completando così l’approccio globale alla salute proposto dall’organizzazione. Questo spazio rappresenta un’occasione per imparare, confrontarsi e adottare abitudini che riducono il rischio di molte malattie.
La manifestazione conferma la sua natura di appuntamento annuale che coniuga l’attività fisica con un’attenzione concreta alla salute delle donne.
L’impatto sociale e culturale della race for the cure
Riccardo Masetti, fondatore di Komen Italia, definisce la Race for the cure come un evento di solidarietà diventato negli anni un punto di riferimento per Roma e l’intero paese. La manifestazione ha prodotto risorse economiche per progetti di ricerca, formazione e cura dei tumori al seno. Si è allontanata dalla paura per abbracciare un clima di condivisione e sostegno fra le donne colpite da questa malattia.
Le “donne in rosa” sono un simbolo di questo cambiamento culturale, che ha portato a una maggiore consapevolezza sociale sull’importanza della prevenzione. La Race for the cure ha consolidato il suo ruolo non solo come evento sportivo ma anche come momento di rilancio di valori umani e civili, associando ogni anno migliaia di persone a questa causa.
Il successo costante di questa iniziativa ne conferma la rilevanza nel panorama nazionale della salute pubblica e della partecipazione civile.